Fisico da bodybuilder, pugni d’acciaio e una testa davvero niente male. Stiamo parlando di Sylvester Stallone, uno dei volti più iconici del cinema di Hollywood che nel corso di cinquant’anni di carriera ha messo a segno un’innumerevole serie di successi cinematografici, sia come inteprete che come mente seduta al tavolo della scrittura e poi anche dietro la macchina da presa. Se nella cultura popolare ha legato la sua immagine a un paio di ruoli fondamentali anche per la storia del cinema, qui di seguito vi proponiamo una lista di alcuni dei migliori film con Sylvester Stallone, i più memorabili e da vedere assolutamente.
1. Rocky (1976)
Il miglior film con Sylvester Stallone non può che essere quello per cui tutti, nessuno escluso, lo conoscono: Rocky. Un’opera iconica incastonata nell’Olimpo dei più apprezzati lavori hollywoodiani di sempre, che ha reso Stallone uno dei volti più iconici e riconoscibili portandolo anche ad avere, contemporaneamente, una nomination agli Oscar per il Miglior attore e la Miglior sceneggiatura, da lui interamente curata a partire da un suo stesso soggetto. Seguirono poi numerosissimi sequel e spin-off, alcuni più memorabili di altri, fino ad arrivare ai giorni nostri dove il mito è tutt’altro che sopito, dove i colpi del pugile italoamericano Rocky Balboa, l’underdog per antonomasia, riecheggiano ancora a sancire una gloriosa rincorsa al riscatto di se stessi.
2. Rambo (1982)
Un gradino appena più in basso rispetto al seminale Rocky si trova invece Rambo, un altro film imprescindibile nella carriera di Sylvester Stallone ma anche della storia del cinema. Una vicenda semplice – alla cui stesura partecipa ancora Stallone – che però fa i conti con il rimosso di un intero Paese. John Rambo infatti è un reduce della guerra del Vietnam, che dopo essere tornato a casa non è riuscito più a reintegrarsi all’interno dei meccanismi di uno stato che non solo non è in grado di offrirgli aiuto, ma anzi lo respinge, espelle dal vivere comune. Il precario stato mentale di Rambo si fa quindi causa scatenante di un conflitto che è quello contro l’ipocrisia e l’indifferenza di Stati Uniti incapaci di affrontare a viso aperto una grande sconfitta collettiva.
3. Cop Land (1997)
In Cop Land troviamo una delle performance più atipiche dell’intera carriera di Sylvester Stallone. Ma atipico non significa meno valido, perché il film scritto e diretto da James Mangold affida all’attore la parte del protagonista Freddy Heflin, uno sceriffo di paglia nella cittadina di Garrison, appena fuori New York, dove la sua è una figura poco più che di rappresentanza. Da queste parti scorazzano infatti moltissimi poliziotti di NYC e sempre da queste parti molti di loro intrecciano loschi affari sopra i quali preferiscono non avere gli occhi di un loro collega troppo zelante. Ma Heflin, interpretato magistralmente da Stallone, un giorno non ci sta, e forse quel suo distintivo tornerà a scintillare e a valere qualcosa sotto la luce del sole.
4. Happy Days – La banda dei fiori di pesco (1974)
Sull’onda del successo internazionale della celebre serie TV di Happy Days, in Italia The Lord of Flatbush passò anche con il nome di Happy Days – La banda dei fiori di pesco a causa della partecipazione nel film di Henry Winkler, il noto Fonzie. Ma con Happy Days il film non ha nulla a che vedere. In questa sorta di mix tra found footage e un documentario di finzione, composto da raccolte di racconti non lineari sulla vita di strada dei greasers, però figura tra i protagonisti proprio un giovanissimo e ancora sconosciuto Sylvester Stallone, che partecipa anche alla stesura della sceneggiatura.
5. Cobra (1986)
Negli anni Ottanta tra le mani di Sylvester Stallone capita l’opportunità di adattare il romanzo Facile preda di Paula Gosling e ne tira fuori un serioso quanto testosteronico poliziesco costruito tutto attorno alla figura del tenente della polizia Marion Cobretti, soprannominato Cobra. Il film, che rimastica una gran parte di sequenze scritte da Stallone per il Beverly Hills Cop al quale poi non prese parte, sulla carta è tanto assurdo quanto singolare, con il tenente interpretato dall’attore alle prese con una setta di cultisti psicopatici che hanno preso di mira la fotomodella Ingrid Knudsen (Brigitte Nielsen), rea di aver assisito a un omicidio ad opera di questa banda di assassini. Da spiegare c’è poco altro, si fa prima a dargli uno sguardo – dura solamente 86 minuti.
