La magia del cinema consiste nel saper raccontare, attraverso un grande e piccolo schermo, storie straordinarie, ispirate a eventi realmente accaduti oppure ambientate in luoghi e mondi immaginari. Pur alimentando la fantasia degli spettatori, il cinema di tutto il mondo non si è mai dimenticato però di mettere in scena storie in cui i protagonisti potessero relazionarsi in maniera intima proprio con le persone. Spesso questo accade quando il protagonista del film è un adolescente, che ha da poco passato la fase dell’infanzia e si sta per affacciare alle meravigliose contraddizioni dell’età che precede il mondo adulto.
Per questa ragione abbiamo pensato di stilare una classifica di alcuni dei migliori film sull’adolescenza, del passato e del nostro presente cinematografico. Molti dei titoli che senza dubbio avrete amato sull’argomento non saranno presenti in questa lunga lista, ma speriamo di aver incluso quelli più amati e significativi di sempre.
1. Gioventù bruciata (1955)
Forse nessun film come quello diretto da Nicholas Ray nel 1955 ha segnato così tanto la generazione di adolescenti post-Seconda Guerra Mondiale. Con Gioventà bruciata, Ray consegna al cinema americano uno dei ritratti più intensi e dolorosi dei quei “ribelli senza causa” che, all’indomani dalla fine del secondo conflitto mondiale, si ritrovarono senza punti di riferimento sociale e culturali, affetti da una rabbia e da un’inquietudine interiore che avrebbero segnato in un certo qual modo anche i decenni successivi. Nel cast, anche una delle ultimissime interpretazioni di James Dean, che morì un mese prima dell’uscita del film in un incidente automobilistico
Il diciassettenne Jim Stark viene arrestato per ubriachezza molesta e, quando i genitori e la nonna vengono a prelevarlo nella locale stazione di polizia, l’agente Ray Fremick della sezione minorile comprende le ragioni del comportamento del ragazzo, recentemente trasferitosi in città a seguito di un evento violento occorsogli in precedenza, e della sua incomunicabilità con i genitori. Da lì, la situazione precipiterà per Jim e per i suoi nuovi, problematici amici…
2. I 400 colpi (1959)
Nel 1959 la Francia assiste al debutto dei uno dei lungometraggi che da lì a poco avrebbe cambiato per sempre le carte in tavola del loro cinema e di quello mondiale. Un giovanissimo cineasta di nome François Truffaut debuttava dietro la macchina da presa con I 400 colpi, racconti semi-autobiografico in cui il giovanissimo tredicenne Antoine Doinel (una sorta di alter ego dello stesso Truffaut interpretato qui ed in altri suoi film successivi dal bravissimo Jean-Pierre Léaud) fa di tutto pur di sfuggire alle maglie dell’impegno scolastico e dei genitori, ritrovandosi’ a girovagare per le strade della sua città in cerca di avventura con il suo coetaneo René. Un ritratto in bianco e nero dei primi impulsi ribelli dell’adolescenza cha ha cambiato le regole del gioco cinematografico e ha fatto scuola nelle generazioni future di cineasti internazionali. Semplicemente, un capolavoro senza tempo.
Antoine Doinel (alter ego del regista in questo e in molti altri film) è ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi marina la scuola e rubacchia qua e là. Quando con l’amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare, lo beccano e lo mettono al riformatorio.
3. Stand By Me – Ricordo di un’estate (1986)
Siamo nel 1986, e l’ottimo regista Rob Reiner firma uno degli adattamenti cinematografici più riusciti e riveriti tratti dall’opera letteraria di Stephen King. Stiamo parlando di Stand By Me – Ricordo di un’estate, tratto dalla novella “Il corpo” dell’autore americano. Un film che riesce a raccontare con la stessa potenza narrativa dell’opera letteraria da cui è tratto il doloroso passaggio dall’età infantile a quella adolescenziale. Nel mezzo, la narrazione commovente e allo stesso tempo avvincente di un’estate decisiva per un gruppo di amici dell’America degli anni ’60. Una perla assoluta da recuperare!
