Ferino, imprevedibile, feroce, animalesco, impressionante, talentuoso. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che possono essere affibbiati a Joaquin Phoenix, uno degli interpreti statunitensi più acclamati e professionali della sua generazione, tanto che ogni nuovo progetto che sceglie, ogni interpretazione che decide di vestire diventano immediatamente dei ritratti artistici di culto assoluto.
Per celebrare la sua attuale presenza in sala con Beau Ha Paura di Ari Aster, ripercorriamo la straordinaria carriera davanti la macchina da presa di questo attore con le 10 migliori interpretazioni di Joaquin Phoenix, quelle che forse meglio di altre hanno saputo cristallizzare il talento fuori scala di questo attore cinematografico che ha regalato e continua a regalare brividi ed emozioni con le sue indimenticabili performance. E che a breve rivedremo nei panni di Napoleone Bonaparte nel biopic di Ridley Scott, in Joker: Folie à Deux di Todd Phillips assieme a Lady Gaga e in The Island di Pawel Pawlikowski.
1. The Master (2012)
Prima collaborazione davanti la macchina da presa per il regista di culto Paul Thomas Anderson, quella in The Master è forse anche l’interpretazione più intensa ed esemplificativa della carriera di Joaquin Phoenix. Qui l’attore veste i panni di Freddie Quell, un ex-marine rimasto traumatizzato dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale e che ha difficoltà ad adeguarsi alla società una volta che torna a casa. Per questo ruolo in cui l’attore dà tutto sé stesso vince la Coppa Volpi a Venezia 69 (ex-aequo con Philip Seymour Hoffman nello stesso film) e ottiene la sua terza candidatura all’Oscar.
Anni Cinquanta. Freddie Quell (Joaquin Phoenix) vive sulla propria pelle le conseguenze del secondo conflitto mondiale, vagabondando per le strade senza alcuna certezza o valori in cui credere. Nel suo errare, si imbatte un giorno in Lancaster Dodd (Philip Seymour Hoffman), un veterano di guerra fondatore e leader carismatico di un gruppo pseudo-religioso basato su metodi piuttosto innovativi. Ammaliato da quell’universo che sembra offrire risposte alle sue domande, Freddie ne diventa uno degli adepti subendo il fascino della figura di Lancaster, divenuto per lui uno spirito guida da ossequiare e seguire.
2. Joker (2019)
Incassi stratosferici e un successo immediato come non lo respirava da tempo nella sua carriera. Nel 2019 viene presentato in concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia il Joker di Todd Phillips, origin story “per adulti” del più grande nemico di Batman. Il film vince inaspettatamente il Leone d’Oro, riceve 11 nomination all’Oscar e Joaquin Phoenix per il ruolo di Arhur Fleck/Joker ottiene la sua primissima statuetta di carriera. Un ruolo, quello del clown di Gotham City, che l’attore fa suo senza imitare pedissequamente le precedenti incarnazioni del villain da fumetto, donando al suo personaggio una profondità e una complessità eccezionale. Ad oggi, il ruolo per il quale forse Phoenix verrà ricordato da tutti negli anni a venire.
Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo. Una storia d’origini assolutamente originale e che funziona alla perfezione anche senza la presenza “ingombrante” di Bruce Wayne/Batman. Vedere per credere.
3. Walk The Line – Quando l’amore brucia l’anima (2005)
Nel 2005 il bravo regista James Mangold si cimenta dietro la macchina da presa di un film biografico che in Italia non ha ottenuto molto successo, ma che invece il pubblico statunitense ha premiato con ottimo successo e tante statuette. Stiamo parlando di Walk The Line – Quando l’amore brucia l’anima, dove Joaquin Phoenix interpreta la leggenda della musica country Johnny Cash. Affiancato da Reese Witherspoon nei panni di June Carter, Phoenix regala al grande pubblico una delle sue incarnazioni cinematografiche più intense e impressionanti. Golden Globe e seconda candidatura all’Oscar per l’attore, che si vede soffiare la statuetta dalla sua comprimaria Witherspoon.
