Marrowbone, il film del 2017 diretto dal regista spagnolo Sergio G. Sánchez è una storia di fantasmi con tutti i topos del genere, nella quale però di fantasmi non ce ne sono. O meglio, sono tutti nella mente del protagonista, Jack, il quale è riuscito a sopravvivere al trauma della morte dei suoi fratelli minori, fingendo che essi fossero ancora vivi, con pesanti conseguenze sulla sua psiche.
Nell’articolo che segue vi spiegheremo come sono andate davvero le cose per i fratelli Marrowbone e quali sono gli indizi disseminati nell’arco di tutto il film, che trovano un senso logico nel finale. Altre scelte narrative invece, risultano un po’ semplicistiche e forzate, a parere di chi scrive, ma non tolgono nulla al ritmo di questo thriller psicologico, che nel complesso risulta avvincente sin dal primo minuto. Andiamo con ordine.
Il finale di Marrowbone: stanno stretti sotto al tetto, quattro “spettri” a denti stretti
Per una efficace spiegazione del finale di Marrowbone, è necessario capire cosa è successo davvero nella tenuta: i tre fratelli di Jack Marrowbone, Bill, Jane e il piccolo Sam, muoiono entro i primi dieci minuti del film, uccisi dal padre evaso dal carcere, che li raggiunge e spara ad una finestra. Quelli che vediamo nelle scene successive, ambientate sei mesi dopo, non sono i fratelli di Jack, ma proiezioni della sua mente. Jack ormai è arrivato al punto di discutere, giocare e litigare con loro, spesso interpretando le parti di ognuno dei ragazzi, come vede anche Allie nel finale.
Il fantasma in soffitta invece, non è altri che il padre di Jack, che è stato murato vivo dal ragazzo, ma è sopravvissuto per mesi nutrendosi di roditori e piccioni e bevendo acqua piovana che raccoglieva in dei recipienti. Però in soffitta, insieme al padre, ci sono anche i cadaveri dei tre fratelli, ormai in avanzato stato di decomposizione. Ecco perché sul soffitto del piano inferiore, in corrispondenza del punto in cui sono collocati i poveri resti di Bill, Sam e Jane, si forma una macchia scura, che Jack tenta di cancellare con una mano di vernice. Tra cadaveri, carcasse di animali, una persona viva che espleta i suoi bisogni e non si lava, si può solo immaginare il tanfo che ha saturato la soffitta.
Nel finale di Marrowbone Allie raggiunge Jack alla tenuta e capisce che lui, a causa del trauma, si è sdoppiato nei suoi fratelli, con i quali parla all’interno della tenda. Jack la invita ad andarsene, ma lei, resasi conto che in soffitta c’è l’avvocato Tom Porter, lo raggiunge e lo trova ferito a morte. Porter le fa capire che qualcuno lo ha aggredito e quel qualcuno è il padre di Jack, un serial killer di cui parliamo nell’articolo su Simon Fairbairn, il mostro di Bampton. Allie, inizialmente terrorizzata da Simon, decide poi di affrontarlo e viene aiutata da Jack, che con un grande sforzo psicologico, accorre e uccide suo padre con una fucilata.
Che disturbo psichiatrico ha avuto Jack?
Dopo questi fatti, intuiamo che Jack viene ricoverato in una struttura psichiatrica e rilasciato dopo circa tre mesi. Il medico spiega ad Allie che Jack non ha più avuto episodi di personalità multiple, ma le spiega che il trauma di aver perso i fratelli, uccisi per mano del padre, avrà inevitabilmente lasciato dei segni. Il dottore inoltre raccomanda ad Allie che Jack deve continuare a prendere i farmaci prescritti per il trattamento della schizofrenia. Allie però sembra mettere da parte queste raccomandazioni, perché ha intuito che il marito forse è più sereno se vive con la convinzione che i fratelli ci siano ancora. E infatti, nelle ultime scene del film, Jack li vede arrivare alla tenuta. Magari non si sostituirà più a loro, come ha fatto nei mesi precedenti, ma il pensiero di saperli vivi, forse lo rasserena. O forse Allie ha capito che ci vorrà ancora un po’ di tempo, prima che il suo fidanzato si lasci tutto alle spalle. Tuttavia, un piccolo cenno di “normalità” si intravede già nelle loro vite: con l’arrivo di Allie alla tenuta sono stati anche ripristinati gli specchi nel bagno, segno che Jack non ha più timore di vedersi da solo, senza i fratelli.
A pesare sul trauma di Jack, non è solo la morte dei suoi congiunti, ma anche il fatto che lui aveva promesso a sua madre che li avrebbe protetti e non ci è riuscito. Inoltre, anche il fatto di aver battuto la testa durante lo scontro con suo padre, può aver contribuito alle sue condizioni di salute.
