Con l’arrivo della conclusione dell’anno si fa sempre più viva la necessità di parlare di premi, riconoscimenti e candidature di fine annata. Come da tradizione, la ventata di festival estivi e autunnali ha portato con sé moltissimi lungometraggi e interpretazioni attoriali che si sono distinte nei mesi per la loro eccezionalità e per l’aver convinto unanimemente pubblico e critica internazionale. Sembra quindi ovvio che molti di questi film e di queste performance le rivedremo probabilmente nominate agli Oscar 2024, le cui candidature sono ufficialmente attese per martedì 23 gennaio del prossimo anno.
In attesa dunque di scoprire chi saranno i maggiori contender agli Academy Awards del prossimo anno, vi forniamo i nostri pronostici e i favoriti agli Oscar 2024 nelle categorie principali (film, regia, attore e attrice protagonista, attore e attrice non protagonista), che aggiorneremo di volta in volta con il passare deli mesi, fino ad accompagnarvi alla magica notte degli Oscar, che nel 2024 si terrà domenica 10 marzo.
Miglior film
Novembre: Se il 76° Festival di Cannes ci ha regalato titoli come Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, la Palma d’Oro Anatomia di una caduta di Justine Triet e l’agghiacciante dramma sull’Olocausto La zona d’interesse di Jonathan Glazer, a Venezia 80 l’ha fatta da padrone Yorgos Lanthimos con il suo Povere Creature! vincitore del Leone d’Oro; senza tagliare fuori il festival cinematografico di Toronto, dove l’ha spuntata a sorpresa la satira sociale American Fiction dell’esordiente Cord Jefferson. Ma quest’anno l’Academy potrebbe suonare una musica differente da quella dei festival canonici: il fenomeno al botteghino mondiale del Barbenheimer avrà molto probabilmente un peso specifico impossibile da sottovalutare, premiando i rispettivi film di Greta Gerwig e Christopher Nolan con una pioggia di candidature. E, molto probabilmente, di trofei sulla strada verso gli Oscar.
Dicembre: Il mese di dicembra ha portato i tanto attesi sconquassamenti di categoria, complici gli annunci dei vincitori annuali della critica regionale Usa e le candidature ai Golden Globe e i Critics’ Choice Awards. A dominare i riconoscimenti della stampa statunitense, almeno per il momento, sono titoli quali Killers of the Flower Moon, La zona d’interesse, Oppenheimer e The Holdovers. Senza però dimenticare i record di nomination ottenuti dal Barbie di Greta Gerwig: ben 9 menzioni ai Golden Globe (un record storico per il premio assegnato ogni anno dalla Hollywood Foreign Press Association) e 18 ai Critics’ Choice Award, altro numero decisamente senza precedenti; cosa significherà tutto questo? Anche perché il biopic diretto da Christopher Nolan ha fatto altrettanto incetta di menzioni (8 ai Globes, 13 ai riconoscimenti della Broadcast Film Critics Association), mentre l’ultimo Scorsese ha già vinto i trofei come Best Film ai New York Film Critics e presso la National Board of Review. Segnali di grande indecisione, almeno quella della critica di settore, che potrà essere risolta soltanto a gennaio inoltrato, quando avverranno le prime cerimonie di premiazione e le candidature (quelle, veramente di peso) dei sindacati hollywoodiani.
Gennaio: Con l’annuncio delle nomination agli Oscar 2024, abbiamo finalmente un quadro chiarissimo e definitivo dei titoli e delle performance finalmente in lizza per la statuetta più ambita di Hollywood. I dieci lungometraggi candidati dall’Academy nella categoria principale li troverete qui di seguito in ordine di probabilità di vittoria finale, in base non solo al numero di menzioni ricevute (Oppenheimer di Christopher Nolan ne ha ottenute ben 13!) ma anche in relazione ai risultati delle cerimonie di premiazione dei Golden Globes e dei Critics’ Choice Awards. Per questo motivo, subito dopo il biopic dei record di Nolan, si alzano le possibilità di “sgambetto” di titoli quali Povere Creature (non solo Leone d’Oro, ma anche vincitore di 2 Golden Globe, tra cui miglior film commedia/musicale), The Holdovers – Lezioni di vita (fortememente competitivo in due categorie attoriali e nella sceneggiatura originale), Anatomia di una caduta (5 candidature pesanti e 2 Golden Globe) e Barbie che, pur avendo bucato le nomination alla regia e alla miglior attrice protagonista, nelle prossime settimane potrebbe godere di una resurrezione di favori scaturiti dal “caso” mediatico dell’esclusione parzialmente ingiusta di Greta Gerwig e Margot Robbie.