Raggiunto dalla notizia della morte di un amico, uno scrittore ricorda un episodio dei suoi anni tra infanzia e adolescenza: insieme con alcuni coetanei si era inoltrato nei boschi dell’Oregon, seguendo la strada ferrata, per ritrovare il corpo di un ragazzo scomparso. Un’avventura un po’ folle, che si trasformò per tutti loro in un vero e proprio viaggio iniziatico verso l’ancor lontana maturità.
4. Lady Bird (2017)
Nel 2017 Greta Gerwig debutta dietro la macchina da presa per un film interamente scritto e diretto dalla stessa, dai forti connotati autobiografici anche se la narrazione è decisamente originale. Il film in questione è Lady Bird, con protagonisti Saoirse Ronan, Laurie Metcalf e Timothée Chalamet. Un gruppo di bravissimi interpreti che hanno dato vita al coming of age definitivo del Nuovo Millennio cinematografico, con protagonista una diciassettenne ribelle che cresce nella città di Sacramento ma desidera ribellarsi alle decisioni dei propri genitori, sognando una vita e un’emancipazione femminile che la catapulterà nel mondo adulto. Un gioiellino che è stato candidato a 5 premi Oscar, senza vincerne alcuno.
Christine McPherson è un’ambiziosa e precoce liceale all’ultimo anno. Desiderosa di liberarsi del giogo della vita suburbana di Sacramento, sogna un’esistenza diversa in una città della costa orientale tra i grattacieli, i college e la cultura cosmopolita. Per essere accettata in un college, però, necessita anche di crediti extracurriculari quando decide di entrare a far parte di un club di teatro. Ciò porta nuova linfa alla sua vita sociale e a quella privata, segnata da una madre ipercritica e da un padre da poco licenziato.
5. Boyhood (2014)
Nell’estate del 2014 debutta nelle sale di tutto il mondo l’ambiziosissimo Boyhood, esperimento cinematografico senza precedenti nella storia della settima arte americana. Scritto e diretto da Richard Linklater, il film è stato girato nel corso di ben 12 anni, seguendo così la crescita naturale dei suoi attori protagonisti, soprattutto quella del protagonista Ellar Coltrane, che ha recitato nel ruolo di Mason dall’età di 6 anni a quella di 18, così come il personaggio principale della storia. Un racconto di formazione che non vuole di certo narrare soltanto la fase adolescenziale di Mason, ma abbracciarne anche i cambiamenti personali e relazionali dall’infanzia fino al compimento della maggiore età. Oscar a Patricia Arquette come attrice non protagonista.
Boyhood racconta la vita del giovane Mason, dall’età di sei anni fino a quella dei diciotto, seguendo le sue relazioni con i genitori (Ethan Hawke e Patricia Arquette) prima e dopo il loro divorzio, tra amicizie, primi amori, e un’America che con il passare del tempo e con la crescita del piccolo protagonista, cambia radicalmente nella società e nell’assetto politico.
6. Donnie Darko (2001)
Quando debuttò nelle sale statunitensi nel corso del 2001, ottenne pochissimo successo; poi, con il passaparola insistente e l’ottimo riscontro dell’home video, il film di Richard Kelly ritorna nei cinema di tutto il mondo nel 2004, presentato addirittura fuori concorso alla 61° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è stato anche il trampolino di lancio definitivo per Jake Gyllenhaal nel mondo delle star hollywoodiane, protagonista di un sinistro quanto affascinante racconto di formazione adolescenziale a cavallo tra dramma e fantascienza inedita. Ad oggi, è uno dei cult assoluti del cinema americano del Nuovo Millennio.
