Lo spazio e, in particolare, l’esistenza di forme di vita alternative rispetto alla nostra ha sempre affascinato l’uomo. Non è un caso che, fin dall’antichità, l’osservazione del cielo è stata al centro delle attività quotidiane. Una necessità, in quel caso, nata più da motivazioni pratiche che scientifiche ma che si è evoluta con il tempo. Alla fine degli anni sessanta, con le missioni Apollo e il successivo allunaggio, si è andata formando una vera e propria ossessione per il cosmo e chi lo abita.
Un interesse catturato immediatamente da letteratura, fumetti e, soprattutto, cinema. In quegli anni, infatti, si assiste a un proliferare di film a tema fantascientifico, spesso catalogati come B Movie. Perché assurgano a genere vero e proprio, però, è necessario aspettare il decennio successivo. Molto, ovviamente, si deve a registri come Steven Spielberg che sull’incontro con l’altro hanno realizzato alcune pellicole diventate dei veri e propri cult. Per comprendere meglio l’evoluzione di questo genere, dunque, vediamo quelli che possono essere considerati gli 11 migliori film sugli alieni.
1. E.T. L’extraterrestre (1982)
Secondo noi il miglior film sugli alieni non può essere che E.T., innanzitutto perché quando si affronta un discorso su questo genere, è impossibile prescindere da lui. Non a caso, infatti, si tratta dell’extraterrestre più amato dagli appassionati di cinema. Una piccola creatura dall’aspetto tanto insolito e poco armonioso quanto tenero e irresistibile. Con la sua testa sproporzionata, i grandi occhi blu e l’altrettanto famoso dito luminoso, E.T. ha conquistato, e continua a farlo ancora oggi, diverse generazioni di spettatori grazie a una storia basata sull’incontro, la conoscenza dell’altro e il legame che ne consegue. Basi fondamentali di questa narrazione, dunque, sono tematiche essenziali come la scoperta del “diverso” e l’arricchimento che ne nasce.
Una vicenda che si deve tutta all’immaginazione di Steven Spielberg che, durante le riprese di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, ha visto tornare alla mente un ricordo d’infanzia. Quando era bambino, infatti, era solito intrattenersi con un amico immaginario. Ma non si trattava certo di una creatura qualsiasi. Il suo compagno di giochi, infatti, era proprio un piccolo extraterrestre.
Da questo ritorno al passato, dunque, ha preso forma la creatura aliena capace d’intenerire i cuori e di instaurare con dei giovani umani una relazione affettiva intensa, facendo riflettere su quanto i rapporti dovrebbero sempre basarsi su delle fondamenta prive di preconcetti. Un sentimento che nasce facilmente nell’animo dei più giovani. Ed è per questo che Spielberg ha deciso di affidare la responsabilità narrativa a dei bambini. Una visione, dunque, intima, personale e sentimentale che ha decretato il successo della pellicola.
A poche settimane dalla sua uscita nelle sale, infatti, E.T. si è rivelato essere il maggior incasso di sempre, superando addirittura Guerre Stellari. Un record che ha detenuto per undici anni fino all’arrivo di Jurassic Park. Attualmente il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Mentre l’American Film Institute lo ha inserito al 24esimo posto nella lista dei miglior cento film statunitensi di sempre.
2. Alien (1979)
Con delle basi narrative del tutto diverse rispetto a quelle di E.T., Alien è giudicato da molti come uno dei migliori film in assoluto per quanto riguarda il genere fantascientifico e ufologico. A dirigere le avventure della nave Nostromo è Ridley Scott, in un vero e proprio stato di grazia. Esattamente come Sigourney Weaver nei panni del tenente Ellen Ripley. La vicenda è nota a gran parte degli appassionati del genere. Si tratta, essenzialmente di una vera e propria caccia al mostro alieno parassita a bordo della nave. L’extraterrestre, in questo caso, è una minaccia che bisogna fermare ad ogni costo. Questo, infatti, ha la struttura di un predatore, è dotato d’intelligenza ma è anche assolutamente incapace di provare emozione ed empatia.