Febbraio: Oppenheimer acchiappa tutto. 5 Golden Globes, 7 Critics Choice Awards, ben 7 Bafta, e adesso anche il prestigioso premio del sindacato produttori (Producers Guild Award) e il plauso unanime degli Screen Actors Guild Awards, con tre statuette. Una piazza pulita pre-Oscar che non accadeva dai tempi de Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re nel 2004 e, più recentemente, con The Millionaire di Danny Boyle nel 2009 (ma quest’ultimo vinse anche il WGA Award alla sceneggiatura). Il 2024 sembra veramente l’anno della consacrazione del celebre regista britannico, e ad insidiare il podio dorato di Oppenheimer, stavolta non c’è proprio nessuno.
- Oppenheimer
- American Fiction
- Barbie
- The Holdovers – Lezioni di vita
- Anatomia di una caduta
- La zona d’interesse
- Povere Creature
- Killers of the Flower Moon
- Past Lives
- Maestro
Miglior regia
Novembre: Nella categoria della miglior regia, ci sono pochi dubbi sui nomi dei cineasti che si giocheranno seriamente la statuetta di settore, anche se stiamo scrivendo questi pronostici nel mese di novembre, a qualche settimana di anticipo rispetto ai primi premi e nomination della stampa che avverranno a dicembre. Impossibile prefigurare, almeno sulla carta, contender alternativi a Christopher Nolan, Martin Scorsese, Greta Gerwig e Lanthimos. Anche se non ci sorprenderemmo affatto se nella cinquina finale dell’Academy dovessero fare capolino grandi autori contemporanei quali Justine Triet, Jonathan Glazer e Alexander Payne per il suo apprezzatissimo The Holdovers.
Dicembre: La pioggia di candidature ottenute da titoli come Barbie, Oppenheimer, Killers of the Flower Moon e Povere Creature sono stati la conferma che aspettavamo: cineasti versatili ed imprevedibili quali Christopher Nolan, Martin Scorsese, Greta Gerwig e Yorgos Lanthimos sembrano destinati (almeno, sulla carta) ad entrare nella cinquina dei candidati all’Oscar di categoria. E il quinto posto a chi andrà? Troppo presto per dirlo con certezza, perché saranno decisivi i verdetti delle nomination ai Bafta e ancor di più ai DGA (i riconoscimenti del sindacato registi) nel mese di gennaio, ma qualcosa ci suggerisce che il posto vacante potrebbe propendere per i due titoli non in lingua inglese più acclamati dell’anno: Jonathan Glazer per La zona d’interesse oppure la vincitrice della Palma d’Oro e dell’European Film Award Justine Triet per Anatomia di una caduta.
Gennaio: La cinquina della miglior regia agli Oscar 2024 è stata la più ferocemente discussa. Come vi anticipavamo in precedenza, grandissima esclusa è stata Greta Gerwig per Barbie, autrice dietro la macchina da presa del film-fenomeno del 2023, ed invece lo sguardo femminile è qui rappresentato solamente dalla francese Justine Triet per Anatomia di una caduta. A chiudere la categoria nomi già ampiamente previsti come Christopher Nolan, Martin Scorsese, Yorgos Lanthimos e Jonathan Glazer. Ma dopo le vittorie ai Golde Globe e ai Critics’ Choice Awards, è sempre più evidente che sarà l’anno di Nolan, specialmente nella regia.
Febbraio: Stesso discorso applicabile alla sopracitata categoria del miglior film, se non più incisivo. Perché se la consacrazione di Christopher Nolan passerà molto probabilmente da Oppenheimer e il suo trionfo agli Oscar del prossimo 10 marzo, questa sarà indissolubilmente legata alla categoria della miglior regia. Dopo le vittorie di categoria ai Golden Globe, Critics’ Choiche Awards, Bafta e Directors Guild Awards ( i prestigiosi premi del sindacato registi di Hollywood), l’Oscar a Nolan ora è statisticamente suo.