6. Nighthawks (1981)
In Nighthawks Sylvester Stallone presta il – barbuto – volto a Deke DaSilva, poliziotto in una New York lercia e invasa in ogni angola dal crimine dilagante. Lui e il suo partner Matthew Fox (Billy Dee Williams) passano i loro turni a combattere lo spaccio per le strade, ma quando in città giunge la notizia dell’arrivo del celebre mercenario e terrorista Reinhardt Wulfgar (Rutger Hauer) la loro routine viene stravolta. Inseriti nella task force dedicata alla cattura del criminale, i due si prestano a una caccia all’uomo che li costringe a reinventare il loro modo di affrontare una minaccia in una tesa e ricca crime story.
7. Demolition Man (1993)
San Angeles, 2032. L’efficiente ma ben poco ortodosso sergente della polizia John Spartan – un Sylvester Stallone da nomen omen – si risveglia dopo aver passato diversi decenni in criostasi. Prima che fosse posto in ibernazione per la sua condotta ambigua era il 1996 e con lui al fresco c’era anche il pericoloso Simon Phoenix (Wesley Snipes). Ora che il criminale è riuscito a scappare, Spartan è l’unico in grado di dargli la caccia in una società completamente stravolta rispetto a come lui la ricordava: i cittadini sono quieti e pacifici, i crimini violenti non esistono praticamente più. Il film di Marco Brambilla è figlio del suo tempo per stile e ragionamento sulla rampante tecnologia digitale, rivalutato con gli anni e ritagliatosi poi un proprio spazio.
8. Creed (2015)
Lo abbiamo scritto poco sopra, da Rocky sono scaturiti poi anche degli spin-off. Il primo di questi è Creed, che pone al centro delle vicende Adonis “Donnie” Johnson, il figlio illegittimo del defunto Apollo Creed. Nel corso del film scritto e diretto da Ryan Coogler, una storia che non può non ripartire dal senso di riscatto e desiderio di rivalsa, il giovane Donnie finisce per imbattersi nella figura del leggendario e oramai stanco Rocky, lontano da anni dal mondo del ring. Il film si muove attorno a un feeling che tra i due scatterà a fatica, per poi dare il via a un racconto di allievo e mentore per il quale Sylvester Stallone arrivò a ottenere la candidatura ai premi Oscar come Miglior attore non protagonista.
9. I mercenari (2010)
Scritto (assieme a David Callaham), diretto e interpretato da un Sylvester Stallone al massimo della sua forma muscolare, I mercenari è un omaggio al cinema d’azione degli anni Ottanta e Novanta che conta tra le sue fila moltissime star che proprio in quei decenni hanno fatto la loro fortuna – come Jason Statham, Jet Li, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren, Bruce Willis e chi più ne ha più ne metta. La storia è delle più semplici, con la classica missione da portare a termine con cui i vari personaggi guidati dal Barney Ross di Stallone finiscono per rimanere invischiati, in un tripudio di violenza sopra le righe, scrittura on the nose ed esagerazione che ad oggi può contare su una saga di ben tre film.
10. Rocky IV (1985)
In questa lista che si apre con Rocky non può di certo mancare un altro film della saga originale, Rocky IV. Difficile dire che sia il migliore, anzi, ma poco da commentare sul fatto che sia il capitolo forse più impresso all’interno dell’immaginario collettivo, con l’incredibile figura del pugile sovietico Ivan Drago (un magnifico Dolph Lundgren) a stagliarsi come una chimera di fronte al dolore e alla debolezza di un Balboa annientato dalla morte dell’amico Apollo Creed. Ancora una volta scritto in solitaria da Stallone, il film dedica gran parte dello spazio all’allenamento, fisico e mentale, a cui Rocky si sottopone prima di arrivare a un match al quale paiono essere affidati le sorti di un mondo ancora spaccato in due tra USA e URSS.
11. The Suicide Squad (2021)
Ebbene sì, Sylvester Stallone è anche in The Suicide Squad. Magari non ci avete fatto caso, o magari semplicemente non lo sapevate. In ogni caso c’è da dire che la sua performance nel film, nonostante sia anche piuttosto rilevante, è di quelle che occorre andare a scovare attentamente. Stallone presta infatti la voce a King Shark, l’esilarante e violentissimo squalo antropomorfo che magari non è esattamente quello che si definisce un chiacchierone, ma il cui peso specifico si fa sentire nella spericolata avventura suicida firmata da James Gunn. Una chicca.