Se vi state chiedendo perchè il pianeta Giedi Prime degli Harkonnen è in bianco e nero in Dune 2, la risposta a questa domanda si trova nei libri di Frank Herbert e in un recente intervento del regista Denis Villeneuve. Nell’universo di Dune, la forte industrializzazione di Giedi Prime ha causato un inquinamento tale da bloccare il sole: si tratta di un pianeta dominato da fabbriche, fumi tossici e architetture oscure. Inoltre, la monocromia simbolizza anche la mancanza di moralità e il vuoto spirituale che caratterizzano il loro regime, come ha confermato anche Villeneuve.
“L’idea è nata dal libro. Uno degli aspetti che adoro del libro è l’idea che il libro sia uno studio dell’impatto dell’ecosistema sugli esseri umani; dalla natura dell’ecosistema, l’uomo ha sviluppato religioni, tecniche e modi di sopravvivenza, tutta la sua cultura; siamo il prodotto del nostro ambiente e quando vuoi sapere qualcosa sui Fremen, basta guardare il deserto e ti informerà sui nativi“, ha svelato il regista in un’intervista con Moviefone.
“Mi piace questa idea e ho provato, per Giedi Prime, il mondo natale di Harkonnen, ci sono meno informazioni nel libro ed è un mondo disconnesso dalla natura. È un mondo di plastica. Quindi, ho pensato che sarebbe stato interessante se la luce, la luce del sole, ci avesse dato qualche idea della loro psiche. E se invece di rivelare i colori, la luce del sole li uccidesse e creasse un mondo in bianco e nero molto inquietante, questo ci darebbe informazioni su come queste persone percepiscono la realtà, sul loro sistema politico, su come questa cultura brutalista primitiva e questo era nella sceneggiatura“.
“(Il direttore della fotografia) Greig (Fraser) era tremendamente ispirato da questo, e stavamo facendo delle prove. Volevo un bianco e nero che sembrasse alieno e proveniente da un altro mondo, una luce solare che non abbiamo mai visto al cinema. Greig ha proposto l’idea degli infrarossi, che mi è piaciuta moltissimo, e abbiamo girato il film in questo modo. L’unica cosa è che quando si filma in questo modo, non c’è modo di tornare indietro. Ho detto: “Devi saperlo. Ok, stiamo facendo questo e non ci sarà modo di tornare indietro. Quindi, non possiamo mettere il colore dopo che è finito”. Questa è la cosa che amo di Mary Parent, la produttrice, è che è brava, non si fa prendere dalla paura e ha appoggiato l’idea al cento per cento“.
Nei libri, viene spiegato che Giedi Prime soffre di livelli di luce estremamente bassi e gran parte del pianeta è avvolto dall’oscurità, risultato sia dell’ambiente vulcanico naturale del pianeta sia dell’eccessiva industrializzazione creata dagli avidi Harkonnen. Le città industriali hanno creato così tanto inquinamento che il cielo è stato nascosto da un denso smog, proprio come le città-fabbrica vittoriane durante il periodo dell’industrializzazione in Europa.
I bassi livelli di luce hanno fatto sì che non solo non si potessero coltivare prodotti sul pianeta, ma che gli abitanti di Giedi Prime sviluppassero una carnagione pallida. Gli Harkonnen, la famiglia regnante di Giedi Prime, sono presentati con la pelle bianca come la cenere. Purtroppo, a causa dell’ambiente devastato, Giedi Prime deve importare quasi tutto il suo cibo. Anche quando i macchinari industriali del pianeta sono stati smantellati dopo la fine della Casa Harkonnen, sul suolo del pianeta sono rimasti residui oleosi.
Dune 2 è ora al cinema: qui trovate la nostra recensione del film e la spiegazione del suo epico finale!