Il nuovo film di Josh Safdie, Marty Supreme, dedicato a una figura chiave del tennis tavolo USA, promette di far parlare parecchio di sé — e non solo per il ping pong. Protagonisti Timothée Chalamet e Gwyneth Paltrow, che interpretano due personaggi coinvolti in una relazione tanto carnale quanto complicata. Lui è una giovane promessa dello sport, lei la moglie di un potente uomo legato alla “mafia del ping pong”. Ma il dettaglio che sta facendo più discutere? Le numerose scene di sesso tra i due, per le quali hanno fatto a meno del coordinatore d’intimità, che era comunque a disposizione.
“Facciamo un sacco di sesso in questo film. Ma proprio tanto.”
Come scrive Variety, Paltrow, in una cover story per Vanity Fair, ha raccontato che Marty Supreme è il primo progetto in cui si è imbattuta in una figura oggi molto presente a Hollywood: l’intimacy coordinator, ovvero il professionista incaricato di garantire il rispetto e la sicurezza degli attori durante le scene intime.
“Non sapevo neanche che esistesse una figura del genere. Quando l’intimacy coordinator mi ha chiesto se fossi a mio agio con una certa azione, le ho risposto una cosa tipo: ‘Tesoro, io vengo da un’epoca in cui ti spogliavi, ti buttavi a letto e si girava. Punto.’”

Inoltre, lei e Chalamet — che si sono trovati subito a loro agio — hanno gentilmente chiesto alla coordinator di fare un passo indietro.
“Le Abbiamo detto: ‘Tranquilla, ci pensiamo noi.’ Non so come sia per i giovani agli inizi, ma personalmente, se qualcuno mi dicesse esattamente dove mettere una mano, mi sentirei bloccata, privata di spontaneità.”
L’intesa durante le scene di sesso tra i due attori è stata tale che Paltrow ha scherzato: “Mi sono presentata a lui dicendo, ‘Ok, fantastico: io ho 109 anni e tu ne hai 14.’” Un modo ironico per rompere il ghiaccio con un collega che l’attrice definisce “un sex symbol per menti intelligenti”, sottolineando quanto sia serio, educato e piacevole da avere sul set. La chimica tra i due interpreti era stata notata da molti già grazie ad alcune foto rubate dal set.
Insomma, tra sguardi, corpi che si cercano, e un’energia tra i due protagonisti che si preannuncia esplosiva, Marty Supreme non sarà certo un film da vedere distrattamente. Sul ring — o meglio, sul tavolo da ping pong — non si gioca solo per vincere: si gioca col fuoco.
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