Prendendo in prestito l’idea dietro film come Arrival o Interstellar, la nuova serie sci-fi tedesca Das Signal – Segreti dallo spazio (di cui trovate la nostra recensione) si interroga su quale sarebbe la reazione degli esseri umani all’idea dell’arrivo degli alieni sulla Terra, portando sullo schermo la storia di un’astronauta, della sua scomparsa e, soprattutto, della sua misteriosa scoperta. Dopo essere rientrata dalla Stazione Spaziale Internazionale, l’astronauta e scienziata Paula rimane vittima di un tragico incidente aereo, sul volo che avrebbe dovuto riportarla dal marito Sven e dalla figlia Charlie. Ma, dopo un momento iniziale in cui la polizia induce Sven a credere che sia stata proprio la moglie ad aver provocato l’avaria del velivolo (Paula era infatti entrata nella cabina di controllo dell’aereo durante la turbolenza e aveva inviato un messaggio in codice al marito), l’uomo si rende conto che la moglie, mentre era nello spazio, aveva fatto una scoperta sensazionale. Scoperta che, qualcuno, voleva far passare sotto silenzio.
Se siete arrivati alla fine dei quattro episodi che compongono la miniserie saprete sicuramente cosa aveva scoperto Paula e chi aveva voluto metterle i bastoni tra le ruote fino ad arrivare a ucciderla. Ma, vista la complessità della narrazione e dei continui colpi di scena, vale la pena analizzare gli ultimi eventi raccontati nello show attraverso la nostra spiegazione del finale di Das Signal – Segreti dallo spazio.
Cosa aveva scoperto Paula?
Mentre si trovava sulla Stazione Spaziale Internazionale per compiere delle ricerche finanziate dalla filantropa miliardaria Benisha Mudhi, Paula sente qualcosa provenire dalla spazio profondo. Attraverso la radio che utilizzava per comunicare con la figlia, infatti, la donna capta la voce di quella che sembra essere una bambina pronunciare come in un loop la parola “Hello“. Confidata la scoperta al suo compagno di squadra, Hadi, quest’ultimo sembra inizialmente appoggiarla nell’idea di raccontare tutto al resto dell’equipaggio ma, in seguito, inizia a sabotarla. Prima cancella il messaggio che Paula aveva registrato – portando la donna a credere di avere avuto un’allucinazione, come era già successo in passato – poi inizia a mettersi sulle tracce di quella voce. Ma solo Paula conosce la posizione esatta in cui si trovava la navicella al momento della ricezione del messaggio e, quando Hadi scopre che non solo la collega si è resa conto del suo inganno ma che ha anche calcolato le coordinate dell’arrivo sulla Terra dell’oggetto non identificato da cui proviene la voce, minaccia di ucciderla per ottenere le informazioni che gli servono. Si scopre, quindi, che Hadi è in realtà una pedina di qualcuno che non vuole che una scoperta del genere venga divulgata. Rientrati sulla Terra, Paula si confida con Mudhi riguardo quanto successo, dicendole anche di aver fornito ad Hadi le coordinate errate.
Come fa Sven a portare a galla la verità?
Grazie all’intervento di uno dei capi di Paula, Rainer, Sven entra in possesso di un fascicolo riservato che conferma che la donna era entrata in contatto con una creatura extraterrestre, riuscendo a calcolare l’ora e il giorno esatto del suo arrivo sulla Terra. Questo aveva fatto di lei il bersaglio di qualcuno che, molto probabilmente, aveva anche provocato l’incidente aereo in cui aveva trovato la morte. Vicinissimo alla verità, Sven deve fare però i conti con la scomparsa di Charlie, convinta che la madre sia ancora viva e che le abbia inviato un messaggio. In realtà, ad averla contattata era stata Die, una donna russa appartenente a una comunità che, da anni, monitorava i cieli alla ricerca di un segnale alieno. Proprio come Paula, Die aveva sentito quella misteriosa voce pronunciare la parola “Hello”, ed aspettava con ansia il ritorno dell’astronauta sulla Terra per avere un confronto con lei; venuta a conoscenza della sua morte, però, si era messa in contatto con la figlia Charlie nella speranza di carpire qualche informazione.
Dopo aver recuperato Charlie, Sven e la figlia vengono raggiunti dai militari – che li avevano individuati tramite localizzatori – e portati in un campo, dove tutto era stato allestito per abbattere la presunta navicella aliena, secondo le coordinate che Paula aveva fornito ad Hadi mentre si trovavano sulla Stazione Spaziale Internazionale. Una volta eseguita l’operazione, padre e figlia vengono rilasciati, dal momento che, essendo stato risolto una volta per tutte il problema, i due non rappresentavano più un pericolo per il governo.