Ottobre 1988. Dopo essere scampato a un terrificante e bizzarro incidente, Donnie Darko, un adolescente americano, capisce cosa significhi essere vivi e innamorati e conseguentemente scopre la propria potenzialità di alterare il tempo e il destino con l’aiuto di Frank, un coniglio gigante e mostruoso. È solo immaginazione?
7. Close (2022)
In concorso al 75° Festival di Cannes e vincitore proprio lì del Gran Premio della Giuria, Close è il nuovo lungometraggio dietro la macchina da presa di Lukas Dhont, ottimo cineasta belga che nel 2018 aveva firmato l’acclamato Girl. In questo delicatissime e struggente racconto di formazione, viene celebrata tutta la grandezza e la sensibilità dei due protagonisti Lèo e Rèmi, due dodicenni all’alba della loro adolescenza legati da un rapporto amicale molto stretto e simbiotico. Un rapporto che però prenderà una strada violenta ed inaspettata che cambierà per sempre le prospettive della storia. Un film intimista, genuino e commovente, tra i migliori outing cinematografici sul tema adolescenza degli ultimissimi anni. Da recuperare immediatamente.
Belgio, Léo e Rémi, 13 anni, uniti fin da piccoli da una grande amicizia e affetto, passano le giornate d’estate assieme e dormono spesso a casa di Rémi. Léo, visibilmente il più affettuoso dei due, incoraggia l’amico a migliorare il più possibile a suonare l’oboe promettendo di essere il suo agente una volta diventato famoso nel mondo della musica. Qualche giorno dopo iniziano l’anno scolastico, conoscendo nuovi compagni di classe; i nuovi compagni però notano un forte legame e un accentuato attaccamento tra i due. I due amici, infatti, senza alcuna preoccupazione di quello che potrebbero pensare gli altri, si scambiano continuamente gesti affettuosi. Sarà la miccia di un evento violento e inaspettato che cambierà per sempre il rapporto tra i due.
8. Chiamami col tuo nome (2017)
Se c’è un titolo cinematografico che ha saputo scompaginare le carte del discorso LGBTQ+ negli ultimi anni, quello è senza dubbio Chiamami col tuo nome. Il film diretto da Luca Guadagnino ed ispirato al romanzo omonimo di André Aciman, ha avuto un successo strepitoso non tanto al box-office internazionale, quanto nel passaparola e nella spinta della critica di settore. Metteteci pure la presenza di Timothée Chalamet nei panni del giovane protagonista Elio (in quegli anni l’attore stava raggiungendo picchi di notorietà senza precedenti), e il successo culturale è fatto. Non solo storia LGBTQ+ ma anche un coming of age atipico e particolarmente innovativo in come ritrae l’adolescenza del personaggio principale alla scoperta della sua identità sessuale.
A metà degli anni Ottanta, nell’Italia settentrionale, il diciassettenne Elio, l’unico figlio della famiglia italo-americana dei Perlman, si prepara ad affrontare un’altra noiosa estate nella villa dei genitori quando l’arrivo di Oliver sconvolge i suoi giorni. Accademico ventiquattrenne, Oliver è arrivato per aiutare il padre di Elio, insigne professore ed esperto di cultura greca. Durante le sei settimane di permanenza dell’ospite, Elio viene conquistato dal suo essere frizzante, spontaneo e affascinante.
9. Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Il 1976 è stato l’anno in cui un grande autore letterario ha trovato la sua fama internazionale e in cui un regista in erba ha incontrato il suo primo successo di pubblico e di critica Stiamo parlando rispettivamente di Stephen King e di Brian DePalma, il primo scrittore e il secondo regista di Carrie – Lo sguardo di Satana, tra le migliori opere di adattamento cinematografico dal re del brivido e tra i film horror più influenti di tutti i tempi. Ovviamente, dietro alla trama da semplice racconto dell’orrore, si cela un’allegoria efficacissima sui disagi e le difficoltà di vivere la propria adolescenza; un film semplicemente imprescindibile e con una straordinaria Sissy Spacek nei panni della problematica protagonista da antologia.
