Alla fine del disaster movie The North Sea, Sofia elabora un piano disperato per sfuggire al disastro utilizzando le scialuppe di salvataggio della piattaforma. La sua strategia consiste nel riempire una scialuppa con abbastanza acqua da renderla pesante e farla affondare sotto la superficie del mare, al di sotto delle fiamme. Seguendo le sue istruzioni, Stian e Arthur riempiono la scialuppa e allentano gli attacchi che la tengono fissata al ponte della piattaforma. Tuttavia, quando tentano di calarla in acqua, scoprono che uno degli attacchi è ancora bloccato. Arthur si offre volontario per liberare l’attacco, sapendo che la scialuppa si staccherebbe immediatamente, costringendolo a rimanere indietro. Con coraggio, Arthur si sacrifica per salvare i suoi amici, chiudendo gli occhi mentre il fuoco divora la Gullfaks A.
All’interno della scialuppa, Sofia e Stian riescono a sopravvivere al fuoco in superficie, ma Stian sviene a causa di un forte colpo alla testa. Sofia, inesperta nell’uso della scialuppa, non riesce a trovare il modo per liberare l’acqua e la pressione accumulate all’interno. Con l’acqua che continua ad entrare, la situazione diventa critica. Tuttavia, in un momento miracoloso, Stian si risveglia e la guida nell’apertura della valvola di emergenza, permettendo a Sofia di salvare entrambi dall’annegamento.
Una volta riemersi in superficie, senza più la minaccia dell’incendio, Stian contatta Ronny per segnalare la loro posizione. Le autorità li soccorrono e Sofia e Stian tornano eroicamente a riva, dove si ricongiungono con Odino. La scena ritorna al segmento di intervista visto all’inizio del film, rivelando che l’intervistato è William Lie. Lie spiega che ci è voluto quasi un anno perché il fumo della combustione del petrolio svanisse completamente. Conclude l’intervista e il film riflettendo sulla consapevolezza della Norvegia di essere una nazione più legata all’oceano che al petrolio. Con questo particolare stile narrativo, The North Sea appare come un racconto quasi reale di eventi che potrebbero accadere in un futuro molto prossimo, anche se non è direttamente ispirato a una storia vera. Le immagini reali delle fuoriuscite di petrolio e dei loro devastanti impatti sulla natura rafforzano il messaggio che, quando la natura si rivolterà contro l’umanità, non ci sarà più un luogo sicuro dove rifugiarsi.
The North Sea (The Burning Sea è il titolo internazionale) è parte di un ideale trittico di disaster movie scandinavi prodotti da Vast Film e FanteFilm; in particolare, The Wave, incentrato su uno tsunami (2015) e The Quake – il terremoto del secolo (2019) condividono lo stesso personaggio protagonista, il geologo Kristian Eikjord, assente nel terzo film. Andersen, dopo un apprendistato di decenni come direttore della fotografia, aveva già diretto The Quake, rilevando il testimone da Roar Uthaug, regista di The Wave.