Dopo tre anni di attesa Dune – Parte 2 è finalmente arrivato nelle nostre sale, dimostrandosi – come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione del film – “un sequel che supera sia il capitolo precedente che le (pur altissime) aspettative, e si impone come una nuova pietra miliare che non solo ridefinisce i confini della fantascienza e del blockbuster moderno“. In questo secondo capitolo dell’adattamento dell’opera di Frank Herbert ritroviamo Paul Atreides (Timothée Chalamet), sua madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson), i diabolici Harkonnen guidati dal barone di Stellan Skarsgård e i Fremen di Arrakis, tra cui Paul troverà l’amore, la protagonista delle sue visioni Chani (Zendaya).
Se Dune – Parte Uno dipingeva alla perfezione il mondo immaginato da Frank Herbert, questa Parte Due prosegue la narrazione facendosi molto più action rispetto al primo ma continuando ad ampliare un universo ricchissimo di dettagli, a cui si aggiungono nuovi pianeti, nuovi personaggi e nuove culture. Il romanzo di formazione di Paul Atreides racconta la sua trasformazione da ragazzo a leader e figura messianica, anticipando le pieghe che la storia prenderà in una terza parte (la cui sceneggiatura, secondo quanto affermato da Villeneuve, è già terminata): in Dune – Parte 2 seguiamo il protagonista mentre viene accettato dai Fremen, diventando un guerriero pronto a tutto pur di sconfiggere l’imperatore e gli Harkonnen, ma anche deciso a conquistare la libertà della sua nuova patria Arrakis. In poco meno di tre ore densissime a livello narrativo, la spettatore viene guidato al definitivo incontro tra Paul ed i Fremen, che ormai – anche grazie all’influenza della madre Jessica, nuova guida spirituale del pianeta – vedono in lui il tanto atteso Lisan al-Gaib o Mahdi, gli Harkonnen e l’Imperatore Shaddam IV (interpretato Christopher Walken).
In questa spiegazione del finale di Dune – Parte Due, partiremo proprio dallo scontro fra questi tre fronti, rispondendo alle domande che sorgono spontanee durante la visione (e per cui è anche necessario un confronto tra opera cinematografica e libro, a cui abbiamo dedicato anche un approfondimento più dettagliato). Ovviamente seguono spoiler, proseguite quindi nella lettura a vostro rischio e pericolo.
Che cosa succede nel finale di Dune – Parte 2?
Il film si chiude con l’arrivo dell’Imperatore Shaddam IV su Arrakis, costretto ad affrontare la ribellione dei Fremen guidata da Paul Atreides (che loro a lungo avevano creduto morto) e deciso a punire gli Harkonnen per non aver svolto il lavoro che lui stesso gli aveva affidato. Paul – che dopo aver bevuto il veleno dei vermi delle sabbie, l’acqua della vita, ha raggiunto la piena consapevolezza e controllo dei suoi poteri – e i Fremen utilizzano i vermi della sabbia e le testate atomiche della famiglia Atreides per invadere Arrakeen, la capitale di Arrakis, e riprendere così il potere.
A differenza di quanto descritto nel libro, l’esercito di Paul è rafforzato dai fondamentalisti Fremen della parte meridionale del pianeta: nel romanzo non veniva fatta una distinzione tra Fremen del Nord e del Sud, ma è un’aggiunta a nostro parere fondamentale per potenziare l’aurea religiosa e messianica che permea la figura di Paul, capace di far leva in particolare su certi strati della popolazione. Una pedina fondamentale in questo gioco di credenze e potere politico è svolta da Lady Jessica, capace di rafforzare il culto di suo figlio, ritenuto il tanto atteso Lisan Al-Gaib nei territori meridionali.
Una volta conquistata la capitale, grazie all’attacco delle forze armate Fremen a cavallo dei vermi della sabbia ed anche all’aiuto del ritrovato maestro Gurney Halleck (Josh Brolin), Paul uccide il Barone (Stellan Skarsgård), che aveva ripreso il controllo di Arrakis dopo aver sterminato suo padre, il Duca Leto, e tutti gli Atreides. Anche in questo caso troviamo diverse differenze con il romanzo, in cui sarebbe stata la sorella di Paul Alia (che qui vediamo da adulta in una visione, ma ancora non è nata) ad uccidere il Barone. Davanti all’imperatore Paul afferma di essere ancora il legittimo duca di Arrakis, perché l’invasione degli Harkonnen (a cui abbiamo assistito nel primo film) era illegale; afferma poi che prenderà in sposa la figlia di Shaddam IV, la principessa Irulan (Florence Pugh), salendo al trono dell’Impero grazie al completo controllo che ha della produzione di spezia.
A questo punto la questione può essere risolta solo con un duello, l’antica tradizione del Kanly, in cui due campioni si scontrano armati di coltelli: Paul è costretto ad affrontare Feyd-Rautha (Austin Butler), nipote del Barone ed erede de facto degli Harkonnen. Dopo un lungo duello, in cui il protagonista rischia più volte la vita, Paul riesce a sconfiggere l’avversario e diventare l’erede dell’impero. Sappiamo anche, da quello che ci viene svelato prima della battaglia quando Paul beve l’acqua della vita, che sua madre Jessica è la figlia segreta del Barone, e per questo Feyd-Rautha era il cugino di Paul.