Carrie White è una ragazza che ha ricevuto dalla madre un’educazione ossessivamente religiosa. Le sue prime mestruazioni provocano la derisione delle compagne. Solo Sue si pente e convince il suo ragazzo, Tommy, ad accompagnare Carrie alla festa di fine corso. I due vengono eletti coppia regina della serata, ma uno scherzo beffardo della perfida Chris scatena la vendetta di Carrie, che nel suo passaggio all’adolescenza ha acquisito poteri paranormali.
10. Breakfast Club (1985)
Il 1985, esattamente a metà di quel fantastico decennio, John Hughes dirige e scrive uno dei suoi film più famosi e celebrati di sempre; il lungometraggio è Breakfast Club, titolo che ha fatto scuola non solo nell’ambito della commedia americana, ma che ha segnato un vero e proprio spartiacque nel modo di affrontare con leggerezza ma mai con superficialità il tema adolescenza. E Hughes lo fa mettendo insieme un cast generale di giovani interpreti che in quegli anni avrebbero fatto furore e una colonna sonora, sostenuta dal successo “(Don’t You) Forget About Me” dei Simple Minds, da hit parade.
Marzo 1984, un sabato: cinque adolescenti, tre ragazzi e due ragazze, allievi di varie classi di una scuola superiore di Chicago, sono rinchiusi per punizione all’interno della biblioteca dell’edificio. Con loro c’è Richard, un professore che ha il compito di controllarli. Per ingannare il tempo, il prof. assegna un tema: “Chi sono io?”. Le ore passano e i giovani finiscono per conoscersi e per parlarsi. Dopo le prime punzecchiature e gli inevitabili litigi, i cinque mettono a confronto la loro vita.
11. Mean Girls (2004)
Chi non ha mai sentito nominare almeno una volta Mean Girls? Questa high school comedy americana diretta da Mark Waters e arrivata nelle sale nel corso del 2004 è diventata progressivamente un vero e proprio cult movie tra i suoi spettatori trasversali. Il film ha inoltre lanciato definitivamente la carriera di Lindsay Lohan nuova reginetta della commedia adolescenziale, e ha introdotto al pubblico le straordinarie (e divertentissime) Rachel McAdams e Amanda Seyfried. La trama di Mean Girls? Beh, non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni!
La quindicenne Cady Heron, cresciuta in Africa da genitori zoologi, pensa di essere in grado di cavarsela in qualsiasi situazione. Ma quando torna in America per frequentare il liceo, si trova a che fare con un mondo molto più difficile della giungla, dominato dalle Plastic, ovvero Regina, Gretchen e Karen, le tre ragazze più carine della scuola, che le rendono la vita impossibile…
12. Eight Grade – Terza media (2018)
Molti non lo sanno, ma l’ottimo comedian statunitense Bo Burnham (lo abbiamo apprezzato in Una donna promettente e nel documentario speciale di Netflix Inside) nel 2018 aveva firmato la regia di uno dei film sull’adolescenza più genuini e interessanti degli ultimissimi anni. Se ancora non lo avete visto, vi consigliamo di recuperare Eighth Grade – Terza media, con protagonista la giovane ma bravissima Elsie Fisher nei panni di Kayla, ragazzina che sta per terminare i suoi giorni alla scuola media e per intraprendere il lungo viaggio verso la high school e l’accettazione di se stessa.
Kayla Day è una studentessa di terza media che vive la sua ultima settimana alla Miles Grove Middle School, una scuola pubblica di New York. Pubblica video motivazionali su YouTube che riguardano la fiducia e l’immagine di se stessi, ma che non ottengono molte visualizzazioni. Timida e senza amici a scuola, viene eletta “la più tranquilla” dai suoi compagni di classe, il che la infastidisce molto. Nel frattempo Mark, suo padre e unico genitore, fatica a connettersi con lei e a interrompere la sua dipendenza dai social media.
