Operazione San Gennaro, film del 1966 con Nino Manfredi e la partecipazione di Totò, è stato girato prevalentemente a Napoli con una piccola eccezione di Ercolano e Ciampino. Fin dalle prime scene, però, la città partenopea conquista la scena. L’arrivo dei tre ladri americani è accolto dalla visuale del Vesuvio mentre la folla è riunita nella chiesa di San Gennaro per pettare il miracolo del sangue.
Dopo un rapido passaggio negli ambienti del Castello di Baia a Bacoli, utilizzato per riprodurre il carcere di Poggioreale, si passa nel cuore dei quartieri spagnoli alla ricerca di Armando Girasole, detto Dudù (Nino Manfredi) un piccolo ladro locale utile per portare a termine un piano ambizioso: rubare il tesoro di San Gennaro.
Dudì viene rintracciato nella sua abitazione mentre prende comodamente il sole, e dalla terrazza è possibile ammirare la Basilica dello Spirito Santo e via Toledo. Convinto ad accettare il colpo, Dudù va a parlare direttamente con il Santo per chiedergli perdono della sua azione preventivamente. In questo caso, però, la scena è girata dentro la Chiesa dei Girolamini in via Tribunali quando, in realtà, la statua e il tesoro si trovano nel Duomo di Napoli.
Dopo varie peripezie il tesoro finisce nelle mani della banda, che scappa uscendo dalla Chiesa di Santa Maria dei Miracoli. A questo momento si succede un inseguimento folle di Dudù nel tentativo di recuperare il tesoro e che lo porta all’aeroporto. In questo caso, però, non si tratta di quello di Napoli ma, bensì, di Ciampino. Il tutto, però, finisce ancora una volta all’ombra del Vesuvio. In una delle ultime scene di Operazione San Gennaro, infatti, San Gennaro viene portato trionfante in processione attraverso il Belvedere di Sant’Antonio a Posillipo.