- Christopher Nolan, Oppenheimer
- Jonathan Glazer, La zona d’interesse
- Justine Triet, Anatomia di una caduta
- Yorgos Lanthimos, Povere Creature
- Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon
Miglior attore protagonista
Novembre: Chi sarà il contender diretto allo strapotere di Bradley Cooper? In Maestro, secondo lungometraggio da lui diretto, prodotto, co-scritto ed interpretato, veste gli ingombranti panni di Leonard Bernstein, sia nella sua gioventù che in quelli dell’anzianità grande compositore americano. Certo, l’impressionante trucco prostetico fa la sua figura, eppure giunto alla sua nona candidatura all’Oscar, Cooper non aspetta altro che venire finalmente incoronato da Hollywood, ed il ruolo trasformista ed “Oscar baity” in Maestro potrebbe finalmente essere il biglietto di sola andata per la tanto agognata statuetta. Anche se non ci stupiremmo se l’ottimo Cillian Murphy in Oppenheimer dovesse dire la sua e strappargli il momento di trionfo sul palco dell’Academy.
Dicembre: Nonostante la pletora di riconoscimenti della stampa di settore statunitense, siamo ancora in alto mare. La categoria del miglior attore protagonista quest’anno è super-competitiva, tanto che facciamo ancora fatica a stabilire il nome maschile in vetta ai pronostici pre-Golden Globes e Critics’Choice. Anche se le candidature alla regia ottenute da Bradley Cooper per Maestro ci indicano una preferenza netta verso la sua performance tradizionalmente “Oscar-bait”, molto più delle altre in lizza, tra cui spicca un Cillian Murphy nei panni di Oppenheimer che potrebbe tranquillamente fargli un eventuale sgambetto, da qui a marzo 2024. Da tenere d’occhio, anche se attualmente più in basso nella lista dei probabili candidati, lo straordinario Paul Giamatti in The Holdovers, con forse un futuro Golden Globe Comedy/Musical in tasca.
Gennaio: Anche nella categoria maschile, ci ritroviamo con lo stesso pattern parziale. I due Golden Globe maschili, rispettivamente in Drama e Comedy/Musical, sono stati assegnati a Cillian Murphy in Oppenheimer e a Paul Giamatti in The Holdovers – Lezioni di vita; ai Critics’ Choice Awards, invece, a Murphy gli hanno preferito il veterano della recitazione statunitense protagonista della comedy di Alexander Payne. Cosa accadrà adesso ai prossimi SAG e Bafta del mese di febbraio? E se Murphy dovesse riconfermarsi ai premi britannici e il sindacato degli attori di Hollywood dovesse invece scegliere Giamatti? Una sfida all’ultimo voto che si risolverebbe, anche qui, con l’apertura della busta nel corso della cerimonia degli Oscar.
Febbraio: All’inizio, sembrava esserci un bel rimbalzo di statuette. Se ai Golden Globe i riconoscimenti al miglior attore protagonista sono stati assegnati rispettivamente a Cillian Murphy per Oppenheimer (nella categoria Drama) e a Paul Giamatti per The Holdovers (in Comedy/Musical), ai Critics’ Choice Awards l’ha spuntata l’interprete statunitense, un po’ a sorpresa. Peccato però che ai Bafta Murphy ha un po’ giocato in casa e si è portatato a casa il premio del cinema britannico, divenendo così il primo interprete irlandese ad ottenere un Bafta Award. Conferma avvenuta una settimana dopo agli Screen Actors Guild Awards, dove Oppenheimer è andto anche meglio del previsto: miglior cast d’insieme, miglior attore protagonista a Murphy e attore di supporto a Downey Jr. Con un bagaglio importante e statisticamente molto forte costituito da Golden Globe Drama+Bafta+SAG, l’attore irlandese del momento è il favorito assoluto per la statuetta maschile. Le chance di un upset di Paul Giamatti? Ormai considerevolmente affievolitesi.
- Cillian Murphy, Oppenheimer
- Paul Giamatti, The Holdovers
- Jeffrey Wright, American Fiction
- Bradley Cooper, Maestro
- Colman Domingo, Rustin
Miglior attrice protagonista
Novembre: La sfida per la statuetta femminile del prossimo anno si giocherà su due terreni agli antipodi: da una parte, l’acclamatissima body performance di Emma Stone in Povere Creature! di Lanthimos, dall’altra il silenzioso potere del volto e degli occhi di Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon. Quest’ultima, rispetto alla già vincitrice della statuetta per La La Land, ha un vantaggio incredibile, almeno sulla carta: se dovesse anche solo venire candidata, diventerebbe automaticamente la prima interprete nativa americana a ricevere la nomination femminile all’Oscar, se non il trofeo dovesse iniziare a racimolare sufficienti consensi e statuette da dicembre fino alla notte degli Academy Awards. A corona di una possibile cinquina costituita da attrici del calibro di Sandra Huller, Margot Robbie, Annette Bening e Carey Mulligan, tra le altre.
