Enrico Vanzina non accetta le critiche rivolte al film Vacanze di Natale da parte di Jason Horowitz, il critico cinematografico di punta del New York Times, dopo che la commedia è tornata grande schermo per i suoi quarant’anni. Per questo motivo, incalzato dalla stampa, ha deciso di controbattere con una “non risposta”.
“Il mio film Vacanze di Natale non è un cinepanettone, dunque le critiche non mi riguardano. Non aggiungo altro perché non voglio alimentare alcuna polemica (…) Sto rispondendo proprio ora ad Horowitz, con il quale sono in ottimi rapporti.”
![Una scena di Vacanze di Natale](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2022/12/VACANZE-DI-NATALE-ant.jpg)
Ma cosa è accaduto nello specifico per sollevare tanta attenzione mediatica? Come detto, il ritorno al cinema di Vacanze di Natale ha suscitato l’entusiasmo degli appassionati di questa pellicola, diventata un cult, ma anche le critiche internazionali del New York Times. Il film, infatti, porta su di sè la responsabilità ingiustificata di aver dato vita all’era dei cinepanettoni. Un genere all’interno del quale lo stesso Horowitz comprende anche il film di Carlo ed Enrico Vanzina senza fare molte distinzioni.
“Mai ritenute adatte al consumo all’estero, erano per gli appassionati che amavano una fetta di cultura italiana durante l’edonista e spensierata fine del secolo. Per i critici, però, riflettevano il consumismo e il sessismo da showgirl dell’era Berlusconi che, come un vergognoso segreto, era meglio custodire in famiglia.”
In realtà Vacanze di Natale è ben altro. Il film, uscito nelle sale nel 1983, rappresenta uno spaccato sociale di anni precedenti in cui l’italiano medio viveva l’illusione di accedere a quella fetta di benessere fino a quel momento preclusa e destinato ad un uso elitario. Da qui il mito di Cortina e il confronto tra il “cafone” e il “nobile” in cui, il più delle volte, le parti si scambiano. Che qualcuno spieghi tutto questo ad Horowitz. Ricordiamo che Vacanze di Natale è in streaming.