Noi c’eravamo. Eravamo lì quando una afosa sera dell’80° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia abbiamo assistito (piuttosto ignari) alla primissima proiezione in anteprima mondiale di Hit Man, la nuova commedia scritta e diretta da Richard Linklater. In quella che nel 2023 fu un’edizione complessivamente sottotono, il lungometraggio spumeggiante con protagonista un inedito e trasformista Glen Powell fu il toccasana perfetto: un mix vivace ed equilibratissimo tra commedia slapstick e situazionale e l’action movie, il tutto condito da uno script curato dallo stesso Linklater assieme all’attore protagonista ispirato ad un’incredibile storia vera.
Fiduciosi che il film sarebbe uscito nelle sale di tutto il mondo nel corso della seconda parte del 2023, dovemmo fare purtroppo i conti con la scelta distributiva che lo slittò all’estate 2024. E difatti, riusciremo finalmente a vedere Hit Man – Killer per caso nelle sale italiane a partire da giovedì 27 giugno grazie al sagace lavoro affidato a BIM Distribuzione; che permette così al pubblico italiano di visionare sul grande schermo la commedia action di cui avevamo veramente tutti bisogno.
Di cosa parla Hit Man?
Gary Johnson (Glen Powell) è un mite ed empatico insegnante di filosofia di liceo statunitense che per arrotondare e assecondare una delle sue passioni più grandi, lavora per la polizia come informatore camuffandosi da sicario e incastrando in questo modo tutti quei pericolosi e instabili individui che vorrebbero fare fuori parenti, amici, nemici e semplici conoscenti. Una maniera per Gary di aiutare gli agenti della sicurezza a sventare crimini delittuosi e salvare vite spesso innocenti. Il lavoro part-time che svolge Gary lo porta a vestire sempre nuovi volti e nuovi abiti, diventando poco alla volta un abilissimo maestro del travestimento. Quando però una sua “cliente” (Adria Arjona) gli chiede di uccidere suo marito, un Gary sotto copertura si ritrova a provare per lei dei sentimenti contrastanti.
Ispirato in parte all’incredibile storia vera di Gary Johnson, agente della polizia sotto copertura e professore di filosofia americano venuto a mancare in Usa nel 2022, Hit Man è l’adattamento cinematografico di un articolo mensile pubblicato sulla rivista Texas Monthly dal giornalista Skip Hollandsworth; a curare lo script cinematografico a quattro mani ci ha pensato, come accennato precedentemente, lo stesso Richard Linklater assieme a Glen Powell, che in questa pellicola si divide praticamente in tre: interprete principale, co-sceneggiatore e produttore. Il risultato finale è una delle commedia più brillanti nella pur variegata e sorprendente carriera dietro la macchina da presa per Linklater, qui alle prese forse con il suo film più compiuto dai tempi del pluripremiato Boyhood, del 2014.
Il miglior film di Linklater dai tempi di Boyhood
Dieci anni esatti tra quello che molti riconoscono come il suo capolavoro cinematografico per eccellenza e Hit Man – Killer per caso. Come vi avevamo già raccontato nella recensione al film che pubblicammo in occasione dell’80° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il lungometraggio di Richard Linklater è balsamo necessario e ricostituente per un panorama (quello della produzione cinematografica oltreoceano) non esattamente roseo per la messa in cantiere di commedie sofisticate ed intelligenti. Dopo alcuni passi falsi negli ultimi anni (di Linklater anche i poco riusciti Tutti vogliono qualcosa e Che fine ha fatto Bernadette?), il regista e sceneggiatore texano fa squadra con l’attore statunitense Glen Powell e rende giustizia ad un’assurda ma intrigante storia vera di cui poco si era sentito parlare nel sistema dei mass media degli Stati Uniti d’America.