Dicembre: Al momento, il maggior numero di riconoscimenti della critica regionale americana è stato assegnato a Lily Gladstone per KIllers of the Flower Moon, che a gennaio potrebbe diventare la prima indigena americana a ricevere la candidatura all’Oscar come attrice protagonista. Una “narrative” difficile da abbattere, a meno che non si è Emma Stone, che in Povere Creature regala una performance psicofisica di grande complessità che le ha da poco regalato riconoscimenti presso la critica di Los Angeles, Las Vegas ed in Michigan. Basterà per fare il sorpasso alla sua diretta contender da qui al 10 marzo? Una domanda ancora senza risposta che potrebbe trovare indizi essenziali nei prossimi mesi, con le candidature ai SAG e ai Bafta, così come con i risultati dei vincitori ai Golden Globes e ai Critics’ Choice Awards.
Gennaio: Facciamo ordine. I due Golden Globe femminili, rispettivamente nelle categorie Drama e Comedy/Musical, sono stati rispettivamente assegnati a Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon e ad Emma Stone per Povere Creature, come da programma. Il Critics’ Choice Award invece, è stato conferito un po’ a sorpresa alla protagonista del film di Lanthimos, innalzando considerevolmente le sue chance di replicare anche agli Oscar. In attesa però di capire quali saranno le scelte dei SAG Awards (i premi del sindacato attori) e dei Bafta, dove però Lily Gladstone non è stata nemmeno candidata dalla commissione selezionatrice dei premi britannici. Al momento propendiamo per Emma Stone, ma la gara femminile potrebbe rimanere sul filo di lana fino all’apertura della busta dell’Academy, il prossimo 10 marzo.
Febbraio: Al momento in cui noi stiamo scrivendo, il vero rimbalzo da tenere d’occhio agli Oscar 2024 è quello nella categoria della miglior attrice protagonista. Ora, con l’acclamatissimo Povere Creature di Lanthimos, Emma Stone punta al bis dopo aver collezionato per il suo indimenticabile ruolo di Bella Baxter il Golden Globe Comedy/Musical, il Critics’ Choice Award e adesso il Bafta britannico. Peccato però che ad insidiare la sua posizione di possibile favorita ci ha pensato Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon; nel ruolo intenso di Molly Burkhardt, Gladstone ha già ottenuto un Golden Globe Drama e una storica nomination all’Oscar, la prima in assoluto per un’interprete nativa americana. E ora, la sua narrative etnica si è ulteriormente rafforzata quando ai SAG Awards 2024 ha vinto un po’ a sorpresa il premio femminile più ambito. E ora, chi vincerà l’Oscar di categoria? Un’appassionante sfida all’ultimo voto, ma che forse vedrà uscirne vittoriosa la Gladstone per l’acclamato dramma storico di Martin Scorsese.
- Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon
- Emma Stone, Povere Creature
- Sandra Huller, Anatomia di una caduta
- Annette Bening, Nyad
- Carey Mulligan, Maestro
Miglior attore non protagonista
Novembre: La categoria del miglior interprete maschile di supporto è molto più fluida rispetto a quella degli attori protagonisti, tanto che scenari ipotetici in cui l’Oscar verrà alla fine assegnato a Ryan Gosling per il suo esilarante Ken in Barbie o a Robert Downey Jr. per il luciferino Lewis Strauss nell’applaudito Oppenheimer ci sembrano concreti ed al contempo realistici. Senza dimenticare la presenza certa in cinquina di interpreti al massimo delle loro capacità recitative, tra cui Robert De Niro nel film di Scorsese, o i due sorprendenti Mark Ruffalo e Willem Dafoe nel Leone d’Oro Povere Creature.
