Gina Carano ha intentato una causa legale per discriminazione e licenziamento senza giusta causa nei confronti di Disney e LucasFilm, ree, secondo l’attrice, di averla licenziata da The Mandalorian a causa delle proprie controverse opinioni personali; il procedimento legale è supportato e finanziato da Elon Musk, che già in passato si era detto disponibile a sostenere chiunque si dichiarasse censurato per via delle proprie convinzioni.
Riassumendo in maniera agile l’intricata vicenda, basti sapere che nel febbraio 2021, la LucasFilm rilasciò un comunicato in cui dichiarava terminato il rapporto di lavoro con Carano, a seguito di alcune storie Instagram in cui l’attrice e lottatrice MMA sembrava paragonare il trattamento mediatico riservato ai repubblicani con le persecuzioni subite dagli ebrei durante il regime nazista.
![Gina Carano in Dune](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/10/cara-dune-gina-carano.png)
Nel post incriminato si leggeva quanto segue: “Poiché la storia viene modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in cui i soldati nazisti hanno potuto facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo ha prima dovuto far che i propri vicini li odiassero semplicemente perché erano ebrei.
In cosa questo è diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?
Ora Carano passa all’attacco, con un documento di 60 pagine in cui chiede 75.000 dollari di danni ai suoi ex datori di lavoro; i toni sono sarcastici, e i riferimenti al mondo di Star Wars si sprecano, come riporta BBC: “Poco tempo fa, in una galassia non così lontana, gli imputati hanno chiarito che nel loro impero fosse accettabile solo una ortodossia di pensiero, parola o azione e che coloro che osavano metterla in discussione o non vi si adeguavano pienamente non sarebbero stati tollerati“. Al momento, Disney e LucasFilm non hanno rilasciato dichiarazioni in merito.
L’attrice ha comunicato ai fan la decisione presa, con un lungo post su X in cui spiega nel dettaglio le motivazioni di questa causa, asserendo anche di essere stata discriminata in quanto donna. Di seguito ecco la traduzione del tweet
Today is an important day for me–I am filing a lawsuit against @lucasfilm & @Disney
After my 20 years of building a career from scratch, and during the regime of former Disney CEO Bob Chapek, Lucasfilm made this statement on Twitter, terminating me from The Mandalorian: “Gina…
— Gina Carano 🕯 (@ginacarano) February 6, 2024
Oggi è un giorno importante per me: sto intentando una causa contro
@lucasfilm
&
@DisneyDopo essermi costruita una carriera ventennale nell’intrattenimento, sono stata licenziata da The Mandalorian, attraverso questa dichiarazione, rilasciata su Twitter da Lucasfilm, nel corso del regime dell’ex CEO della Disney Bob Chapek: “Gina Carano non è attualmente impiegata presso Lucasfilm e non ci sono piani per lei in futuro. Ad ogni modo, i suoi post denigratori verso le persone in base alle loro identità culturali e religiose sono ripugnanti e inaccettabili”.
Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.
La verità è che venivo braccata per tutto ciò che pubblicavo, da ogni post cui mettevo like, se non era in linea con la narrativa comunemente accettata all’epoca.
Le mie parole sono state costantemente distorte per demonizzarmi e disumanizzarmi come estremista di destra.
Una campagna diffamatoria volta a mettermi a tacere, distruggermi e fare di me un esempio.Il fatto è che non ho mai usato un linguaggio aggressivo. Ho condiviso citazioni, immagini, meme stimolanti e occasionalmente ho usato parole mie, non con aggressività ma con rispetto e con una comicità occasionale per mantenere l’atmosfera leggera quando c’era poco da ridere.
Guardate con i vostri occhi quello che ho postato e chiedetevi, ad esempio, dove io abbia paragonato i repubblicani al popolo ebraico durante l’Olocausto.
Non l’ho fatto. Chiedetevi perché mi chiamavano razzista. Aveva senso, forse?
Analizzate il motivo per cui mi hanno dato della transfobica: per aver fatto i rumori dei droidi di Star Wars?
“Beep, bop, boop” era ovviamente rivolto ai bulli online e non denigrava in alcun modo le persone transgender.I miei dubbi su mascherine, lockdown e vaccini forzati erano congrui? Avremmo dovuto avere la possibilità di discutere pubblicamente di questi argomenti in quel momento senza essere molestati o censurati? Assolutamente sì!
Hollywood afferma di sostenere la rappresentatività femminile e la parità di diritti.
Perché allora ai miei colleghi maschi è stato permesso di parlare a ruota libera senza conseguenze, ma a me non è stato concesso lo stesso diritto di esercitare libertà di parola?Noi artisti non rinunciano ai nostri diritti di cittadini americani quando entriamo nel mondo del lavoro.
Ho parlato con tutti i miei colleghi da quando sono stato licenziata e ho ricevuto solo affetto e parole gentili. Rispetto il loro diritto alla libertà di parola e non devo pensarla come loro su ogni questione, per essere loro amica.Un paio di mesi fa Elon Musk ha twittato che se fossi stata licenziata per aver utilizzato la piattaforma (X) esercitando appieno il diritto alla libertà di parola, mi avrebbe offerto rappresentanza legale. Un’offerta decisamente nobile, ma mai nei miei sogni più sfrenati avrei pensato che la cosa sarebbe andata in porto.
Con mia sorpresa, qualche mese fa ho ricevuto un’e-mail da un avvocato assunto da X per esaminare la mia storia e molte altre simili. Ora la cosa procede e i miei legali sono molto fiduciosi a riguardo.
Per quanto mi riguarda, mi piacerebbe riprendere da dove avevo interrotto e continuare il mio viaggio, che è poi la mia massima passione e tutto ciò per cui ho duramente lavorato.
Sono grata che qualcuno sia venuto in mia difesa in modo così efficace e non vedo l’ora di riabilitare il mio nome.Grazie a tutte le persone che mi hanno supportato e hanno fatto sentire la propria voce. Prego che Dio benedica ognuno di voi.
Con amore,
Gina Carano
Le tensioni tra Carano e Lucasfilm risalgono appunto ai tempi della pandemia, e non hanno fatto altro che acuirsi nel tempo; qui vi abbiamo parlato degli sviluppi più recenti dell’infinita querelle.