A quasi otto mesi dall’uscita nelle sale statunitensi, Oppenheimer è finalmente sbarcato anche in Giappone, suscitando reazioni divisive sia nell’opinione pubblica che nelle cerchie intellettuali del Paese; il film, che racconta la vita dell’omonimo fisico inventore della bomba atomica, capace di radere al suolo due intere città, Hiroshima e Nagasaki, è stato accolto favorevolmente da alcuni, mentre altri hanno criticato, l’assenza all’interno della pellicola, della stessa esplosione atomica e di ciò che ha rappresentato per il popolo giapponese.
Toshiyuki Mimaki, sopravvissuto al disastro di Hiroshima, e ora presidente di un’associazione che raccoglie i parenti delle vittime di ordigni nucleari, ha assistito al film in anteprima, dichiarando telefonicamente all’agenzia Associated Press: “Ho atteso, inutilmente, la scena dei bombardamenti; dopo tutti questi anni, penso che il Giappone abbia iniziato qualcosa che mai avrebbe potuto vincere, con l’attacco a Pearl Harbor”
Da parte sua, l’ex sindaco di Hiroshima Takashi Hiraoka si sofferma proprio sull’assenza di queste scene, bollando il film come “pro-americano“. “Non è stato mostrato a sufficienza l’orrore che le armi di distruzione di massa hanno causato su Hiroshima; il film serve a validare la tesi secondo cui l’uso della bomba atomica ha salvato le vite del popolo americano”.
Le opinioni del pubblico generalista, raccolte sempre da Associated Press, sembrano più concilianti, raccontando di spettatori commossi dai tormenti interiori di Oppenheimer o favorevolmente colpiti dalla messa in scena.
Oppenheimer si è aggiudicato sette Oscar su un totale di 13 nomination, dominando altresì la stagione dei premi, in lungo e in largo.