All’indomani dell’uscita nelle sale americane del suo ultimo film, Coup de Chance, Woody Allen riflette sullo stato attuale del cinema e non esclude la possibilità di continuare a fare film, qualora se ne presentasse l’occasione, senza però esigere finanziamenti in maniera troppo sfacciata, confermando in parte le recenti dichiarazioni della sorella e produttrice, secondo cui l’acclamato regista sarebbe già al lavoro su una nuova sceneggiatura.
Ai microfoni della rivista Airmail, Allen getta innanzitutto uno sguardo nostalgico all’industria cinematografica del passato, rimpiangendo un’età dell’oro che non c’è più: “Fare film una volta era un mestiere romantico, ora tutto questo non c’è più! Adesso non mi interessa neanche se i miei lavori vengono distribuiti qui negli Stati Uniti o meno!
Una volta finito di girare, io non mi interesso più della cosa, anche perché è cambiato totalmente il sistem di distribuzione, non è più quello di una volta. Adesso un’uscita in sala significa due settimane…L’industria è cambiata, e non in modo interessante“.
A sostegno del suo argomento, Allen porta un esempio specifico: “Io e Annie è rimasto in sala a New York per più di un anno; alcuni cinema lo tenevano per 6-7 mesi, poi arrivavano altre sale, e via per altri 6-7 mesi“.
Anche per questo motivo, Allen continua a nutrire dubbi su un possibile cinquantunesimo film: “Non so bene cosa fare, non mi va di andare in giro a chiedere soldi, è una gran rottura di scatole. Ma se qualcuno mi chiama e mi dice che vuole finanziarmi, allora potrei pensarci seriamente, perché ho davvero tantissime idee“.
Concetti che suonano incredibilmente analoghi a quelli espressi a fine 2022, quando Coup de Chance si chiamava ancora Wasp 22, durante un’intervista natalizia a un programma tv spagnolo: “Personalmente, sono un po’ stanco di andare in giro a chiedere soldi per fare un film; se qualcuno si fa avanti e me li offre, allora il discorso è diverso, e sarei sicuramente più incentivato a continuare a girare film. Ai miei tempi, dove sono cresciuto io, andavi, compravi il biglietto, entravi e ti trovavi davanti uno schermo gigante, con tutte le luci rosse e gialle; era uno spazio accogliente dove vedere grandi film, con attori meravigliosi.. era bellissimo! Ma adesso.. fai un film e dopo due o tre settimane è in TV! Vedere dov’è andata a finire l’industria cinematografica, per me è scoraggiante“.
Dal canto suo, Aronson ha espresso soddisfazione per l’uscita del film in America, seppur in solo tredici sale: “Mi fa piacere; al momento stiamo contrattando per un prossimo film e Woody sta già lavorando a uno script”, ha dichiarato al NY Times.