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Home » Film » I 21 migliori film sulla perdita della memoria

I 21 migliori film sulla perdita della memoria

La classifica dei migliori film sulla perdita della memoria: da Io ti salverò a Memento a Se mi lasci ti cancello, quelli di successo da vedere sul tema Amnesia.
Alessio ZuccariDi Alessio Zuccari1 Agosto 202212 min lettura
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Una scena di The Father
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Viviamo in un’epoca in cui tutto è testimoniato dalle immagini, digitalizzato in pacchetti di dati e archiviato nelle sconfinate e invisibili reti del virtuale. Ogni informazione, esperienza e attimo vissuto trova un posto in qualche angolo di qualche dispositivo elettronico. Viviamo in un’era in cui niente sembra andare perduto veramente, accatastato in massa in dedali che creano labirinti dove, in realtà, si rischia di perdere molto più di quanto si immagina. Viviamo in un’era in cui questa quantità inesauribile può forse porci nella condizione di ripensare il nostro rapporto con un altro potente e allo stesso tempo terribile dedalo, quello della memoria.

Strumento imprescindibile per dire chi siamo, chi siamo stati e chi saremo, deposito limitato dove i ricordi vengono coltivati e valorizzati in modo tale da dare un senso a queste esperienze rimaste a sedimentare dentro di noi. Succede, però, che talvolta questo strumento si riveli fallato e chiami a sé tutta una serie di contromisure da mettere in atto per riscoprirsi, ritrovarsi. Il cinema ne ha parlato e ne parlerà ancora, un mezzo in grado di creare prossimità nei confronti di un tema sensibile come quello del frantumarsi del ricordo, di avvicinare ai fragili protagonisti dei film. Una girandola di volti e sguardi talvolta spaesati o terrorizzati, in opere di differente e variegata natura dove in comune, in fondo, ci sono animi frammentati e il passato da rimettere assieme ricomponendolo come si fa con i tasselli di un puzzle. Di seguito dunque la nostra classifica dei migliori film sulla perdita della memoria, i più belli da vedere quando si tratta di problemi di amnesia.

1. Io ti salverò (1945)

io ti salverò

Il dottor Edwards arriva nella clinica psichiatrica della Green Manors. La sua è una personalità ambigua: è vittima di diverse e inspiegabili fobie e si ritrova in balia di improvvisi mancamenti. La dottoressa Petersen rimane affascinata da quest’uomo fino ad arrivare a innamorarsene, desiderosa di aiutarlo a riavvolgere i fili di una vita di cui forse non ha più memoria. Gregory Peck e Ingrid Bergman sono i protagonisti di un classico di Alfred Hitchcock, thriller ispirato dal vorticoso surrealismo di un Salvador Dalì che qui cura anche la scenografia.

2. Atto di forza (1990)

atto di forza

Direttamente da quell’inesauribile fonte che fu l’immaginazione di Philip K. Dick, Atto di forza mescola le percezioni e sovrappone i ricordi. Chi sono davvero io? Finisce per chiedersi il Douglais Quaid di Arnold Schwarzenegger, scisso tra la memoria che gli è stata imposta e quella che piano a piano sembra riaffiorare grazie agli strumenti di un Marte del futuro. Un cult di Paul Verhoeven che si svela poco alla volta tra ironia, onirismo e sci-fi.

3. A proposito di Henry (1991)

a proposito di henry

E se la vita ti concedesse una seconda chance per dimostrare davvero chi vuoi essere? Capita a Henry, un brillante Harrison Ford, in A proposito di Henry. Avvocato che antepone il successo e la vittoria al rigore morale, infedele alla moglie e che trascura la famiglia. Un giorno però si ritrova in mezzo a un tentativo di rapina e viene ferito alla testa. Al risveglio non ricorda nulla. Il film di Mike Nichols regala a un uomo senza scrupoli l’opportunità di ricominciare daccapo, di scegliere nuovamente che svolte prendere e ricostruire, magari, una versione migliore di se stesso.

