Prima che Lashana Lynch indossasse brevemente il titolo di 007 nel film del 2021 No Time to Die, l’idea di rendere James Bond una donna era già stata lanciata oltre 60 anni prima. Nella biografia dal titolo Ian Fleming: The Complete Man scritta da Nicholas Shakespeare, viene infatti confermato che il produttore Gregory Ratoff aveva proposto di scritturare Susan Hayward in un adattamento cinematografico del primo romanzo con protagonista l’agente con licenze di uccidere, Casino Royale (1953).
Come riportato da IndieWire, Shakespeare scrive nella biografia: “Dalla metà degli anni ’50, molti attori famosi erano stati contattati [per interpretare James Bond]. Gregory Ratoff ha avuto l’idea di far interpretare Bond da una donna, Susan Hayward. Ian aveva preso in considerazione diverse possibilità, da Richard Burton (‘Penso che Richard Burton sarebbe di gran lunga il miglior James Bond’), a James Stewart (‘Non mi dispiacerebbe affatto che fosse Bond se riuscisse ad anglicizzare leggermente il suo accento’), a James Mason (‘Potremmo doverci accontentare di lui’)“.
Nel corso della sua carriera, Susan Hayward (1917 – 1975) è stata candidata all’Oscar come migliore attrice ben cinque volte – Una donna distrusse (1948), Questo mio folle cuore (1950), La domatrice del destino (1953), Piangerò domani (1956) -, vincendo l’agognata statuetta per il film del 1958 Non voglio morire. Lo sceneggiatore Lorenzo Semple Jr., parlando con Vanity Fair nel 2012, e ha dichiarato che, all’epoca, Gregory Ratoff era interessato alla Hayward perché “francamente, pensavamo che [Bond] fosse un po’ incredibile e, se ben ricordo, anche un po’ sciocco. Così Gregory ha pensato che la soluzione fosse quella di fare di Bond una donna, ‘Jane Bond’ se volete“.
L’idea di un James Bond al femminile sembra però che non sia mai stata presa seriamente in considerazione da Fleming, che alla fine voleva che il primo 007 dello schermo fosse Richard Burton, il quale declinò l’offerta. Alla fine, dopo aver preso in considerazione Peter Finch, Cary Grant, Dirk Bogarde, Trevor Howard, Rex Harrison, Richard Todd, Michael Redgrave, Patrick McGoohan, Roger Moore (che ha finito comunque per interpretare Bond dal 1974 al 1985) e Richard Johnson, fu scelto Sean Connery. “Abbiamo provato 20 o 30 attori. Nessun attore importante avrebbe interpretato il ruolo per più di un film e non potevamo stipulare un accordo con un distributore senza l’impegno di un attore principale,” ha detto l’agente cinematografico di Fleming, Robert Fenn.
Michael G. Wilson – noto per far parte, dal 1964, della squadra dei film di James Bond con mansioni quali l’attore, l’aiuto regista, il produttore e lo sceneggiatore – ha dichiarato: “Sean Connery era la persona giusta nel film al momento giusto. Se non fosse stato Sean, chi lo sa? Avrebbe catturato l’attenzione del mondo intero?“. Sembra, invece, che Fleming non fosse dello stesso avviso: quando incontrò Connery per la prima volta, infatti, rimase “scioccato perché non parlava l’inglese della regina“, riporta Fenn. “Fleming ha detto: ‘Non è affatto la mia idea di Bond, voglio solo un uomo elegante, non così ruvido‘”. Chissà cosa penserebbe il padre di 007 di Aaron Taylor-Johnson come (probabile) nuovo James Bond…