David Cronenberg sull’uso dell’AI in The Brutalist: “Polemica montata ad arte”

Nel corso di un evento al London Soundtrack Festival, David Cronenberg ha detto la sua su una delle polemiche più discusse della stagione dei premi cinematografici: quella che ha colpito The Brutalist, il film di Brady Corbet che ha comunque conquistato tre Oscar nel 2025, tra cui miglior attore ad Adrien Brody. Al centro delle critiche, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare la pronuncia ungherese degli attori principali.

“Devo dire la verità, tutto questo clamore su The Brutalist è stato un vero caso. Si è parlato molto di Adrien Brody, e pare che abbiano usato l’intelligenza artificiale per lavorare sul suo accento. Ma secondo me, più che una polemica spontanea, è stata una vera e propria manovra orchestrata da altri candidati agli Oscar per screditare il film. Un gioco di potere in pieno stile Harvey Weinstein, anche se lui non c’entra niente.”

Il regista ha poi messo in prospettiva la questione tecnica, facendo riferimento a pratiche comuni nel cinema. “Modificare la voce degli attori è una cosa che facciamo da sempre,” ha spiegato. “Nel caso di John Lone, in M. Butterfly, quando interpretava la cantante femminile, ho alzato digitalmente il tono della sua voce per farla sembrare più femminile. Poi, quando si scopre la verità sul personaggio, ho riportato la voce alla sua tonalità naturale. Fa parte del nostro lavoro.

La polemica è nata, a poche settimane dalla cerimonia degli Oscar, in seguito ad alcune dichiarazioni di Dávid Jancsó, montatore del film, in seguito confermate – e ridimensionate dal regista Brady Corbet.

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