Alla fine del film Brave ragazze, dopo aver affrontato vari ostacoli, le quattro protagoniste riescono a realizzare la rapina e a ottenere i soldi. Tuttavia, la loro fuga non è priva di complicazioni, e una di loro, Anna, si sacrifica per permettere alle altre di scappare. Le tre donne rimaste, Maria, Caterina, e Chicca, riescono a rifarsi una vita con i soldi della rapina, mentre Anna viene arrestata.
Nel film Brave Ragazze del 2019, diretto da Michela Andreozzi, la storia ruota attorno a quattro donne che, per varie ragioni, decidono di rapinare una banca nella Gaeta degli anni ’80. Anna, figlia della portinaia di uno stabile, è sola con due figli a carico e si arrangia facendo lavori di pulizia; Maria è profondamente religiosa e intrappolata in un matrimonio con un marito alcolista e violento, che la vede solo come un mezzo per avere un figlio; Chicca, una delle due sorelle, è lesbica e sogna di lasciare l’Italia per trasferirsi in Inghilterra, mentre Caterina, l’altra sorella, aspira a frequentare l’università a Roma.
Con il coraggio di chi ha poco da perdere, le quattro donne decidono di rapinare la banca del loro paese, travestendosi da uomini. La rapina attira l’attenzione del commissario Morandi, appena trasferito a Gaeta e residente nello stesso stabile dove lavora la madre di Anna. Questo evento scatena una serie di situazioni spericolate che sconvolgeranno per sempre la vita delle “brave ragazze“.
Il cast di Brave Ragazze è formato da Ambra Angiolini nei panni di Anna, Serena Rossi in quelli di Maria, Ilenia Pastorelli interpreta Chicca e Silvia D’Amico Caterina. Il commissario Morandi è interpretato da Luca Argentero e completano il cast Max Tortora e Stefania Sandrelli.
La sceneggiatura, scritta da Michela Andreozzi e Alberto Manni con la collaborazione di Alessia Crocini, si ispira a una storia vera avvenuta in Francia alla fine degli anni ’80. Cinque amiche di Avignone, tutte ragazze madri tra i venti e i venticinque anni, vennero ribattezzate dalla stampa come le “amazzoni” o “mamme rapinatrici” (in francese, *les mamans braqueuses*). Tra il 1989 e il 1992, queste donne misero a segno diverse rapine armate nella regione della Vaucluse, accumulando circa 300.000 franchi (circa 50.000 euro). Furono arrestate e, nel 1996, condannate a pene relativamente leggere, comprese tra i 6 e i 18 mesi di detenzione.