13. Juno (2007)
Mai il cinema aveva raccontato con così grande freschezza e brillantezza i sedici anni di una ragazzina della provincia americana che rimane improvvisamente incinta e decide non solo di tenere il bambino, ma di donarlo a una coppia che non riesce ad avere figli. Un tema scottante, quello delle madri giovani e della gravidanza surrogata ante-litteram, che fece scalpore ma ricevette moltissimi elogi all’uscita nel 2007 di Juno, film diretto da Jason Reitman e scritto da Diablo Cody, che per la sceneggiatura riceve il premio Oscar. Nei panni dell’iconica protagonista, Elliot Page.
La sedicenne Juno ha genitori affettuosi e comprensivi, amiche e sogni da adolescente e un telefono a forma di hamburger. Ma un giorno scopre di essere incinta, in seguito alla prima e unica volta in cui aveva deciso di fare l’amore con il suo migliore amico. Per niente smarrita, decide di far nascere il bambino e di affidarlo a una coppia che ne desidera disperatamente uno. Con conseguenze inaspettate.
14. Grease – Brillantina (1978)
Esiste musical più trasversalmente amato come Grease? Il film di Randal Kleiser uscito nel corso del 1978 divenne campione inaspettato di incassi, generò un’ossessione collettiva tra i teenager di quegli anni, ispirò un sequel molto meno riuscito e portò sulle stelle il successo dei suoi due indimenticabili protagonisti, John Travolta e Olivia Newton-John. Commedia adolescenziale a ritmo scatenato di musica, con una colonna sonora semplicemente leggendaria ed impareggiabile. Impossibile non citare Grease in questa classifica!
Durante le vacanze scolastiche Danny fa amicizia con Sandy, una ragazza australiana. Con grande sorpresa poi se la ritrova nel suo stesso college, ma finge indifferenza perché lui è un vero duro. Dopo una gara di ballo che Danny vince in coppia con un’altra ragazza, i due si mettono finalmente insieme.
15. Noi siamo infinito (2012)
Nel 1999 Stephen Chbosky pubblica un romanzo che da lì a poco diventerà un fenomeno tra i lettori teenager oltreoceano; il libro si chiama “Ragazzo da parete”, che qualche anno dopo, diretto dallo stesso Chbosky al suo esordio come regista e sceneggiatore cinematografico, diventa un ottimo film con protagonisti Logan Lerman, Emma Watson che stava finalmente dicendo addio al mondo di Harry Potter, e l’esordiente Ezra Miller, prima dei suoi ruoli in Animali Fantastici e nei panni di Barry Allen/Flash. Il risultato è una commedia adolescenziale che riesce a raccontare con una delicatezza e un rigore limpidissimi molti dei tumulti più grandi dell’adolescenza, sormontati da un cast d’insieme veramente ispirato e bravissimo. Titolo consigliatissimo!
Emotivo e timido, matricola delle scuole superiori che frequenta negli anni Novanta, Charlie sta cercando di superare il trauma derivante dal recente suicidio dell’amico Michael, a cui continua a scrivere lettere in cui gli racconta come si sta evolvendo la sua vita. Bill (Paul Rudd), il suo insegnante d’inglese, cerca in tutti i modi di farlo uscire dalla situazione di stallo, ma per Charlie non è facile dimenticare gli anni di una difficile infanzia. Divenendo il confidente ideale per i nuovi compagni e frequentando le prime feste, Charlie vede per la prima volta un mondo fatto di droga, aborti, sesso e in cui l’omosessualità potrebbe essere argomento di derisione e pesanti giudizi. La speranza di un futuro più roseo, però, non tarda ad arrivare quando si scopre per la prima volta innamorato di Sam.
