Scott Derrickson e C. Robert Cargill del team di Black Phone lavoreranno presto al remake de La morte corre sul fiume, il capolavoro noir di Charles Laughton del 1955, adattamento dell’omonimo romanzo del 1953. La produzione partirà probabilmente dopo che Derrickson e Cargill avranno terminato il lavoro su Black Phone 2, il progetto a cui il duo sta attualmente lavorando.
Derrickson e Cargill saranno coautori della sceneggiatura. Peter Gethers produrrà attraverso la sua KramMar Delicious Mystery Productions, mentre Amy Pascal produrrà attraverso il suo accordo di first-look Pascal Pictures con la Universal Pictures.
La morte corre sul fiume segue le oscure gesta di Harry Powell, un ex detenuto privo di scrupoli e assassino, che si maschera da cappellano carcerario per uccidere la vedova del suo compagno di cella deceduto. Il suo intento è impossessarsi del denaro frutto della loro ultima rapina, nascosto dalla donna. I figli della vedova, John e Pearl, custodi del segreto sulla posizione del bottino, scappano via mentre Harry giura di cacciarli senza sosta.
Per quanto riguarda il sequel di Black Phone, dato che l’originale era basato su un racconto, non si sa ancora quale trama potrebbe seguire il sequel. Joe Hill, l’autore del suddetto racconto, aveva già anticipato un’emozionante storia inedita per il Creeper di Ethan Hawke.
“Ci sono state alcune conversazioni davvero, davvero buone su un sequel. E il fatto è che appena ho visto la maschera, che è stata disegnata da Tom Savini e Jason Baker, appena ho visto la maschera ho pensato: ‘Se questo film è un successo, ci sarà un sequel’, perché la maschera è così iconica“, ha ammesso Hill a ComicBook.com nel 2022 a proposito di un sequel. “È come il guanto di Freddy Krueger, è come la maschera di Michael Myers, è questa cosa in cui è l’immaginario, l’immaginario iconico, che tormenta il sonno delle persone. E nell’horror, personaggi come Jason Voorhees e Freddy Krueger, Frankenstein e Dracula, nessuno di questi rimane sepolto. Escono tutti dalla tomba per un sequel e poi un trequel“.
Ha continuato: “Si è parlato di come fare un sequel che non faccia schifo. Come fare un sequel che non sminuisca il film precedente, che sia ancora spaventoso, che sia ancora intenso, che sia organico. E queste conversazioni sono state piuttosto buone. Ma se dovessi fornire qualche dettaglio, Scott e [lo sceneggiatore C. Robert] Cargill mi rinchiuderebbero nel seminterrato del film e basta. E il telefono non funziona. Come sapete, il telefono non funziona. Non posso chiamare nessuno per uscire. Quindi non voglio offrire dettagli dettagliati sul possibile sequel“.