Tim Burton ha dichiarato che ricorrerà all’uso della stop – motion, per affinare gli ultimi dettagli in sala di montaggio per Beetlejuice Beetlejuice, il sequel di Beetlejuice – spiritello porcello, datato 1988; il veterano, in un’intervista concessa in occasione dell’uscita delle prime immagini del film ha spiegato come ricorrere a questa tecnica d’animazione gli permetterà di avvicinare il film ai toni e all’estetica del predecessore.
Ecco le sue parole esatte, a EW: “Mi serviva un sentore quasi artigianale; avevo bisogno di tornare a fare le cose come una volta. Tornare all’essenziale mi ha ridato la gioia di fare film“.
Sulla stessa falsariga, Burton analizza il motivo dietro la realizzazione di un sequel apparentemente “fuori tempo massimo”, a più di 30 anni dall’uscita dell’originale.
“Avrebbe avuto senso solo con un gancio emotivo; all’epoca avevamo esplorato tante idee, ma nessuno, sinceramente, era davvero convinto di farlo. Poi, ultimamente, ho pensato al personaggio di Lydia, che da teenager che era, è diventata un’adulta noiosa e, ora, col ritorno di Beetlejuice può tornare indietro nel tempo. Era questa la spinta emotiva che mi serviva, e alla fine mi sono convinto“.
E in effetti, il primo trailer di Beetlejuice Beetlejuice (“non potevo chiamarlo Beetlejuice 2, sono passati troppi anni“, aggiunge Burton) ci mostra una Lydia (Winona Ryder) incredula di fronte alla “resurrezione” del magico spiritello; la sua vita e quella della figlia Astrid (Jenna Ortega) ne saranno sconvolte? Non ci resta che aspettare il 5 settembre 2024 per scoprirlo