La sua riproduzione, poi, avviene attraverso l’annidamento nei corpi di altri esseri viventi. Al momento della nascita, ovviamente, ne causa la morte. In questo modo, dunque, stando anche alle dichiarazioni di Scott a riguardo, è stato creato una sorta di Non aprite quella porta in chiave fantascientifica. Perché, al di là di qualsiasi forma sci – fi, Alien ha un cuore horror molto forte e intenso. Un’anima che gli autori del soggetto e della sceneggiatura hanno sempre evidenziato ed esaltato. E proprio per questo motivo all’epoca è stato tanto difficile trovare il regista giusto per realizzare il film.
Il timore, infatti, era che la materia non venisse presa troppo sul serio andando, piuttosto, a produrre uno dei classici B Movie in stile anni cinquanta. I duellanti, film d’esordio di Ridley Scott, però, aveva colpito l’attenzione e per questo motivo Giler, Hill, e Carroll hanno offerto a lui la regia. Una fiducia che è stata ben riposta. Il film, infatti, non solo ha dato vita a tre sequel (Aliens – Scontro finale, Alien3 e Alien – La clonazione, ma nel 2022 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
3. Signs (2002)
È considerato la miglior pellicola di M. Night Shyamalan dopo il successo de Il sesto senso. In effetti il film, interpretato da Mel Gibson, Joaquin Phoenix e i giovani Rory Culkin e Abigail Breslin, è riuscito a fondere all’interno della sua trama atmosfere fantascientifiche, horror ed esistenzialiste. Il tutto mantenendo viva la suspence.
Nella contea di Bucks la vita sembra scorrere nella completa monotonia. Solo l’esistenza del pastore Graham e dei suoi figli è stata sconvolta da una grave perdita. La moglie, infatti, è morta in un incidente stradale. Da quel momento l’uomo sembra aver perso la direzione e la fede che lo avevano sostenuto fino a quel momento. Almeno fino a quando dei misteriosi cerchi nel grano hanno iniziato ad apparire. All’inizio non si dà molta importanza al fenomeno, ma quando questo si ripete anche in Stati vicini, la questione sembra diventare più seria. In molti, infatti, pensano che si tratti di coordinate per delle navi aliene.
Un’opinione che viene avvalorata anche dall’avvistamento di molti “oggetti misteriosi” nei cieli. Come se non bastasse, poi, lo stesso Graham ha un incontro ravvicinato con una creatura aliena rinchiusa nello stanzino dell’uomo che aveva causato l’incidente della moglie. Così, impegnato a difendere se stesso e la sua famiglia, l’uomo ritrova fiducia nelle proprie possibilità e, soprattutto, in quella provvidenza o caso in grado di cambiare il corso di una vita.
4. La guerra dei mondi (2005)
Nel corso della sua carriera Steven Spielberg ha dimostrato di essere particolarmente affascinato dal genere fantascientifico. Per questo, dopo Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T., torna a trattare la materia prendendo in prestito le atmosfere letterarie dell’omonimo romanzo di H. G. Wells. Interpretato da Tom Cruise e Dakota Fanning, il film può essere considerato un successo economico e di critica. Dopo aver mantenuto il più stretto riserbo su ogni particolare delle produzione, infatti, ha incassato 603 milioni di dollari ed è stato candidato a tre premi Oscar tecnici.
Non tutti sanno, però, che l’idea di realizzare questa pellicola nasce da Tom Cruise. Sembra infatti che l’attore abbia avuto un incontro con Spielberg mentre si trovava sul set di Prova a Prendermi. Tra le tre idee proposte, quella che è riuscita a colpire maggiormente la fantasia del regista è stata proprio La guerra dei mondi. E non stupisce assolutamente. Spielberg, infatti, ha nutrito un’ammirazione per l’opera di Wells fin dai tempi del college. Per non parlare dei diversi adattamenti, iniziando da quello radiofonico realizzato da Orson Welles. Diversamente da quanto fatto fino a quel momento, però, l’intenzione di Spielberg è stata quella di creare una storia realmente spaventosa e inquietante.