Walk The Line – Quando l’amore brucia l’anima è la storia di Johnny Cash: dall’adolescenza in Arkansas ai tour con i pionieri del rock (Elvis Presley, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis…), alla sua affermazione fino al concerto del 1968 nella prigione di Folsom, la dipendenza dalle droghe, l’amore per June Carter, la corista che diventerà la sua seconda amatissima moglie.
4. A Beautiful Day (2017)
Per il ruvido ed enigmatico ruolo in A Beautiful Day – You Were Never Really Here di Lynne Ramsay, Joaquin Phoenix conquista nuovamente il palcoscenico di un festival cinematografico internazionale e vince la Palma d’Oro come miglior attore. Un ruolo in cui l’interprete statunitense mostra tutta la sua duttilità e fragilità, dando corpo e parole a uno dei migliori (e forse più sottovalutati) personaggi della sua intera carriera.
La figlia di un senatore scompare. Joe, un veterano che ha assistito in guerra a brutalità e torture, si mette sulle sue tracce. Costretto a confrontarsi con un mondo di vendette e corruzione, si ritroverà suo malgrado al centro di una spirale di violenza.
5. Lei (2013)
Nel 2013 fa capolino nelle sale di tutto il mondo il tenero e distopico Lei- Her, capolavoro dietro la macchina da presa di Spike Jonze, che per questo lungometraggio di stampo sci-fi ha vinto un Oscar per la sceneggiatura e ha fatto scuola negli anni a venire. Nel film, Joaquin Phoenix veste i panni del tenero e ingenuo Theodore, che si innamora perdutamente dell’intelligenza artificiale Samantha (Scarlett Johansson), nuovo sistema operativo capace di poter dialogare con l’essere umano provando gli stessi sentimenti ed emozioni di quest’ultimo. Il resto, come si suol dire, è storia.
In un futuro non molto lontano, il solitario scrittore Theodore (Joaquin Phoenix) acquista un nuovo sistema operativo in grado di soddisfare tutte le esigenze degli utenti. Con grande sorpresa, Theodore si ritrova coinvolto in una inaspettata relazione sentimentale con la voce del sistema operativo.
6. Il Gladiatore (2000)
Se c’è un film nella carriera davanti la macchina da presa per Phoenix che ha segnato un’intera generazione ed è diventato tra i lungometraggi più celebri e iconici del nuovo millennio, quello è senza ombra di dubbio Il Gladiatore. Campione d’incassi nel 2000 e film vincitore di 5 premi Oscar, la pellicola diretta da Ridley Scott ha consegnato il volto e il talento del giovane Joaquin nell’Olimpo dei più grandi interpreti da tenere d’occhio da lì in avanti. E per il nostro, non solo è stato successo immediato come perfido Imperatore Commodo, ma è stata anche la prima candidatura all’Oscar. Per Scott, Joaquin tornerà presto sui grandi schermi con Napoleone per Apple e Paramount.
Sconfitti i barbari in Germania, nel 180 d.C., il vittorioso generale romano Massimo viene designato da Marco Aurelio, ormai vecchio, deluso e stanco, quale suo successore. Ma il figlio dell’imperatore, Commodo, uccide il genitore e ordina di eliminare Massimo per non avere rivali nella successione al soglio imperiale. Massimo diventa così il bersaglio di una spietata caccia all’uomo che porta allo sterminio di tutta la sua famiglia. Dapprima Massimo riesce a mettersi in salvo, ma poi viene catturato e costretto a combattere nelle arene come gladiatore. Ormai senza più nulla da perdere, finisce per diventare un guerriero invincibile.
7. Joaquin Phoenix – Io sono qui! (2010)
Con questo finto documentario (mockumentary) diretto dall’attore e regista Casey Affleck, all’inizio del 2010 Joaquin Phoenix fece moltissimo parlare di sé. Incastrato in pellicole d’autore senza grande successo e in una persona publica sempre più imprevedibile, violenta e straniante, l’attore diventa il volto assoluto di questa testimonianza di un anno tumultuoso della sua vita privata e professionale che però, alla fine, si rivelò tanto una riuscitissima trovata pubblicitaria quanto un lungometraggio realizzato ad arte come esperimento attoriale estremo. Tutto sommato, nulla di nuovo sotto il sole per l’istrionismo ferino e sorprendente di Phoenix.
