Il figlio del produttore di Biancaneve, Jonah Platt, ha attaccato Rachel Zegler, accusandola di aver compromesso il successo del film con le sue dichiarazioni sui social. Secondo lui, l’attrice avrebbe distolto l’attenzione dalla pellicola per portare avanti le proprie opinioni politiche, mettendo a rischio il lavoro di tante persone. Platt ha difeso suo padre, Marc Platt, a seguito dell’attacco di un utente su Instagram.
Tutto inizia allorché Variety, il 25 marzo, pubblica un’inchiesta dal titolo Inside Snow White Fiasco’ in cui, fra le altre cose, si legge che, nell’agosto 2023, Marc Platt, produttore della pellicola, si sia recato a New York su richiesta della Disney per convincere Zegler a eliminare un post su X (ex Twitter) in cui l’attrice, a pochi giorni dalla presentazione del primo trailer durante il Disney D23, scriveva: “e ricordate sempre, Free Palestine“.
NEW: The son of ‘Snow White’ producer Marc Platt absolutely unleashes on Rachel Zegler for ruining his father’s movie.
Jonah Platt is ripping the 23-year-old actress for getting political and ruining Snow White.
The comment from Platt was found on Instagram after one user asked… pic.twitter.com/1k1xnnw2af
— Collin Rugg (@CollinRugg) March 26, 2025
Ora, o più precisamente durante la scorsa settimana, un utente, evidentemente a seguito della lettura dell’articolo, ha scritto un commento sul profilo IG di Jonah Platt, definendo Marc “un viscido schifoso“. Inevitabile, a quel punto, la risposta di Jonah, con un commento, poi cancellato, per difendere il padre e sottolineare la ‘poca professionalità’ di Zegler
“Davvero vuoi discuterne? Mio padre, che produce un’importante proprietà Disney da centinaia di milioni di dollari, ha dovuto lasciare la famiglia per volare dall’altra parte del paese e riprendere una sua dipendente ventenne che ha inserito le sue opinioni politiche personali nella promozione del film. Dipendente che ha firmato un contratto multimilionario per essere pagata e fare pubblicità al film, scegliendo invece di dirottare la discussione su altro. Staremmo parlando di senso di responsabilità e maturità, lo sai?
Le sue azioni hanno avuto un impatto negativo sugli incassi del film. La libertà di parola non significa poter dire qualsiasi cosa in un contesto lavorativo senza conseguenze. Decine di migliaia di persone hanno lavorato a questo progetto, e lei ha spostato l’attenzione su di sé per soddisfare le sue esigenze personali, mettendo a rischio il lavoro di tanti colleghi e professionisti. Il narcisismo non andrebbe assecondato o incoraggiato”.
La cosa, però, non finisce qui. Si legge ancora, nell’inchiesta di Variety, come la ‘missione’ di Platt non andò particolarmente a buon fine; la controversia si sarebbe poi risolta in un nulla di fatto: la Disney, spaventata dal grave precedente della causa di Gina Carano, avrebbe optato per una gestione della crisi non particolarmente invasiva. Citiamo e traduciamo direttamente le parole dell’autrice del pezzo, Tatiana Siegel
“Allora, il produttore del film, Marc Platt, vola a New York per parlare direttamente con Rachel Zegler, nel tentativo di gestire l’ennesima controversia legata all’attrice. Tuttavia, Zegler non indietreggia, rifiutandosi di rimuovere il post incriminato. Il rapporto tra lei e lo studio si era già incrinato nel 2022, durante la burrascosa campagna per gli Oscar di West Side Story, e si era ulteriormente deteriorato quando l’attrice aveva pubblicamente criticato la versione originale di Biancaneve.
Tre mesi dopo, all’indomani delle elezioni presidenziali, Zegler alimenta ancora il fuoco delle polemiche pubblicando su Instagram le frasi “Fuck Donald Trump” e “Che i suoi sostenitori non conoscano mai la pace”. Per Disney è il punto di rottura: la protagonista del film rischia di alienare metà del pubblico potenziale, già reso scettico dai costosi reshoot che avevano afflitto la produzione. A quel punto, Platt interviene nuovamente per convincere Zegler a moderare la propria attività sui social. Dopo un acceso confronto, l’attrice accetta di collaborare con un esperto di social media – pagato dalla Disney – incaricato di supervisionare i suoi post in vista dell’uscita del film, prevista per il 21 marzo.”

Al momento, Disney non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, così come nemmeno i rappresentanti di Jonah o Marc Platt. Jonah Platt, noto per il podcast Being Jewish, si è più volte espresso contro l’antisemitismo e in passato ha criticato Kanye West per l’uso di simboli nazisti.