La realizzazione della sceneggiatura inizialmente venne proposta a J.J.Abrams. Questo, però, rifiuta, essendo troppo impegnato con la serie Lost. In un passaggio di mano in mano, dunque, lo script finisce in quelle di David Koepp, che riflette sull’opportunità di modificare alcuni particolari. Dopo aver riletto il romanzo, infatti, decide di identificare una sola voce narrante di tutta la vicenda. Ad amplificare l’effetto emotivo, poi, è stata aggiunta la colonna sonora di John Williams.
5. Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)
All’interno di una lista dei miglior film sugli alieni non può assolutamente mancare Incontri ravvicinati del terzo tipo. Ancora una volta guadagna la ribalta la visione di Steven Spielberg che, prima dell’arrivo di E.T., aveva già pensato di approfondire la sua “relazione” con gli alieni. Tra gli anni sessanta e settanta, infatti le tematiche legate all’ufologia e alla conquista dello spazio erano sempre più popolari all’interno della cultura americana. Non è un caso, dunque, che Spielberg, facendosi ispirare dalla classificazione degli incontri ravvicinati elaborata dall’astrofisico Josef Allen Hynek nel 1972, abbia deciso di realizzare un film sul primo contatto tra il genere umano e quello alieno.
La pellicola oggi è considerata come un cult movie, ma già al momento della sua uscita è riuscita a conquistare il favore del pubblico e della critica. Tra i diversi premi assegnati, infatti, compaiono anche due Oscar (fotografia e montaggio) e un David di Donatello. Lo stile narrativo del film è molto semplice e diretto. Due caratteristiche cercate dallo stesso Spielberg, intenzionato a regalare un messaggio positivo riguardo l’incontro con altre culture. A differenza della tradizione cinematografica di quel periodo, infatti, il contatto con l’extraterrestre ha un significato conoscitivo e di scoperta del tutto positivo.
Questo, infatti, non rappresenta mai una minaccia e non arriva con intenzioni bellicose. L’idea del film, comunque, nasce da un’esperienza giovanile. Sembra infatti che Spielberg sia rimasto colpito nell’assistere a una pioggia di meteoriti in New Jersey. Per questo motivo, ancora adolescente, realizza il film Firelight, con una chiara tematica ufologica. Non tutti sanno, però, che alcune scene di quella pellicola sono state trasferite proprio in Incontri ravvicinati del terzo tipo grazie alla tecnica shot for shot.
6. Avatar (2009)
Scritto, diretto, co-prodotto e co-montanto da James Cameron, questo film entra di diritto nelle pellicole che hanno fatto la storia del genere. Considerato come un vero e proprio kolossal fantascientifico, viene ricordato anche come la pellicola dei record, soprattutto dal punto di vista economico. È infatti il film con maggior incassi nella storia del cinema. A questo riconoscimento, poi, si aggiungono anche tre premi Oscar, Miglior fotografia, Miglior scenografia e Migliori effetti speciali.
A rendere effettivamente indimenticabile, però, l’esperienza cinematografica è stata la visione in 3D di Pandora, un pianeta dalla struttura primordiale dove la flora e la fauna vantano delle dimensioni nettamente superiori rispetto a quelle della terra. Tra le specie che lo abitano, poi, c’è la popolazione dei Na’vi. Visto che l’atmosfera è nociva agli umani, infatti, sono stati creati degli ibridi, nati in laboratorio dall’incontro tra geni umani e geni Na’vi. In sostanza, dunque, vengono prodotti degli avatar che possono essere controllati solo dall’uomo il cui DNA ha contribuito alla creazione.
L’ispirazione per questo mondo particolare colpisce la fantasia di Cameron già nel 1996, tanto che scrive un soggetto di ottanta pagine. Il progetto, però, viene archiviato. Ad attendere il regista, infatti, c’è un’altra grande impresa. Ovviamente si tratta della produzione di Titanic, che a Cameron regalerà non poche soddisfazioni.
