Nel melanconico finale del film La fiera delle illusioni – Nightmare Alley di Guillermo Del Toro, Stan, ormai senza soldi e senza futuro, vagando per le strade, si imbatte in un nuovo carnevale itinerante, venendo a sapere che il circo nel quale aveva mosso i primi passi ha chiuso. Disperato, l’uomo cerca di vendere al proprietario il proprio numero di mentalismo, ma questi rifiuta sdegnato; a quel punto, però, vedendo Stan in preda ai fumi dell’alcool, l’impresario gli offre un posto da ‘uomo – bestia‘. Stan, memore degli orrorifici racconti di Clem sulle penose condizioni in cui i ‘geek’ versano, accetta con riluttanza il suo atroce destino.
Il declino del nostro protagonista parte da lontano e segue una parabola tragica; nell’America della Grande Depressione, Stan Carlisle (Bradley Cooper) è un giovane di bell’aspetto e di belle speranze che si unisce al circo itinerante gestito da Clem (Willem Dafoe); inizialmente assunto come uomo di fatica per qualche giorno, presto Stan prende confidenza con la sensitiva del gruppo, Madame Zeena, imparando in breve tutti i trucchi del mestiere, e sviluppando un numero di mentalismo molto apprezzato; ad assisterlo, Molly (Rooney Mara), una giovane circense, di cui Stan presto si innamora. Conscio dell’impossibilità di continuare a lungo su questa strada, l’uomo chiede all’amata di fuggire via con lui, ma la donna, almeno inizialmente, rifiuta.
Tempo dopo, però, il circo subisce un raid da parte delle forze dell’ordine, allertate riguardo la presenza di cosiddetti “uomini – bestia” nell’organico: ovverosia, uomini gravemente alcolizzati che per qualche spicciolo si esibiscono al pubblico ludibrio in atti degradanti, come mangiare animali vivi. Molly, spaventata dalle prospettive, decide di andarsene con Stan.
Due anni dopo, i due gestiscono un raffinato spettacolo itinerante di mentalismo, rivolto a una clientela selezionata e molto danarosa; nel corso di una di queste serate, Stan incontra la dottoressa Lilith Ritter (Cate Blanchett), psicoanalista che, resasi immediatamente conto del trucco di Stan, cerca di smascherarlo; l’uomo, però, riesce a difendersi, convincendo della bontà delle sue azioni anche un uomo, Kimball, che chiede a Stan di aiutarlo a comunicare con la figlia morta.
Ritter, in parte affascinata da Stan, in parte sicura di poter trarre profitto dalla sua ingenuità, lo convince a entrare in società con lei, chiedendo ingenti somme a Kimball per le sue sedute spiritiche. L’uomo, ormai completamente convinto delle capacità di Stan, gli presenta un suo conoscente, l’industriale Ezra Grindle, (Richard Jenkins), ex paziente di Ritter affetto da una grave depressione dopo aver causato l’aborto di una giovane donna, Dorrie, deceduta a seguito dell’intervento.
Roso dai sensi di colpa, Grindle chiede a Stan di far materializzare lo spirito della donna, così da permettergli di espiare le sue colpe. Vedendo all’orizzonte una grande opportunità, l’uomo e Ritter organizzano un diabolico piano; sarà proprio Molly a impersonare la giovane sfortunata. Inizialmente la ragazza è titubante, ma alla fine accetta, a condizione che quello sia il loro ultimo lavoro insieme. La sera dell’apparizione, però, tutto va improvvisamente storto; il travestimento fallisce e Grindle, resosi conto di essere stato ingannato, minaccia Stan e aggredisce fisicamente Molly, che fugge terrorizzata, non prima di aver assistito al brutale pestaggio di Grindle da parte di Stan.
Il nostro protagonista, in preda al panico, corre allo studio di Ritter per raccattare i proventi delle truffe passate, ma Lilith si rifiuta di consegnarglieli. Tra i due nasce una colluttazione, e Stan è costretto a fuggire a mani vuote per evitare di essere arrestato dalla sicurezza dello stabile.
Perso tutto quello che aveva, vagabondo e alcolizzato, Stan si imbatte nei manifesti di Madame Zeena, e credendo di ritrovare i vecchi amici, si presenta al circo, dove scopre che Clem, indebitatosi, ha venduto tutto a un nuovo proprietario, che non apprezza il mentalismo, considerato ormai come qualcosa di superato; Stan, a quel punto, accetta, con estremo cinismo, di diventare un “uomo bestia”, e sedersi sul gradino più infimo della scala dei fenomeni da baraccone.
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