Dicembre: Grande indecisione nella categoria di supporto maschile quest’anno. Anche perché salgono le quotazioni di Charles Melton in May December dopo le sue svariate vittorie per la critica regionale Usa, anche se il film di Todd Haynes con Natalie Portman e Julianne Moore non dovrebbe fare “danni” concreti in zona Oscar. Se quindi Melton solidifica il suo eventuale posto in cinquina, chi è tuttavia il favorito? Qualcosa ci dice che la lotta intestina per l’Oscar al miglior attore non protagonista il prossimo 10 marzo 2024 si risolverà tutta tra i già quotatissimi e candidatissimi Ryan Gosling in Barbie e Robert Downey Jr. in Oppenheimer.
Gennaio: Sembra l’anno della consacrazione da Oscar di Robert Downey Jr., che in Oppenheimer veste i panni del mefistofelico Lewis Strauss e ottiene (al momento) Golden Globe e Critics’ Choice di categoria. SAG e Bafta replicheranno il suo percorso pre-Academy Award, molto probabilmente. Anche se il “caso” Barbie potrebbe riaccendere l’entusiasmo per il film da record al botteghino ed incoronare Ryan Gosling come miglior attore non protagonista almeno ai SAG, decisamente più populisti rispetto ai Bafta. Non lo escluderemmo affatto.
Febbraio: Non solo gli Oscar 2024 saranno con molta probabilità l’anno della consacrazione di Christopher Nolan, ma anche quella di Robert Downey Jr. Dopo dodici anni di carriera nei panni di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe e due candidature alla statuetta in passato (per Charlot e Tropic Thunder), al terzo tentativo l’amatissimo attore statunitense si gioca il tutto per tutto ed ottiene il Golden Globe, il Critics’ Choice, il Bafta ed il SAG per il luciferino ed enigmatico ruolo di Lewis Strauss nel film favorito. Academy Award in arrivo per Oppenheimer? Assolutamente sì!
- Robert Downey Jr., Oppenheimer
- Ryan Gosling, Barbie
- Mark Ruffalo, Povere Creature
- Robert De Niro, Killers of the Flower Moon
- Sterling K. Brown, American Fiction
Miglior attrice non protagonista
Novembre: Da quando Paramont ed Apple Studios hanno preso la decisione di posizionare Lily Gladstone nella categoria della miglior attrice protagonista, questa cinquina di supporto tutta al femminile si è improvvisamente trovata senza una favorita della vigilia. Chi otterrà l’Oscar come best supporting actress il prossimo marzo? L’ironica Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers oppure una o entrambe le canterine Taraji P. Henson e Danielle Brooks nel musical The Color Purple? Poche le chance di ottenere il trofeo per la pur brava Emily Blunt in Oppenheimer, o per una ritrovata Jodie Foster nel biopic Nyad.
Dicembre: Abbiamo già il primo Oscar attoriale assegnato mesi prima della cerimonia? Perché la straordinaria Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers – Lezioni di vita continua a vincere premi su premi della critica regionale statunitense, compiendo un sorpasso impressionante su ogni altra potenziale contender della categoria femminile di supporto. Certo, mancano ancora mesi agli Oscar 2024 e tutto può ribaltarsi, eppure al momento in cui stiamo scrivendo ci risulta veramente difficile pronosticare un’altra performer al di fuori della Randolph. Con buona pace delle altre, validissime interpreti in lizza per la dorata nomination.
Gennaio: In una cinquina femminile di supporto dominata dallo strapotere (e dai premi già ottenuti, tra cui il Golden Globe e il Critics’ Choice Award) di Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers – Lezioni di vita, difficile scegliere una vera e propria alternativa alla caratterista statunitense. Che la britannica Emily Blunt, alla sua primissima nomination alla statuetta per Oppenheimer, possa farle lo sgambetto prima ai Bafta e poi agli Oscar? Non impossibile, ma ci sembra uno scenario fortemente improbabile.
Febbraio: In attesa della notte dei 96° Oscar, non c’è assolutamente alcuna ragione di dubitare dello status di super-favorita di Da’Vine Joy Randolph. Per The Holovers di Alexander Payne, ha vinto praticamente di tutto: Golden Globe, Critics’ Choice Award, Bafta e il cruciale SAG. Sarebbe a questo punto più interessante capire chi potrebbe posizionarsi al secondo posto nella cinquina femminile di supporto: Emily Blunt alla sua prima candidatura all’Oscar per il pigliatutto Oppenheimer? O la sorprendente e molto amata America Ferrera in Barbie?
- Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers
- Emily Blunt, Oppenheimer
- America Ferrera, Barbie
- Jodie Foster, Nyad
- Danielle Brooks, Il colore viola