Nonostante questa momentanea battuta d’arresto, comunque, il regista aveva già le idee chiare sulla tematica che voleva affrontare. Sembra infatti che l’idea nasca dalla saga letteraria fantascientifica John Carter di Marte, scritta da Edgar Rice Burroughs. Un materiale che Cameron, ovviamente, ha aggiornato in chiave moderna. Il suo intento, infatti, è sempre stato quello di rappresentare la figura del guerriero che sfida un ambiente alieno e la paura della diversità.
7. Men in Black
E se dell’incontro con dei poco gradevoli alieni si potesse anche ridere tanto da costruire una commedia in action? Questa è la svolta rappresentata dal film diretto da Barry Sonnenfeld e interpretato dal duo Will Smith e Tommy Lee Jones. D’altronde la base di partenza sono i fumetti omonimi di Lowell Cunningham. Elemento centrale della narrazione è proprio l’esistenza dei Man in Black che, secondo alcuni appassionati della materia, esisterebbero realmente. Il loro compito sarebbe quello di regolare il flusso di extraterrestri sulla terra. Un lavoro che spesso svolgono anche all’oscuro dello stesso Governo.
Smith e Tommy Lee Jones, dunque, vestono gli abiti scuri e rigorosi di due agenti: Agente K e Agente J. Il primo è decisamente più anziano e con maggiore esperienza. Il secondo, invece, viene reclutato nel MIB grazie a un suo incontro particolare proprio con una creatura che, pur sembrando umana, non lo è affatto. In questo modo e grazie all’aiuto dell’agente K, l’agente J scopre l’esistenza di un mondo sotto mentite spoglie. Gli alieni, infatti, possono camuffarsi e passare inosservate assumendo diverse identità, tra cui anche quelle di Sylvester Stallone e George Lucas.
8. Arrival (2016)
Basato sul racconto Storie della tua vita di Ted Chiang, il film vede alla regia Denis Villeneuve e nel cast Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker. Al centro degli eventi c’è il personaggio della filologa Louise Banks che, dopo l’apparizione di dodici astronavi extraterrestri in diverse parti del mondo, entra a far parte di una squadra di esperti. Il suo compito è quello di riuscire a comunicare con gli alieni atterrati nella zona del Montana.
All’inizio le comunicazioni verbali sembrano impossibili. Almeno fino a quando Louise non riesce a scoprire la loro capacità di verbalizzare per iscritto delle frasi palindrome e circolari. In questo modo deduce un alfabeto di simboli grazie al quale si va delineando un messaggio condiviso da tutte e dodici le astronavi comparse. Si tratta di un invito alla pace e, soprattutto, alla collaborazione globale.
Ancora una volta, dunque, passa l’immagine dell’altro, dello sconosciuto in modo positivo. Un elemento che è destinato a scardinare i timori e i nazionalismi nati dalla chiusura di diverse culture. In quest’ottica, dunque, l’alieno non rappresenta altro che la proiezione dello straniero. Un’immagine che, soprattutto dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle, ha rappresentato una minaccia anche all’interno della cinematografia.
9. Independence Day (1996)
Minaccia, attacco, invasione e tentativo di conquista. Tematiche completamente diverse rispetto a quelle di Arrival sono alla base della struttura narrativa di Independence Day. Diretto da Roland Emmerich e interpretato da Will Smith, il film è entrato ormai di diritto nei classici del genere. Non fosse altro che per l’incredibile lancio e per l’altrettanto ben calibrata campagna pubblicitaria di dimensioni eccezionali. Basti pensare, infatti, che questa ha avuto il suo inizio proprio durante la trentesima edizione del Super Bowl. Il che vuol dire che tutta l’America ha avuto l’occasione di vedere il promo rimanendo colpiti dalle scene di distruzione di alcuni edifici simbolo come l’Empire State Building, Le Torri Gemelle e la Statua della Libertà.
Il film si svolge con un count down lungo tre giorni. Nello specifico dal 2 al 4 luglio, data fondamentale per le celebrazioni americane. In questo arco temporale, dunque, si ricevono i primi segnali di una presenza aliena e, soprattutto, le avvisaglie di un attacco che sta per scatenarsi contro la terra in modo capillare. Lo scontro è disastroso e apparentemente impari.
