Il ruolo di Miranda Priestley in Il Diavolo veste Prada è considerato, ormai, come uno dei più iconici di Meryl Streep ma in pochi sanno che l’attrice stava per perdere la parte. Alcune persone vicine alla produzione, infatti, non la consideravano idonea per un ruolo divertente. La Streep, però, ha dimostrato quanto si sbagliassero a riguardo, evidenziando praticamente la sua capacità a vestire qualsiasi tipo di ruolo.
A svelare questo particolare è stata la produttrice Wendy Finerman durante un suo intervento all’interno del podcast Hollywood Gold.
“La gente pensava che fossimo pazzi. Voglio dire, c’erano persone che mi chiamavano e dicevano: “Sei fuori di testa?” Non è mai stata divertente un giorno in vita sua”. Ma, alla fine, lei è stata divertente e loro si sbagliavano”
Il rischio di assumerla, però, è stato ampiamente ripagato visto che il ruolo le è valsa la sua quattordicesima nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista. Perché, ad oggi, non è eccessivo dichiarare che senza la sua presenza e quella di Anne Hathaway il film non sarebbe stato lo stesso. Per non parlare della presenza di due spalle eccezionali come Emily Blunt e Stanley Tucci.
In sostanza, dunque, un casting particolarmente fortunato ha costruito il potenziale di un film che, nonostante siano passati diciotto anni, continua a mostrare un’incredibile freschezza. Una caratteristica evidenziata propio dalla Hathaway e dalla Blunt durante un incontro organizzato per Variety. In questo caso le due attrici hanno ricordato proprio il primo momento in cui si sono incontrate dopo essere state selezionate per i loro ruoli e la nascita di un’amicizia che ha continuato a consolidarsi nel tempo. In particolare Emily Blunt ha dichiarato:
“Si è trattato di un periodo pieno di gioia quello delle riprese. Non so se qualcuno tra di noi sapesse che avrebbe avuto così tanto successo. Mi viene citato ogni settimana. Sarà il film che mi ha cambiato la vita.”
Va detto anche che Meryl Streep aveva dimostrato il suo talento di attrice brillante molto prima de Il diavolo veste Prada, con le commedie cult La morte ti fa bella e con She-Devil, ad esempio, e poi in seguito, con Mamma mia! ed È complicato, tra gli altri.