Dopo l’accoglienza riservata al suo controverso cameo nel film The Flash, la famiglia di Christopher Reeve ha rotto il silenzio sull’apparizione in CGI del suo Superman nel DCEU, svelando che non ne sapevano niente. I figli di Reeves – Will, Matthew e Alexandra Reeve – non hanno firmato da nessuna parte nè sono andati a vedere il film. Sono intervenuti sulla questione in occasione della presentazione del documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story al Sundance Film Festival 2024.
Uno dei problemi principali dei camei nel film di Flash è stata la scelta di ricorrere alla CGI, che ha fatto interrogare i fan se gli attori postumi avrebbero voluto che le loro sembianze fossero ricreate per questo scopo e per l’aspetto inquietante che avevano. Scelta esemplificata al meglio dal cameo di Golden Age Flash, dall’aspetto talmente ambiguo da far credere inizialmente a molti che si trattasse di Teddy Sears della serie televisiva The Flash, nonostante il ruolo fosse stato in realtà interpretato da uno dei montatori del film.
Visualizza questo post su Instagram
Ancora più grave è il fatto che si è preferito ricorrere ai camei invece di inserire in qualche modo il The Flash di Grant Gustin dell’Arrowverse: addirittura, è emerso che Gustin non è mai stato contattato per apparire nel film di The Flash, mentre molti fan ritengono che il suo coinvolgimento avrebbe dato maggiore coesione alla trama rispetto a scelte discutibili nel processo di animazione digitale.
Il film su Flash, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione, rappresenterà per sempre uno degli enigmi più grandi nel panorama dei film supereroistici. Inizialmente, ci si aspettava che il film del DCEU avrebbe avuto l’effetto simile a quello di Spider-Man: No Way Home nel Marvel Cinematic Universe. Tuttavia, a causa della ricezione negativa riservata al film su Flash, resta incerto quando il Velocista Scarlatto farà il suo ritorno sul grande schermo.