Si viene però presto a scoprire che, dopo l’esplosione, non era stata rinvenuta alcuna traccia del presunto oggetto alieno, che quindi non era affatto giunto sulla Terra. Sven si rende conto non solo che la moglie aveva fornito ad Hadi le coordinate sbagliate, ma che le coordinate vere erano da sempre in possesso della figlia Charlie, riferitele dalla madre durante una delle loro conversazioni alla radio. I due sono, così, nuovamente dei bersagli e, dopo essere sfuggiti a una seconda rappresaglia da parte dei militari, sopravvivono a un incidente d’auto grazie a Mudhi che li porta in salvo.
Chi ha causato l’incidente aereo?
Una volta a casa di Mudhi, Sven le rivela che Charlie è in possesso delle reali coordinate che indicano giorno, luogo e ora dello sbarco alieno. I tre, accompagnati dalla fedele assistente della filantropa, Nora, decidono quindi di raggiungere in elicottero il luogo dell’atterraggio, per accogliere chi o cosa sta per arrivare sulla Terra. Proprio mentre si trovano in volo, però, Sven riceve un messaggio da una sua amica giornalista che gli rivela che la responsabile dell’incidente aereo in cui ha perso la vita Paula è proprio Mudhi.
Nora, che già da tempo aveva il telefono dell’uomo sotto controllo, informa Mudhi la quale, una volta giunti a destinazione, ammette di essere stata lei a piazzare una bomba sull’aereo, causando la morte di tutti i passeggeri a bordo. Il motivo? Paula – convinta delle buone intenzioni dell’entità di cui aveva sentito la voce – avrebbe voluto diffondere la sua scoperta con il mondo ma Mudhi, consapevole che il governo avrebbe cercato di distruggere a tutti i costi qualsiasi forma aliene proveniente dallo spazio, aveva deciso di metterla a tacere. Non solo: la donna voleva trarre il profitto da questa incredibile scoperta, essendo lei la prima ad accogliere i presunti visitatori.
Come finisce The Signal – Segreti dallo spazio?
Anche le coordinate in possesso di Mudhi, però, si rivelano presto false: non vi è infatti nessuna traccia della navicella nel luogo e nell’orario previsto. Inizialmente convinta che Sven e Charlie l’abbiano raggirata, la donna di lascia poi persuadere dall’idea che, in realtà, quella voce sentita da Paula fosse frutto di una sua allucinazione. Decide quindi di rientrare a casa, non prima però di aver dato ordine a Nora di sparare a padre e figlia, lasciando i loro corpi nel deserto. Stanca però del modus operandi di Mudhi, Nora fa solo finta di uccidere i due, che simulano di cadere a terra, morti, per poi rialzarsi una volta ripartito l’elicottero.
Sven e Charlie, così, non solo sono sopravvissuti, ma l’uomo si è anche reso conto di essere sempre stato in possesso delle giuste coordinate o, almeno, di una parte. Nell’ultimo messaggio lasciatogli dalla moglie, questa faceva riferimento al giorno di San Nicola come al giorno del loro anniversario, cosa che, in realtà, non era vera. Quindi, se le coordinate di Charlie indicavano il luogo dell’atterraggio, quelle contenute nel messaggio in codice per Sven indicavano la data esatta. La narrazione fa poi un salto di tre mesi dopo: vediamo Mudhi arrestata grazie alla confessione di Nora e Sven e la figlia partire nuovamente alla volta del deserto per attendere l’arrivo dei presunti alieni.
Chi o cosa arriva sulla Terra?
Così, nel giorno di San Nicola, i due si trovano nello stesso luogo in cui erano quasi morti tre mesi prima. All’ora stabilita, qualcosa effettivamente giunge sulla Terra ma, quando Sven e Charlie si avvicinano all’oggetto, scoprono che non si tratta di una forma aliena. È, invece, la Voyager 1, una sonda lanciata nello spazio dalla NASA il 5 settembre 1977 con l’obiettivo principale di sorvolare Giove, Saturno e il satellite Titano. All’interno della sonda, i due scoprono il famoso disco d’oro contenente immagini, suoni e testi che possano rappresentare l’umanità nell’eventualità che esso venga rinvenuto da qualche creatura aliena. Un simbolo della volontà degli esseri umani di connettersi tra loro e con le altre forme di vita dello spazio: era questo il messaggio – Hello – che Paula aveva sentito. Nessuno sbarco alieno, quindi, ma la scelta coraggiosa di Das Signal di consegnare al suo pubblico un forte messaggio di unità in un momento in cui, nel mondo, regnano caos e conflitti.