Il Legionario, film italo-francese uscito nelle sale ne 2022, non è tratto da alcuna storia vera nonostante alcuni luoghi, personaggi e situazioni ricalchino esattamente realtà quotidiane di grande diaagio per i gli abitanti immigrati di seconda generazione che vivono all’interno di palazzine occupate di Roma. Perché di questo tratta il film diretto dal regista Hleb Papou e tratto da un cortometraggio dallo stesso titolo e temi realizzato nel 2016 dall’autore assieme a Giuseppe Brigante ed Emanuele Mochi, qui co-sceneggiatori della pellicola di stampo drammatico.
Il film del 2021 di Hleb Papou racconta di Daniel, ragazzo di colore nato in Italia che ha vissuto l’adolescenza in una abitazione occupata illegalmente. Andato via, si è poi arruolato nella Polizia di Stato. Celerino del Primo Reparto Mobile, riceve la missione di sgomberare il palazzo in cui ancora vivono sua madre e suo fratello Patrick, leader degli occupanti. Daniel ha davanti a sé un terribile dilemma, restare fedele allo Stato o aiutare la propria famiglia evitando lo sgombero.
Una sinossi che, seppur tratta da un cortometraggio precedente e da una sceneggiatura assolutamente originale, affonda a piene mani in una realtà di disagio sociale che pervade molti luoghi della periferia più profonda di Roma. Come ha tenuto a precisare il regista a Rolling Stone Italia, “Mi premeva raccontare la storia di immigrati di seconda generazione e la difficoltà di vivere e di trovare un tetto, ma anche quella di chi per mestiere deve sgomberare edifici. Sia i palazzi occupati che la polizia sono sistemi estremamente chiusi e con tantissime regole. Non è stato facile conquistare la fiducia di entrambi quei mondi, ma ci siamo riusciti.”
Uno dei luoghi del film, lo Spin Time di Roma, esiste veramente ed è attualmente uno spazio occupato nei pressi di Santa Croce in Gerusalemme che è divenuto nel tempo centro ricreativo dalle connotazioni fortemente sociali. Come racconta il regista Papou, “Allo Spin Time, dove vivono circa 480 persone, andavamo in periodo Covid, il che ha reso le cose ancora più complicate. Per poter lavorare nel palazzo occupato abbiamo dovuto pagare alcune persone. Dei veri occupanti dello stabile compare qualcuno, in particolare la signora che interpreta Valencia. Il ragazzo rom Luca, invece, è un giovane zingaro che ho incontrato in un campo nomadi. Gli ho proposto il ruolo e ha accettato.”
Anche se sui titoli di coda appare il classico cartello “Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale”, il film (qui dove poterlo vedere in streaming) prende spunto da situazioni e personaggi reali, come ad esempio Don Krukowski, sacerdote ex-elettricista che nel film riallaccia abusivamente la luce del palazzo occupato, chiaramente ispirato alla figura reale del Cardinale Krajewski, che, nel 2019 riattaccò veramente la corrente allo Spin Time assumendosi interamente la responsabilità pubblica del gesto.