4. Dark City (1998)

dark city

Alex Proyas, che scrive e dirige l’oscuro e a tratti indecifrabile Dark City, ci cala nel corto orizzonte di memoria di John Murdoch (Rufus Sewell), uomo che si risveglia in una vasca da bagno d’hotel in preda all’amnesia. Da qui una discesa progressiva nei meandri sempre più neri e misteriosi di una città impenetrabile, che disorienta il protagonista del film quanto lo spettatore chiamato a perdersi anch’egli in un posto così privo di coordinate e appigli.

5. Memento (2000)

memento

Il Leonard di Guy Pearce è bloccato in un limbo. Sa che sua moglie è stata assassinata, sa di essere mosso solamente dal desiderio di trovare il colpevole dell’omicidio, ma una perdita di memoria a breve termine non gli permette di mettere adeguatamente tutti i pezzi della storia assieme. Ogni mattina si sveglia e tutto quello che ha appreso il giorno precedente si resetta. Così ricopre il suo corpo di tatuaggi, si circonda di foto scattate per imprimere ogni minima informazione utile a far convergere le briciole di pane in un unico punto, mentre l’intero Memento di Christopher Nolan vortica schizofrenico attorno a una storia che inizia con la fine e finisce con l’inizio.

6. Mulholland Drive (2001)

mulholland drive

Uno dei film più allucinati tra gli allucinanti film del genio contorto di David Lynch, Mulholland Drive si stringe attorno alla perdita di memoria di Rita (Laura Harring), rifugiatasi in un appartamento non suo dopo un incidente automobilistico. Qui incontra l’aspirante attrice Betty (Naomi Watts), che decide di aiutarla nel risalire la scoscesa montagna di misteri e aspirazioni celate, in un’opera che si fa abisso tra sogno, false piste e una città infinita dove il desiderio si mescola con la disillusione.

7. Resident Evil (2002)

resident evil

Alice si risveglia in una villa. Non ha memoria di quel luogo ne di come ci sia finita. Qualche istante dopo viene aggredita da un uomo, poco prima che nella villa ne irrompano altri e trasportino tutti e due nella struttura segreta chiamata Alveare. Da qui, l’inferno. Milla Jovovich è la protagonista di Resident Evil, scult firmato Paul W.S. Anderson, tratto dall’omonima e celeberrima saga di videogiochi che ha dato il via a una prolifica e altamente remunerativa saga anche cinematografica. Un action horror che sa di guilty pleasure, dove un’eroina affronta le catastrofiche azioni della multinazionale Umbrella Corporation.

8. The Bourne Identity (2002)

the bourne identity

Un uomo riemerge dalle onde del mare, salvato a bordo di un peschereccio. Non ricorda nulla del suo passato, di chi sia, del perché abbia dei colpi di pistola nella schiena. Poco a poco realizza di avere doti fuori dall’ordinario, di conoscere diverse lingue, di saper combattere, sparare e sopravvivere in situazioni tutt’altro che normali. Il Jason Bourne di Matt Damon è una macchina creata per cacciare e uccidere, ma l’unica caccia alla quale ora è interessato è quella alle risposte. The Bourne Identity è il primo capitolo di una saga che ha fatto la storia dell’action contemporaneo.

9. L’uomo senza sonno (2004)

l'uomo senza sonno

A volte la rimozione dei ricordi è solo una forma di protezione nei confronti di se stessi. A volte si dimentica perché ricordare, ammettere ciò che si è fatto potrebbe far collassare ogni cosa. Ne L’uomo senza sonno Christian Bale regala una performance estrema interpretando un uomo privato della capacità di dormire da un senso di colpa che lo attanaglia di giorno e di notte. Un uomo che è poco più di un’ombra, che forse dovrà arrivare a confrontarsi con quella sua parte che lo consuma un poco alla volta.