Io sono qui! è l’impressionante ritratto di un anno tumultuoso nella vita dell’attore di fama internazionale Joaquin Phoenix. Con uno sguardo privilegiato, il film segue l’attore mentre annuncia il ritiro da una carriera di successo nell’industria cinematografica nell’autunno del 2008 e l’inizio di un processo di re-invenzione di sé stesso come musicista hip-hop. Il ritratto di un artista a un bivio che sfida le aspettative ed esplora le nozioni di coraggio e re-invenzione creativa, così come le conseguenze di una vita passata sotto l’occhio del pubblico.
8. Vizio di forma (2014)
Due anni dopo il successo di critica (e i premi) ottenuti per The Master, Joaquin Phoenix torna felicemente a lavorare davanti la macchina da presa per Paul Thomas Anderson. Il risultato della loro seconda collaborazione è il curiosissimo e lisergico neo-noir Vizio di forma, adattamento di un romanzo cult di Thomas Pynchon. Nel film, il nostro veste i panni sdruciti di Larry ‘Doc’ Sportello, investigatore privato strafatto di marijuana e altre droghe, (in)fallibile e semplicemente unico nel suo genere, in stentoreo equilibrio tra commedia e dramma.
Larry Doc Sportello (Joaquin Phoenix) è un detective privato della Los Angeles del 1969. Dipendente dalle droghe e dai metodi insoliti, Sportello viene contattato da un’ex amante per risolvere un interessante caso che, tra miriadi di azioni criminali, riguarda un’infedeltà coniugale ma anche un gruppo di poliziotti chiamati Bigfoot.
9. Two Lovers (2008)
Nel 2008 la collaborazione tra il regista James Gray e Joaquin Phoenix raggiunge il suo apice artistico; dopo aver preso parte all’ottimo I padroni della notte nel 2007 (lo farà una terza volta per il regista nel 2013 per C’era una volta a New York), Phoenix diventa il protagonista di Two Lovers, melodramma contemporaneo a tinte fortissime, contraddistinto da una regia solidissima e una sceneggiatura da manuale. Assieme al sempre ottimo Joaquin, anche Gwyneth Paltrow e Isabella Rossellini.
Leonard Kraditor, dopo aver affrontato una delusione d’amore e un periodo di depressione (culminato in un tentativo di suicidio seguito da un ricovero in ospedale psichiatrico), ritorna a casa e tenta nuovamente di togliersi la vita gettandosi in mare da un pontile. Mentre sta per annegare, ci ripensa e riesce a mettersi in salvo. Tornato a casa dai suoi genitori, nel popolare quartiere di Brighton Beach, a New York, fa amicizia con Sandra Cohen, figlia di una coppia di amici di famiglia, innamorandosene perdutamente.
10. The Village (2004)
Fanalino di coda della nostra personale classifica (ma sempre lungometraggio e interpretazione di enorme spessore) per l’ottimo The Village, tra i thriller con colpo di scena finale tra i più sottovalutati del regista indiano-americano M. Night Shyamalan. Il nostro protagonista aveva già lavorato con il cineasta due anni prima a fianco di Mel Gibson nel cult Signs; nel 2004 torna con Shyamalan e veste i panni di Lucius Hunt, abitante della comunità di Covington in Pennsylvania, che vive da tempo isolata dal mondo e accerchiata da un bosco pericoloso e abitato da esseri sovrannaturali che lo custodiscono. Nel ruolo di Lucius, Joaquin Phoenix dona al suo personaggio dolcezza, amore, tenerezza e caparbietà, qualità che saranno decisive per sbrogliare lo scioccante finale di The Village. Nel film, anche Bryce Dallas Howard, William Hurt, Sigourney Weaver, Adrien Brody e Brendan Gleeson.
Fine XIX secolo: la comunità di Covington, in Pennsylvania, vive isolata dal resto del mondo sotto la guida degli anziani e circondata da un bosco popolato da misteriose creature, con le quali è stato stretto un patto di reciproco rispetto. Ma improvvisamente la situazione precipita: gli strani esseri della foresta violano i confini e seminano il panico nel villaggio.