La Guerra Santa
Intanto, tutte le Grandi Case dell’Impero sono rimaste in attesa in orbita attorno ad Arrakis, precedentemente chiamate dall’Imperatore. Quando Paul uccide Feyd-Rautha, ordina a Gurney di informare le Grandi Case che è il loro nuovo sovrano. Ma Gurney ritorna con il messaggio che le Grandi Case si rifiutano di accettarlo come imperatore. Ciò spinge Paul a ordinare al suo esercito Fremen di attaccare anche le Grandi Case, dando così il via ad una Guerra Santa combattuta in suo nome.
In una deviazione significativa dal libro, gli ultimi istanti di Dune – Parte Due si concentrano su Chani, che si avventura da sola nel deserto di Arrakis, preparandosi per cavalcare un verme che ha richiamato. Da questa scena intuiamo che la ragazza stia rifiutando la scalata al potere di Paul, profondamente cambiato ai suoi occhi dopo aver bevuto l’acqua della vita. La ragazza, come ci viene spiegato fin dall’inizio del film, vede la religione come un mezzo per manipolare i più deboli, per renderli schiavi, per questo si sente tradita da Paul, che ora fa leva proprio sull’adorazione dei Fremen nei suoi confronti per diventare imperatore ed iniziare una guerra.
In precedenza, Jessica aveva detto a Paul di essere “dispiaciuta per Chani”, intendendo che sapeva che la ragazza non era d’accordo con quello che lui ambiva a fare. Lui però risponde: “Capirà… l’ho visto“. Questo sembra prefigurare gli eventi di Dune Messiah, il secondo romanzo, che si svolge oltre un decennio dopo e vede Chani dare alla luce i gemelli di Paul: Leto II e Ghanima. In quel libro, Chani muore durante il parto, fedele a Paul fino alla fine.
L’adattamento di Villeneuve si distacca dal libro evidenziando come Chani sia disposta anche ad allontanarsi da Paul, pur amandolo profondamente, se le sue azioni vanno contro i suoi principi. La donna, infatti, ha sempre affermato di voler combattere solo per la liberazione dei Fremen, non è assolutamente interessata a seguire il compagno in una Guerra che porterà morte, dolore e distruzione in tutto l’Universo.
Se pensiamo però ad una delle visioni di Paul, mostratici nel primo film, vediamo il giovane Atreides fare ritorno su Caladan accolto da una folla urlante, al suo fianco, avvolta in un velo nero come il suo, c’è proprio Chani. Questo può quindi farci pensare che i due si riavvicineranno, magari Paul ha nascosto a Chani qualcosa che potrebbe far cambiare la sua opinione su di lui.
Il cambiamento di Paul
Uno snodo davvero centrale di questo secondo film è il cambiamento di Paul, che si trasforma in un vero e proprio leader per i Fremen, da ragazzo diventa uomo. La trasformazione più radicale avviene però dopo aver bevuto l’acqua della vita, spinto in parte dalle macchinazioni della madre. Con la piena consapevolezza e controllo dei suoi poteri, Paul è in grado di prevedere gli esiti dello scontro contro l’imperatore, trovando la giusta strategia per la vittoria. Il protagonista, dopo aver bevuto il veleno ed essersi risvegliato dal coma in cui era caduto, afferma di vedere tutti i possibili futuri dello scontro, identificando l’unico in cui lui, le persone che ama ed i Fremen possano sopravvivere ed uscire vittoriosi. Da questa affermazione capiamo che la scelta di intraprendere una Guerra Santa, così “out of character” per Paul che aveva sempre affermato di non desiderare assolutamente nulla del genere, possa essere l’unica soluzione per salvare le persone che ama, tra cui appunto Chani.
D’altra parte può anche essere che aver bevuto l’Acqua della Vita lo abbia irrimediabilmente cambiato, rendendolo freddo ed esclusivamente desideroso di potere. A nostro parere è però meno probabile, se come lui stesso ha previsto Chani si riavvicinerà a lui, deve esserci una qualche ragione che spingerà la ragazza a comprendere le motivazioni dietro le azioni di Paul.
Di cosa parlerà Dune – Parte 3?
La conclusione di Dune – Parte Due ricrea piuttosto fedelmente gli eventi del libro, il che sembra aprire chiaramente la strada a Dune – Parte 3, che sarà intitolato Messia, come il secondo romanzo della saga di Frank Herbert (nella traduzione italiana Messia di Dune). Nel libro seguiamo, a diversi anni di distanza da quanto avvenuto nel primo romanzo, il percorso di Paul come imperatore e le grandi difficoltà a cui il suo regno verrà sottoposto (tra cui una cospirazione a cui partecipa anche la principessa Irulan).
Messia di Dune è l’ultimo libro che avrà come protagonisti Paul e Chani, in quello seguente troviamo come protagonisti i figli gemelli dei due, Leto e Ghanima. Villeneuve ha però dichiarato che i suoi adattamenti della saga di Herbert si concluderanno con il terzo.