Finn Wolfhard, sottoposto al test della macchina della verità da Vanity Fair, ha ammesso che i film originali della saga di Ghostbusters erano meglio di quelli di cui lui è il protagonista, Ghostbusters: Legacy (2021) e Ghostbusters – Minaccia glaciale (in arrivo qui in Italia l’11 aprile).
Nel format video a cui Vanity Fair a sottoposto diverse star, a Finn Wolfhard – giovane attore conosciuto sia per Stranger Things che per i due adattamenti di IT – sono state poste diverse domande sulla sua vita e sulla sua carriera, costringendolo a dire la verità anche nelle situazioni più scomode. Una di queste è stata senza dubbio quella in cui l’intervistatrice gli ha chiesto: “Sei stato protagonista di due recenti film dei Gostbusters, sono migliori degli originali?” Lui, evidentemente a malincuore è stato costretto ha rispondere di no.
Sia Ghostbusters: Legacy che Ghostbusters – Minaccia glaciale – che vedono tra i protagonisti oltre a Wolfhard, Carrie Coon, Mckenna Grace e Paul Rudd – non sono stati accolti particolarmente bene dalla critica, in particolare il secondo si è aggiudicato un misero 44% su Rotten Tomatoes. In questo nuovo Ghostbusters – Minaccia glaciale la famiglia Spengler decide di fare ritorno a New York, dove aiuteranno gli acchiappafantasmi originali rimasti nella caccia agli spiriti: quando la scoperta di un antico manufatto risveglierà una forza malvagia i membri della nuova e della vecchia guardia dovranno tentare l’impossibile per fa sì che non si scateni sul pianeta una nuova era glaciale.
L’intervistatrice di Vanity Fair che ha sottoposto Wolfhard al test della verità non si è fermata al confronto tra i vecchi e i nuovi film della saga, ha fatto anche un parallelo con la nuova trilogia di Star Wars (che come sappiamo non è particolarmente amata dai fan). Il giovane attore si è trovato ancora una volta in difficoltà, ma pur ammettendo di amare il film diretto da Rian Johnson (Star Wars: Gli ultimi Jedi, del 2017) in questo caso ha messo al primo posto i due sequel di Ghostbusters a cui ha partecipato.