Cinzia Leone è tornata nei panni di Gina, una dei protagonisti del film Parenti Serpenti, e lo ha fatto con un video condiviso sul suo profilo Instagram, tramite il quale ha fatto gli auguri ai fan e soprattutto a chi ha rivisto il film di Mario Monicelli in occasione delle Feste.
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“Ciao, son la Gina, son passati trent’anni” – dice l’attrice – “Come state? State bene? Son contenta… anche quest’anno avete passato il Natale con noi… D’altra parte, è la tradizione!” Del resto Parenti Serpenti è in streaming da poche settimane e per giunta in versione restaurata, quindi, quale miglior occasione di rivedere il film!
Nel film di Monicelli, uscito uscito nel 1992, quindi poco più di trent’anni fa, la Gina è la moglie di Alessandro, uno dei figli di Trieste e Saverio, una coppia di anziani che a Natale si ritrova con tutti i familiari, nipoti compresi, nella loro casa in Abruzzo, sotto una coltre di neve e di pettegolezzi infami. Nello specifico, Gina sembra aver legato con le due cognate, Lina e Milena, che in realtà non la sopportano. Gina è una donna materiale, vanitosa, falsa e tradisce il marito con amanti facoltosi. Nel film poi, la questione dei tradimenti verrà fuori in modo ancora più imbarazzante, per tutta la famiglia. In più, Gina vessa continuamente la figlia, una ragazzina golosa di dolci che sogna di diventare una star della televisione.
Va detto poi che Gina è anche protagonista di alcune delle battute più memorabili di Parenti Serpenti, quelle che pronuncia nella scena in cui porge il suo regalo alla cognata Lina, un cavatappi a forma di delfino, che lei presenta come “un oggetto fine, per gente di classe”. Anche quel cavatappi è diventato un oggetto di culto per i fan della commedia e quelli che ce l’hanno in casa – come il sottoscritto – si sentono un po’ toccati dal perfido sorrisetto di Gina.
La commedia corale di Monicelli mette in luce le miserie e le pochissime virtù di una famiglia in cui quasi tutti si detestano e le Feste diventano il veicolo per rovesciare le proprie nevrosi e frustrazioni. A farne le spese, più di tutti, però, saranno gli anziani genitori, in un finale nerissimo. Chissà, forse i trent’anni ai quali si riferisce Cinzia / Gina, sono di carcere? Chissà.