Una storia (verissima, anche se nel film non si lesina con la fantasia dietro la macchina da presa) di camaleontismo e trasformismo, che racconta molto più di quello che offre semplicisticamente sul grande schermo. Oltre ad essere racconto (semi)biografico del professore di filosofia/agente sotto copertura Gary Johnson (colui che ha ispirato il film e l’articolo di Skip Hollandsworth è venuto a mancare nel 2022), Hit Man – Killer per caso è anche e soprattutto un piccolo e preziosissmo manuale cinematografico sul come scrivere, dirigere ed interpretare dietro e davanti la macchina da presa la brillantezza della comedy più pura e cristallina. Un manuale di regole che l’industria hollywoodiana, negli ultimi tempi, sembra sempre più dimenticare a favore di prodotti al di sotto delle aspettative di un pubblico sempre più affamato di storie leggere, ma mai superficiali.
Una commedia action semplicemente esplosiva
Già a Venezia 80, quando venne presentato come evento speciale fuori concorso, avevamo compreso che ultima fatica di Richard Linklater avrebbe meritato più attenzione e rispetto. Valori ineccepibili che spesso e volentieri nella commedia, specialmente quella americana, vengono disattesi dalla considerazione mediatica e dai riconoscimenti più prestigiosi, perpetrando una falsa credenza per la quale scrivere, dirigere e interpretare uno script squisitamente comedy sia meno stimolante del fare drama. Un peccato mortale nel quale l’industria cinematografica internazionale cade ancora oggi a più riprese, e che titoli come Hit Man si prefiggono di scardinare grazie a un processo artistico e creativo di perfetto equilibrio in ogni sua parte; dalla fase della stesura della sceneggiatura a quattro mani alla regia, dalla scelta dei suoi interpreti principali (non c’è soltanto un portentoso Glen Powell nel film, ma anche una fascinosa Adria Arjona nei panni della controparte femminile), tutto in Hit Man – Killer per caso funziona, convince, diverte fino alle lacrime ed appassiona.
Non è difatti un caso che il passaparola (prima della critica di settore, poi del pubblico) è stato sempre più crescente e contagioso, sin dalla sua accoglienza inaspettata al Festival cinematografico di Venezia dello scorso anno. E adesso che BIM Distribuzione si accinge a farlo debuttare in esclusiva per il mercato italiano da giovedì 27 giugno, il nostro consiglio è quello di catapultarvi nella sala cinematografica più vicina a casa vostra per assistere ad una delle commedie action più riuscite degli ultimi anni. E non solo grazie alla lungimiranza di Richard Linklater, ma anche grazie alla caratura artistica di uno straordinario Glen Powell.
Diamo un Oscar a Glen Powell. No, sul serio.
Sì, perché questa volta l’attore statunitense meglio noto al grande pubblico per i suoi ruoli da aitante belloccio in film come Il diritto di contare, Top Gun: Maverick e più recentemente nella commedia da record al box-office Tutti tranne te, si divide praticamente in tre: interprete principale, co-sceneggiatore e produttore di Hit Man – Killer per caso; regalando al pubblico il ruolo star-turning che Powell aspettava da tempo, tanto che al personaggio di Johnson l’attore rimane agganciato anche in veste di sceneggiatore e produttore; una maniera per dimostrare ai futuri spettatori di Hit Man che il successo strepitoso della commedia presentata fuori concorso all’80° Mostra d’Arte Cinematografica è tanto di Linklater quanto suo.
Per tali motivi, non ci sorprenderemmo se alla fine del 2024 e nei primi mesi dell’anno successivo, Glen Powell riuscirà a ricevere una pioggia di candidature e (meritati) premi, a partire da una realistica nomination al Golden Globe come miglior attore in una commedia/musical. E perché non sognare più in grande, anche una candidatura all’Oscar, in cui non sfigurerebbe di fronte ad altri suoi colleghi in quella che già si è attestata come una delle performance più camaleontiche ed imprevedibili non solo della carriera in ascesa di Powell ma del più recente cinema comedy americano. Vi pare poco?