10. Se mi lasci ti cancello (2004)

se mi lasci ti cancello

Se mi lasci ti cancello (storpiato in italiano a partire dal ben più affascinante e puntuale titolo inglese, Eternal Sunshine of the Spotless Mind) è un altro di quei film fattosi cult assoluto nel corso degli anni. Forse anche perché tratta il tema della caduta di un amore, in grado di spezzare in due l’animo e di portare a scelte estreme come quella di Clementine (Kate Winslet) e Joel (Jim Carrey), che decidono di farsi rimuovere la parte di memoria che riguarda la loro relazione precedente. Non tutto va secondo i piani, e il film di Michel Gondry si addentra tra le schegge di una gioia passata e ora finita in frantumi dove l’unico percorso per andare avanti è quello dell’accettazione di ciò che è stato.

11. 50 volte il primo bacio (2004)

50 volte il primo bacio

Il vero amore si distingue anche dalla capacità di stupire ogni giorno il proprio partner. Lo sa particolarmente bene Henry (Adam Sandler), innamoratosi improvvisamente di Lucy (Drew Barrymore), ragazza che soffre di una singolare amnesia che ogni mattina le cancella la memoria di ciò che è avvenuto il giorno precedente. Così 50 volte il primo bacio si avventura tra i bizzarri sforzi che Henry compie ogni giorno per conquistare nuovamente Lucy, rendendo il film di Peter Segal una romcom imprescindibile.

12. Una notte da leoni (2009)

una notte da leoni

Quattro amici si ritrovano nella città del peccato per eccellenza, Las Vegas. L’occasione è l’addio al celibato di uno di loro. Cosa mai potrà andare storto? Beh, a quanto pare tutto. Una notte da leoni è un viaggio tanto folle quanto spassoso nella ricostruzione a ritroso di una notte rimossa completamente dalla testa dei protagonisti, che però ha lasciato dietro di sé strascichi ben evidenti tra sbornie, tatuaggi, neonati e improbabili antagonisti. Primo capitolo di una trilogia tutta da ridere dal regista che poi firmerà Joker, Todd Phillips.

13. Source Code (2011)

source code

Duncan Jones (figlio del leggendario cantautore David Bowie), reduce dall’apprezzatissimo progetto a basso budget di Moon, arriva a Source Code, film tra il sci-fi e l’onirico che vede al centro delle vicende il capitano dell’aeronautica Colter Stevens (Jake Gyllenhaal). L’uomo si sveglia su un treno ma non ha idea di come ci sia arrivato. Giusto il tempo di ambientarsi e a bordo si verifica un’enorme esplosione che uccide tutti i presenti. Colter si risveglia di nuovo all’interno di una capsula prima di finire, inspiegabilmente, di nuovo sul treno. Un thriller che semina molliche di pane mentre il tempo scorre in un loop temporale dal quale apparentemente non si esce, dove un poco alla volta la verità verrà svelata, ma forse non una delle migliori.

14. Amour (2012)

amour

Nel 2012 Michael Haneke vince la Palma d’oro al Festival di Cannes con Amour, un ritratto di una profondissima delicatezza di quello che è l’amore tra due anziani posto di fronte all’estrema conseguenza. Lei (Emmanuelle Riva) è afflitta da demenza senile e sta perdendo per strada le briciole della propria esistenza, ma lui (Jean-Louis Trintignant) continua ad amarla e accudirla come se fosse il primo giorno. Due interpreti giganteschi siglano un film dall’estrema umanità, un affresco di una lotta combattuta una carezza, un gesto, una sinfonia alla volta contro il crepuscolo che si staglia all’orizzonte.

15. Before I Go to Sleep (2014)

before i go to sleep

Christine (Nicole Kidman), a seguito di un grave incidente, soffre di un’amnesia che non le permette di immagazzinare ricordi recenti. Tutto ciò di cui ha memoria sono i suoi primi vent’anni di vita; non sa di avere una famiglia, un marito (Colin Firth), un figlio. Ma in questo thriller teso e avvolto nell’ambiguità le cose non stanno così come sembrano a un primo sguardo, e forse la verità che si cela dietro il velo si porta dietro anche spiacevoli conseguenze.

