Mississippi Burning – Le radici dell’odio, il film del 1988 di Alan Parker, è liberamente ispirato alla storia vera dell’omicidio di tre attivisti per i diritti civili del Mississippi. Nella notte tra il 21 e il 22 giugno del 1964, tre rappresentanti del movimento movimento per i diritti civili degli afroamericani, James Earl Chaney, Andrew Goodman e Michael Schwerner, furono freddati a colpi di pistola, dopo un inseguimento, da alcuni membri del KKK. Con il supporto dello sceriffo della Contea di Neshoba.
Qui, Chaney, Goodman e Schwermer si recarono per convincere i cittadini afroamericani a iscriversi ai registri elettorali. L’azione non rimase impunita, visto che l’FBI indagò prima sulla sparizione dei tre e, successivamente, sulla loro morte.
Dopo 44 giorni, gli agenti ritrovarono i cadaveri dei tre uomini, sepolti in un terrapieno non lontano dal luogo dell’omicidio. L’operazione dei federali, ribattezzata appunto Mississippi Burning, proseguì nonostante l’aperta ostilità del governo statale e svariati depistaggi. L’indagine portò all’incriminazione di 18 persone, sette della quali condannate, però, solo per reati minori. Tuttavia, l’omicidio dei tre attivisti portò il presidente Lyndon Johnson ad approvare il Civil Rights Act. E nel 1965 il Voting Rights Act.
La morte di James Earl Chaney, Andrew Goodman e Michael Schwerner fu solo uno dei tanti momenti tormentati della lunga stagione delle lotte per i diritti civili degli afroamericani. In particolare, negli stati del sud era in atto una lotta fortissima tra un antico retaggio razzista, incarnato dal KKK, e le nuove leggi federali che miravano a una progressiva integrazione della comunità afroamericana. A partire, naturalmente, dal diritto all’istruzione.
I cavalieri bianchi del Klan guidarono a lungo le proteste contro l’arrivo di studenti neri nelle università. E anche contro la possibilità che i cittadini afroamericani si iscrivessero ai registri elettorali. Ricordiamo che gli afroamericani non avevano alcun diritto di voto.
Per arginare il fenomeno e favorire una partecipazione diretta della comunità nera alla vita politica americana il Congress of Racial Equality favorì la nascita di numerosi centri culturali, le Freedom Schools. Luoghi protetti in cui ogni partecipante poteva imparare tutte le nozioni necessarie ad acquisire consapevolezza politica. E a scendere in campo per tutelare i propri diritti. James Earl Chaney e Michael Schwerner erano membri del CORE.