Io Capitano, di Matteo Garrone, è nella shortlist di 15 titoli da cui l’Academy selezionerà i cinque film che concorreranno al premio di Miglior film internazionale, durante la cerimonia di consegna degli Oscar 2024, prevista per la notte di domenica 10 marzo. La selezione dei 5 finalisti, invece avverrà il 23 gennaio 2024, in occasione della proclamazione delle nomination.
Il film con protagonista Pierfrancesco Favino è peraltro già candidato come Miglior film non in lingua inglese ai Golden Globes 2024, che verranno consegnati domenica 7 gennaio 2024.
Nella shortlist per Miglior film internazionale agli Oscar 2024, figurano anche:
- Amerikatsi (Armenia)
- The Monk and The Gun (Bhutan)
- La Terra Promessa (Danimarca)
- Foglie al vento (Finlandia)
- La Passion de Dodin Bouffant (Francia)
- Das Lehrerzimmer (Germania)
- Godland – Nella terra di Dio (Islanda)
- Perfect Days (Giappone)
- Totem (Messico)
- The Mother of All Lies (Marocco)
- La società della neve (Spagna)
- Les Filles d’Olfa (Tunisia)
- 20 giorni a Mariupol (Ucraina)
- La zona di interesse (UK)
Durante la conferenza di presentazione del suo film (ecco la nostra recensione di Io Capitano) al Festival di Venezia, Garrone ha spiegato così l’origine del progetto: “L’idea di partenza è quella di raccontare una sorta di controcampo rispetto a quello che siamo abituati a vedere, barconi che arrivano dal Mediterraneo. Col tempo ci siamo abituati a pensare a queste persone come numeri invece dietro ci sono sogni, famiglie e desideri. Puntare la macchina da presa dall’Africa verso l’Europa per vivere insieme a loro quel viaggio che solitamente in occidente non ha una forma visiva; questi ragazzi sono disposti a rischiare la vita per cercare una vita migliore, realizzarsi e aiutare le propria famiglia, spesso scappando da una povertà tutto sommato dignitosa. Molti di questi ragazzi non capiscono perché i loro coetanei da tutto il mondo possono andare in Africa in vacanza, e loro non possono fare la stessa cosa se non affrontando un viaggio epico, quasi un’odissea omerica. Il film si ferma nel momento in cui loro avvistano l’Italia, perché poi si aprirebbe un altro dibattito, che lascio ad altri colleghi”.
Per scrivere la sceneggiatura del film, Garrone si è ispirato alle vicende realmente accadute di alcuni ragazzi senegalesi. Uno di loro, Kouassi Pil Adama Mamadou, presente al Lido, ha così raccontato la sua esperienza: “Ho vissuto la realtà del film in prima persona, per scoprire l’Europa, che ci veniva raccontata come un paese bello con accesso di diritti e alla scuola. Pur consapevoli dei rischi, abbiamo deciso di affrontarlo ugualmente, con alcuni riti propiziatori prima della partenza. Così ci viene la cazzimma di fare questo viaggio. L’ho fatto 15 anni fa, a 20 anni, con mio cugino. Durante il viaggio abbiamo incontrato persone che ci hanno scoraggiato ma alla fine siamo andati avanti. Questo film mi fa rivivere un’emozione di gioventù dimenticata, che parla di tutti i migranti che hanno dovuto affrontare questo viaggio. ”