Tra gli eroi d’azione più carismatici degli ultimi vent’anni c’è Jason Bourne, arrivato al cinema alla fine del 2002 con il volto di Matt Damon, dopo essere già stato apprezzato dagli appassionati di letteratura spionistica come protagonista di tre romanzi di Robert Ludlum (e, dal 2004, in una serie di nuove avventure in prosa a firma di Eric Van Lustbader fino al 2017 e successivamente di Brian Freeman). Con la regia di Doug Liman e Paul Greengrass, l’agente segreto affetto da amnesia ha lasciato il segno nel corso degli anni, e c’è chi ancora attende con ansia il suo ritorno sullo schermo (un nuovo film sarebbe in lavorazione – ci torneremo su a fine articolo – ma non per forza con la partecipazione attiva di Damon e del suo personaggio). Ma in che ordine vanno visti i cinque film? Ecco la nostra risposta, senza spoiler.
La saga di Jason Bourne
Per chi volesse seguire esclusivamente il percorso di Jason Bourne, personaggio principale del franchise che porta il suo nome, è molto semplice: l’ordine di visione è quello in cui sono usciti i quattro film in cui lui appare. La sequenza è quindi composta da The Bourne Identity (2002), The Bourne Supremacy (2004), The Bourne Ultimatum (2007) e Jason Bourne (2016). Nel terzo film c’è un piccolo gioco cronologico, nel senso che è situato per gran parte tra le ultime due scene del secondo capitolo (il che ha consentito a Paul Greengrass di ricontestualizzare il finale di The Bourne Supremacy, aggiunto su richiesta della Universal poco prima dell’uscita perché la scena precedente, che doveva essere quella conclusiva, era troppo triste), ma va comunque visto dopo.
La parentesi Aaron Cross
Dopo il terzo film, Matt Damon non era sicuro di voler tornare, anche per divergenze con Tony Gilroy, sceneggiatore principale della trilogia (l’attore definì la prima stesura di The Bourne Ultimatum “una roba da stroncarti la carriera”). Per sfruttare la popolarità del franchise e mantenerlo in vita, la Universal diede il via a The Bourne Legacy (2012), che al netto del titolo non è un adattamento del quarto romanzo, bensì uno spin-off sulle vicende di un personaggio originale, Aaron Cross, al soldo di Outcome, una delle costole del progetto Treadstone di cui faceva parte Bourne. Il film, diretto da Gilroy, si svolge in parallelo con gli eventi di The Bourne Ultimatum e può essere visto senza particolari conoscenze pregresse, in quanto entità per lo più a sé. Se ne consiglia però la visione dopo quella dei primi tre film per avere le idee più chiare su alcuni personaggi apparsi nella trilogia che ritornano nello spin-off.
L’universo di Treadstone
Finora abbiamo parlato solo dei film, ma sarebbe opportuno allargare il discorso alla serie televisiva Treadstone (2019), cancellata dopo una stagione e disponibile su Prime Video. Ambientata nel 1973 e nel presente, la serie racconta l’origine del progetto Treadstone, e la sua ennesima riattivazione dopo che era stato ufficialmente chiuso nella sua forma principale al termine del primo film. Tecnicamente ambientato nello stesso universo dei lungometraggi, con un legame narrativo che sarebbe stato esplicitato in un sesto film che è stato annunciato nel 2019 ma di cui non si hanno notizie concrete da allora, lo show può comunque essere visto senza conoscere la saga cinematografica, dato che non appaiono personaggi visti nei film e non ci sono allusioni specifiche alle azioni di Jason Bourne e/o Aaron Cross.