16. Booksmart – La rivincita delle sfigate (2019)
Nel 2019 l’attrice statunitense Olivia Wilde debutta dietro la macchina da presa con il sottovalutatissimo Booksmart – La rivincita delle sfigate. Nel cast, la coppia Beanie Feldstein e Kaitlyn Dever affiancata, in ruoli secondari, da Jason Sudeikis, Will Forte e Billie Lourd, per il racconto di una notte assolutamente imprevedibile dove le protagoniste Amy e Molly, accorgendosi di aver sgobbato durante tutto l’anno scolastico per ottenere dei buoni voti senza mai trovare il tempo per divertirsi, si danno alla pazza gioia. Un lungometraggio ironico, irriverente e assolutamente intelligente che riesce a raccontare il trauma della fine della scuola superiore e lo spettro dell’età adulta con grande freschezza. Sottovalutato, ma assolutamente imperdibile!
Due amiche, alla vigilia del diploma di scuola superiore, si rendono conto che avrebbero dovuto faticare meno e godersi di più la vita. Determinate a non essere diverse dai loro coetanei, cercano di recuperare quattro anni di divertimento nel corso di una sola notte, con risultati disastrosi e assolutamente irriverenti.
17. Ragazze a Beverly Hills (1995)
Lo sapevate che Ragazze a Beverly Hills è considerata una delle commedie adolescenziali ambientate nella high school americana più influenti e di successo di sempre? Il film diretto da Amy Heckerling e liberamente ispirato a Emma di Jane Austen esce nelle sale nel corso del 1995, imponendosi negli anni successivi come uno dei ritratti dell’adolescenza americana di quel tempo più originali di sempre; tanto che oggi il film con protagoniste Alicia Silverstone, Stacey Dash e Brittany Murphy è considerato oggetto cinematografico intoccabile da parte di un vastissimo pubblico femminile e lgbtq+. Un classico semplicemente imprescindibile.
A Beverly Hills non conta essere bianchi (come lo è Cher Horowitz) e non conta essere neri (come Dionne, la sua migliore amica). Quello che conta invece è essere ricchi e soprattutto belli. Cher è assolutamente convinta di avere le idee chiare a proposito dello shopping e della sua vita. Fa di tutto per trasformare Tai, che è uno sgorbietto, in una ragazza almeno presentabile. Ma Cher è diversa da quello che vorrebbe far sembrare, infatti si innamora di Christian senza capire che è un omosessuale.
18. Moonlight (2016)
Molti lo associano ancora all’inaspettata vittoria agli Oscar contro il colosso La La Land, ma invece Moonlight di Barry Jenkins è molto altro che titolo (im)meritatamente trionfatore degli Academy Awards del 2017. Scritto e diretto dallo stesso Jenkins e tratto da una piéce teatrale dal titolo “In Moonlight Black Boys Look Blue” di Tarell Alvin McCraney, racconta venti anni nella vita di Chiron, ragazzo afro-americano omosessuale, in tre fasi distinte della sua esistenza, suddivise ovviamente in tre capitoli cinematografici: infanzia, adolescenza ed età adulta. Tra fasi che vengono raccontate ed interpretate da un attore sempre differente nei panni del timido e complesso protagonista, volto indimenticabile di un lungometraggio che riesce a raccontare con grande garbo ed efficacia visivo-narrativa cosa significhi vivere con riserbo la propria omosessualità in una realtà sociale che non permette debolezza, solo machismo e virilità.
Moonlight di Barry Jenkins è il racconto dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta di Chiron, un gay afroamericano che lotta per sopravvivere a Miami, tra lotte di droghe, amori in luoghi inaspettati e possibilità di cambiamenti interiori. Ogni fase della vita di Chiron è interpretata da un attore sempre differente, in parallelo con la struttura teatrale in tre atti della piéce da cui è tratto il pluripremiato film con Mahershala Ali, Janelle Monaé, Naomie Harris e André Holland, tra gli altri.