Alla fine del film Tutto per mio figlio, Carla tenta di contattare Raffaele al sindacato, ma la linea è occupata. Purtroppo, è troppo tardi: Raffaele viene ucciso da Domenico. Nell’atto finale del film, la donna si avvicina alla sorella di Raffaele e le offre del denaro per convincerlo a trasferirsi in Canada e iniziare una nuova vita. Tuttavia, quando Raffaele viene a sapere dell’offerta, rifiuta indignato. Sua moglie, disperata, si reca alla villa degli Innaurato e implora Carla di risparmiare la vita di Raffaele. Nonostante gli sforzi di Anna, Raffaele rimane fermo nella sua decisione di proseguire con le sue azioni.
Questo dopo che Carla, moglie del boss Agostino Innaurato, convoca una riunione con gli altri boss alleati, chiedendo loro di mantenere la calma e di non toccare Acampora per il momento, nonostante questi stia indagando su una loro società, la Santa Chiara. Tuttavia, i boss non sono d’accordo e uno di loro, Costella, incarica Domenico Fierro e il suo amico Vincenzo di eliminare Raffaele, in modo da far ricadere la colpa su Agostino Innaurato, che sta collaborando con la giustizia.
La trama di Tutto per mio figlio ruota attorno a Raffaele Acampora, interpretato da Giuseppe Zeno, allevatore e venditore di bestiame che vive con la moglie Anna (Antonia Truppo) e i loro quattro figli. Il loro primogenito, Peppino (Giuseppe Pirozzi), ha 14 anni e cerca di trovare la sua strada in un ambiente dominato dalla camorra. Raffaele conduce una vita semplice ma fiera, lavorando duramente per mantenere la sua famiglia.
Quando il racket criminale inizia a colpire anche il settore di Raffaele, egli decide di ribellarsi. Fonda un sindacato e inizia a collaborare con la polizia e la magistratura, denunciando le attività criminali e facendo nomi. Nonostante le preoccupazioni della sua famiglia e le minacce ricevute, Raffaele continua la sua lotta contro la camorra, determinato a difendere i suoi colleghi e la sua comunità.
Diretto da Umberto Marino, il film è ambientato nel 1996 in Campania, nell’immaginario paese di Pesconormanno, vicino a Caserta, e si ispira liberamente alla vera storia di Federico Del Prete.