Imaginary esce oggi 14 marzo nelle sale italiane grazie alla distribuzione di Eagle Pictures. Il film è l’ultimo horror prodotto da Blumhouse Productions, che torna a collaborare con Jeff Wadlow, già regista di Obbligo o verità e Fantasy Island, entrambi prodotti da Jason Blum. Imaginary esplora il tema di un giocattolo apparentemente innocuo e adatto all’età infantile, in questo caso, un tenero orsacchiotto, che si trasforma in una figura da incubo, una sorta di amico immaginario.
Imaginary racconta la storia della piccola Alice che, dopo essersi trasferita nella casa d’infanzia della sua matrigna Jessica, trova il suo orsacchiotto Teddy, dal quale non si separa più. Inizialmente sembra essere tutto normale, Alice è particolarmente attaccata a Teddy e gioca con lui come farebbe qualsiasi bambina della sua età. Ma gradualmente, Jessica si rende conto che i giochi si fanno sempre più estremi e inquietanti. La bambina dice che è l’orsacchiotto a ordinarglielo, parla di lui come se fosse un amico immaginario che le suggerisce di fare cose pericolose e fuori dal suo controllo. La donna si allarma e decide di chiedere l’aiuto di una psicologa, la dottoressa Alana Soto, che impedisce ad Alice di giocare con Teddy. Questo gesto, però, avrà conseguenze inimmaginabili tra cui la scomparsa della bambina.
Imaginary è interpretato da DeWanda Wise, Tom Payne, Veronica Falcon, Betty Buckley, Taegen Burns e Matthew Sato. Il film è il secondo titolo prodotto da Blumhouse a essere distribuito nel 2024 dopo Night Swim e ricalca l’archetipo di M3gan. Mentre alla base di quel film vi era una bambola robot costruita per far socializzare la bambina protagonista, qui troviamo un orsacchiotto che diventa il migliore amico della bambina protagonista.
L’assunto principale del film sembra è il seguente: e se gli amici immaginari che hanno accompagnato la nostra infanzia, specialmente quella dei più solitari, non fossero mai stati veramente il mero frutto della nostra immaginazione? Recentemente, ad aver giocato con questo assunto in salsa slasher è stato Winnie the Pooh – Sangue e miele, che immagina le creature partorite dalla fantasia di A. A. Milne e E. H. Shepard come bestie sanguinarie inferocite dall’improvvisa dipartita di Christopher Robin, reo di essere cresciuto e di averle abbandonate al loro destino.
Insomma, Imaginary sembrerebbe toccare alcune delle corde più private – ma allo stesso tempo immaginifiche e, soprattutto, collettive – della nostra vita. Siete pronti a recarvi in sala e tornare bambini? Attenti, però, a non farvi divorare dai vostri fantasmi infantili!