Il buco narrativo di sei mesi, all’inizio del film
Come abbiamo accennato, a circa undici minuti dall’inizio del film, c’è una scena in cui Jane sistema dei fiori e suo padre spara alla finestra della stanza in cui si trova. La ragazza chiama Jack e in quel momento la narrazione si interrompe e si sposta a sei mesi dopo. In questo buco narrativo – decisamente più grosso del foro della pallottola sulla finestra – va inserita la scena in cui Jack affronta il padre per restituirgli i soldi che sua mamma gli aveva sottratto. Il padre lo aggredisce, Jack lo ferisce con una coltellata al collo e l’uomo reagisce a sua volta gettando Jack in un dirupo. Quando Jack si sveglia, dopo aver battuto la testa, suo padre ha raggiunto gli altri figli che Jack aveva riunito in soffitta, per sicurezza, e li uccide. Jack non regge ad un dolore così devastante, inizialmente tenta il suicidio, poi nel suo cervello scatta il meccanismo della dissociazione. Ritrova i suoi fratelli vivi, ma è tutto nella sua testa. Una parte di sé è perfettamente consapevole i tre ragazzi siano morti, e mette in atto dei meccanismi di difesa della “recita” che Jack porta avanti, come quella di coprire gli specchi.
Nella stessa fase, Jack decide di murare vivo suo padre all’interno della soffitta, sia dalla porta che dal camino, sperando che l’uomo muoia, ma invece Simon sopravvive e dopo aver trascorso i primi giorni ad urlare, a graffiare la porta, poi si acquieta e resta lì in silenzio, come un fantasma. Come spieghiamo nella nostra recensione di Marrowbone, questa forse è la parte più debole del racconto, perché Jack avrebbe fatto prima a sparargli, dopo aver scoperto che aveva ucciso i suoi fratelli, e non riusciamo a immaginarcelo mentre blocca porte e finestra della soffitta, mentre il padre se ne sta lì senza tentare di fermarlo. In ogni caso la presenza fisica del padre, in soffitta, viene rivelata man mano. Prima viene mostrato un paio di gambe, attraverso un foro, poi la mano che accarezza Jane, poi infine l’uomo si palesa a Billy.
Nei mesi a seguire, Jack fa anche le cose che avrebbero fatto i suoi fratelli se fossero stati vivi. Vediamo delle scene in cui i suoi fratelli sono impegnati in delle attività, come raccogliere le fragole, preparare i dolci da vendere in paese o scendere dal camino per recuperare la scatola dei soldi gettata in soffitta. In realtà è sempre Jack che compie queste azioni e ce ne accorgiamo perché dopo le scene più spaventose con i fratelli, c’è sempre un primo piano di Jack che si risveglia o si riprende da una situazione immaginaria creata da lui. Al culmine di una di queste situazioni, Jack non regge il peso della dissociazione e ha una crisi epilettica.
Va sottolineato che nelle scene che precedono lo sparo, la voce narrante di Jack dice: “Non sapevamo che quella sarebbe stata l’ultima estate passata insieme” e lo spettatore ipotizza che parli di sua madre, ma si riferisce a tutti i suoi familiari.
Gli specchi e gli altri indizi su ciò che è successo a Marrowbone
Nel film viene spiegato chiaramente che Jack copre gli specchi di casa, tra cui quello grande, che sovrasta le scale – perché il riflesso lo mette di fronte alla realtà inaccettabile del fatto che i fratelli non siano più con lui. Per questo a volte, fa ricorso a degli escamotage psicologici: nella terrificante scena in cui giocano a Risiko, Sam dice che “il fantasma è tornato” perché il lenzulo che copriva lo specchio grande è caduto. Allora tutti i fratelli vanno sotto la tenda, in modo da permettere a Jack di sistemare il lenzuolo da solo. Ma ci sono anche alcune scene in Jack si specchia e il suo riflesso appare duplicato o triplicato, come a voler anticipare le sue personalità multiple, che saranno rivelate a breve.
Altri indizi su ciò che è successo e che lo spettatore ancora non sa, sono l’atteggiamento di Jack nel corso del film e la cicatrice che ha sulla fronte. La cicatrice è stata causata dallo scontro violento col padre, ma è nascosta dai capelli. Ci viene svelata solo quando Jack fa il bagno, tira indietro i capelli, ed è talmente evidente che viene da chiedersi come se la sia procurata.
Inoltre Jack a volte discute e parla con i fratelli in modo partecipe, altre volte sembra assente, come se stesse pensando ad altre cose, ma in realtà sta immaginando esattamente quele conversazioni. In alcune occasioni, il ragazzo manifesta dei forti dolori alla testa, e succede quando guarda la macchia sul soffitto, perché sa bene che lì sopra giacciono i suoi fratelli.