Il regista di Comandante, Edoardo De Angelis ha spiegato che nel suo film, almeno un paio di immagini suggeriscono possibili interazioni gay tra i membri del sommergibile, ma non ha approfondito oltre questo aspetto narrativo.
De Angelis ne ha parlato alla conferenza stampa di Comandante alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, rispondendo ad un giornalista che gli ha chiesto come mai in un film così maschile e girato in una situazione così ristretta come un sottomarino, non siato dato spazio a una storia omosessuale. Il regista ha risposto: “Nel sommergibile, c’è la contiguità, cosa che spesso stimola il desiderio, e in realtà ci sono un paio di immagini che suggeriscono questa eventualità ma il tema non rientrava negli intenti del film, per questo non è stato approfondito.”
Comandante racconta la storia vera di Salvatore Todaro, ambientata nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale. “Nel 2018 ci siamo imbattuti in questa storia, raccontata dall’ammiraglio Pettorino per la celebrazione della Marina militare italiana. Todaro, affondò il ferro nemico, ma salvò l’uomo. “Perché siamo italiani” – ha spiegato De Angelis – “Con l’aiuto di Sandro Veronesi è nato questo racconto che è emblematico della forza ma anche di cosa significa essere italiani. Penso che questa nazione sia un crogiolo meraviglioso e putrido, ed è questa la sua identità. Questo significa essere italiani ma significa anche andare in soccorso. Se questo vuol dire essere italiani, io voglio essere italiano.”
Oltre a Pierfrancesco Favino, qui nel ruolo di Todaro, nel cast del film di apertura di Venezia 80, troviamo Massimiliano Rossi, JOhan Heldenbergh, Arturo Muselli (già visto in Gomorra – la serie), Giuseppe Brunetti, Gianluca Di Gennaro, Paolo Bonacelli, Cecilia Bertozzi e Silvia D’Amico.