Il film La ragazza della palude non è ispirato ad una storia vera, come molti spettatori hanno ipotizzato, ma è tratto da un romanzo di Delia Owens, il cui titolo originale è Where the Crawdads Sing. Owens ha confermato che si tratta di una storia inventata, che però contiene molti elementi autobiografici, perché anche lei, come la protagonista del film, ha vissuto a stretto contatto con la natura più selvaggia, e in totale isolamento, ma in Africa, e negli ultimi anni ha vissuto anche ad Asheville, dove si svolge parte della storia. Ma non è tutto, perché come vedremo in questo articolo, la Owens e suo marito sono stati coinvolti anche in un presunto caso di omicidio, come accade alla protagonista della storia.
La storia de La ragazza della palude è ambientata nelle paludi della Carolina del Nord (ma il film di Olivia Newman è stato girato in Louisiana) dove la piccola Kya cresce praticamente da sola, in una casa isolata e scomoda. I suoi familiari sono andati via da tempo, per sfuggire agli abusi di un padre violento, e Kya ha imparato a darsi da fare per sopravvivere, pur sentendosi protetta tra le conifere e la vegetazione fitta della laguna.. Ama la natura, colleziona piume e conchiglie e osserva con attenzione e rispetto le abitudini delle specie animali più disparate, come le oche delle nevi o le lucciole. In paese però, la gente mette in giro strane voci su di lei, una ragazza riservata e silenziosa.
In un’intervista a Northern Virginia, Delia Owens ha spiegato che Kya non è ispirata ad una persona realmente esistita, ma è un personaggio in parte autobiografico.
“Nessun aspetto della storia è basato su fatti realmente accaduti e Kya non è ispirata ad una persona vera. Ma c’è molto di me in Kya. Non la storia di abbandono, perché io sono stata fortunata ad avere una famiglia amorevole e non sono mai stata ripudiata in nessun modo. Ma come Kya, sono una outsider, che ama la natura, che ha studiato gli animali selvatici e gli ecosistemi per tutta la vita. Come lei ho vissuto in isolamento nella natura più selvaggia”
Nella stessa intervista Owens ha dichiarato apertamente che tutta la sua vita ha ispirato il romanzo da cui è tratto La ragazza della palude. Sua madre la incoraggiò ad osservare la natura e per 23 anni ha studiato la fauna in Africa, restando affascinata da quanto i nostri comportamenti siano simili a quelli degli animali selvatici.
“Ho deciso di scrivere un romanzo che esplora quanto possiamo imparare sulla natura umana dalla natura stessa. Ho pensato che potevo veicolare questo concetto scrivendo la storia di una ragazzina, che vive isolata da altre persone e che deve sopravvivere fidandosi del suo istinto naturale e sul senso di giustizia della natura”
In un’altra intervista a BookBrowse la scrittrice ha spiegato di aver vissuto nel deserto del Kalahari con un’altra persona ed erano le uniche due persone in un’area grande come l’Irlanda, fatta eccezione per alcune tribù di boscimani che però vivevano in aree talmente isolate che non li hanno mai incontrati.
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Secondo alcuni però, ci sono altri dettagli più controversi della vita personale della Owens che sono confluiti nella storia de La ragazza della palude, soprattutto nella componente più thriller, quando Kya viene accusata di aver ucciso il giovane Chase e il suo destino sembra già scritto. Come scrive il Post infatti, nel 1996 la Owens e il suo ex marito Mark Owens, furono i protagonisti di un documentario della ABC intitolato Deadly Game: The Mark and Delia Owens Story, nel quale venivano presentati come una coppia di ambientalisti che si trovavano in Zambia per difendere la fauna locale. Come si vede in questo video, ne stesso documentario, qualcuno, fuori dall’inquadratura, uccide un uomo, un presunto bracconiere di elefanti. Questo ha dato il via a numerose speculazioni sull’esecutore materiale dell’omicidio – qualcuno disse che era stato il figlio di Mark, Christopher – che sono sempre stata smentite da Delia e dal suo ex consorte. Considerato il finale de La ragazza della palude, dopo l’uscita del libro e del film, molti si sono nuovamente interrogati su quell’incidente, che a tuttoggi resta un mistero.