Il film con Tom Hanks Era mio padre è parzialmente basato su una storia vera. Sam Mendes ha adattato l’ omonima graphic novel dello scrittore Max Allan Collins e del disegnatore Richard Piers Rayne, ambientata nel 1931 e che include alcuni personaggi noti della storia, come Frank Nitti, Al Capone ed Eliot Ness. Inoltre, il personaggio di John Rooney (interpretato da Paul Newman) è ispirato a John Patrick Looney, un boss della mafia di Rock Island, Illinois, dei primi del Novecento.
È interessante notare che il materiale di partenza originale prende in prestito in modo significativo dalla vita reale in termini di personaggi e trame. In un’intervista del giugno 2002, Collins ha rivelato di aver giocato con il tempo per aggiungere diversi tocchi storici alla trama. Ad esempio, Frank Nitti, Al Capone ed Eliot Ness erano tutti personaggi reali e l’autore ha mescolato diversi episodi veri alla trama fittizia della graphic novel. Per quanto riguarda i personaggi di Michael Sullivan e Michael Sullivan Jr, Collins sembra essersi ispirato al manga “Lone Wolf and Cub”.
Collins non è stato timido nel parlare delle varie influenze che hanno plasmato la sua graphic novel. John Patrick Looney, un boss della mafia di Rock Island, Illinois, dei primi del Novecento, venne condannato per l’omicidio di William Gabel, che aveva scatenato una guerra tra bande. Questo fatto ha una certa somiglianza con le ripercussioni dell’omicidio di Finn McGovern nel film, in quanto è il motore della narrazione. Nel film, Michael Sullivan spara a Rooney a bruciapelo prima di uccidere suo figlio Connor in una vasca da bagno. In realtà, diverse persone hanno aggredito Looney e suo figlio Connor Looney nella loro auto. Mentre quest’ultimo morì nell’attacco, Looney si salvò e morì di tubercolosi molti anni dopo.
Ci sono diverse differenze tra il film e la graphic novel di Collins. Per esempio, l’elemento padre-figlio nella narrazione è stato amplificato nell’adattamento cinematografico, soprattutto perché il ruolo di Rooney come figura paterna per Sullivan assume molta più importanza. Tra l’altro, Tom Hanks considera Era mio padre il film più sottovalutato della sua carriera.