Le navi aliene, infatti, hanno azionato uno scudo che le rende praticamente inattaccabili. Unica speranza, dunque, è disinnescarlo. Per portare a termine questa missione impossibile si offre volontario il capitano Steve Hiller che, dopo un rocambolesco salvataggio a pochi secondi dall’esplosione, riesce a tornare sulla terra e a vedere cadere i frammenti delle navi aliene al posto dei fuochi d’artificio del 4 luglio.
10. Mars Attacks! (1996)
Un regista visionario come Tim Burton non poteva certo evitare di affrontare la tematica aliena. Ovviamente secondo il suo stile. Mars Attacks!, infatti, è una commedia nera che trae ispirazione dai B Movie fantascientifici degli anni cinquanta. E per realizzarla nel migliore dei modi Burton ha fatto ricorso a un cast eccezionale. Nella pellicola appaiono camei e ospiti speciali come Jack Nicholson, Glenn Close, Michael J. Fox, Annette Bening, Danny DeVito, Tom Jones, Jack Black, Pierce Brosnan, Sarah Jessica Parker e Natalie Portman.
Nonostante tutto, però, il film non ha ricevuto un’accoglienza calorosa al momento dell’uscita. Un atteggiamento che, con il passare del tempo, si è del tutto ribaltato. Ad oggi, infatti, è considerato un cult movie imperdibile. Alla base della vicenda c’è, ovviamente, l’improvvisa comparsa di navicelle extraterrestri sulla terra e un eterno dilemma: attaccare o provare a comunicare? In questo caso si propende per la prima possibilità. Il valore narrativo della vicenda, però, non è certo dato dalle diverse manovre militari, quanto dal modo in cui dei personaggi comuni affrontano l’evento insolito. Saranno proprio loro, infatti, a salvare le sorti della terra. Gli apparati alti della politica e della comunicazione, invece, non faranno altro che mostrare la propria incapacità e bassezza. Caratteristiche poco edificanti che varranno loro la distruzione da parte degli alieni.
11. Contact (1997)
Il primo contatto tra umani e alieni ha conquistato anche la fantasia di Robert Zemeckis. Così, nel 1997, dirige Contact, il film tratto dall’omonimo romanzo di Carl Sagan. L’autore, insieme alla moglie, ha anche preparato il soggetto che, successivamente, è stato sceneggiato. Tra le tematiche principali c’è, senza alcun dubbio, il confronto tra fede e scienza. La vicenda, infatti, è incentrata sul personaggio di Ellie, interpretato da Jodie Foster. La donna, dopo aver perso la fede per non essere riuscita a salvare la vita del padre, dedica la vita allo studio delle onde radio e, in particolare, a eventuali segnali extraterrestri. In questo modo diventa una vera esperta del settore.
Dopo una lunga attesa, finalmente avviene il contatto. Si tratta di un messaggio che arriva dalle vicinanze della stella Vega. Elemento essenziale sono i progetti di costruzione per una macchina ideata per il trasporto interstellare di un solo uomo. Dopo aver affrontato diversi problemi, Ellie viene scelta come primo rappresentate umano per incontrare gli alieni. Durante il suo viaggio nello spazio passa attraverso diversi salti temporali fino ad approdare su un pianeta misterioso dove ad accoglierla c’è una forma di vita con le sembianze di suo padre.
Gli alieni, infatti, sono messaggeri di pace e, per tranquillizzarla, hanno scelto una forma per lei rassicurante. Una volta tornata sulla terra, però, scopre che sono trascorsi solo pochi minuti dalla partenza e che nessuno le crede. Ancora una volta l’uomo ha bisogno di prove per aver fiducia in qualche cosa di misterioso e intangibile. Ed è in questo contesto che Ellie, nonostante la sua miscredenza, diventa veicolo di fede. Anche se questa riguarda lo spazio e l’esistenza di altre forme di vita.