16. Still Alice (2014)

still alice

Quando Alice scopre di avere una forma d’Alzheimer genetica, le sue certezze crollano ma tenta comunque di affrontare con decisione e polso una situazione che farebbe cadere nel baratro chiunque. Julianne Moore, vincitrice per il ruolo del premio Oscar alla migliore attrice, dona anima e carattere a un personaggio che non cede di un millimetro nel suo essere donna, ma anche madre e moglie all’interno di una famiglia che l’ha sempre vista come colonna portante e che adesso la riscopre anche come essere umano fragile, vulnerabile, infinitamente umano.

17. Captain America – Il soldato d’inverno (2014)

captain america the winter soldier

Il secondo (e migliore) film del Marvel Cinematic Universe dedicato al Captain America di Chris Evans vede al suo centro il filo conduttore che lega assieme il celebre supersoldato all’enigmatica figura del Soldato d’inverno di Sebastian Stan. Un tempo alleato di Steve Rogers, questo letale assassino non ricorda nulla di una vita precedente che ora sembra lontana anni luce, perso nel labirinto di un passato che gli è stato negato e dal quale non può più trarre nessun insegnamento, macchina spietata al guinzaglio di un potere occulto.

18. Remember (2015)

remember

Zev è in lutto per la morte di sua moglie. Anziano, 89 anni, ed ebreo, è in una casa di riposo di New York ed è affetto da demenza senile. Ma se i ricordi sfuggono e sfumano via in una nube di indistinte memorie del passato, qualcosa da quel passato grida vendetta e chiama sangue. Atom Egoyan dirige Christopher Plummer in una storia dove frammenti degli orrori dei campi di concentramento riecheggiano a pretendere un ultimo atto dove ogni conto dovrà essere chiuso per sempre.

19. Alla ricerca di Dory (2016)

alla ricerca di dory

Dory non ha memoria del proprio passato. Abbiamo conosciuto questo svampitissimo pesce chirurgo per la prima volta in Alla ricerca di Nemo, ma nel film standalone che le è stato dedicato qualche anno più tardi alcuni fili del suo passato riemergono in quella che è un’avventura volta alla riscoperta delle proprie origini e di una famiglia dimenticata. Un viaggio in perfetto stile Pixar, conclusione del percorso di uno dei personaggi più amati e caratteristici dell’animazione contemporanea.

20. Apples (2020)

apples

Aris è un uomo di mezz’età è vittima di una pandemia internazionale che ha provocato amnesia in un gran numero di persone in tutto il mondo. Viene scelto per far parte di un programma di recupero che ricostruisce identità a queste persone che nessuno reclama e che quindi restano in balia di un mondo in cui sembrano non aver più posto. Aris Servatalis è il solitario e taciturno protagonista di Apples di Christos Nikou, un’entità sospesa e aggrappata a tutta una serie di piccole ritualità quotidiane per trovare una nuova via da imboccare, per riempire daccapo un bagaglio di memorie che possano definire chi realmente è.

21. The Father (2020)

the father

Anthony Hopkins vince l’Oscar al miglior attore protagonista per il primo film di Florian Zeller, opera trasposta con acuta intelligenza dal teatro al cinema e costruita a immagine e somiglianza della decadente realtà di una mente un tempo brillante e squillante. Ogni cosa attorno a Anthony, affetto da demenza senile, cambia improvvisamente. In The Father le coordinate di volti e tempo non sono affidabili, i momenti di gioia sono adiacenti a quelli di disperazione e Zeller, grazie anche alla stratosferica interpretazione di Hopkins, regala un ritratto reale, straziante, tenero di un uomo, e di una famiglia, costretta a fronteggiare una terribile bestia.

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