Il ruolo di Vivian, la protagonista di Pretty Woman, avrebbe dovuto essere interpretato da Meg Ryan. Questa almeno era la prima scelta del regista Garry Marshall. Poi, dopo il rifiuto da parte dell’attrice, Julia Roberts sbaragliò la concorrenza forte anche della chimica con Richard Gere. Eppure, in prima battuta il personaggio della prostituta dal cuore d’oro avrebbe dovuto essere appannaggio della Ryan.
Meg Ryan era comunque in ottima compagnia. A quanto pare altre talentuose colleghe dissero no al personaggio di Vivian. Tra queste, Michelle Pfeiffer, Valeria Golino, Molly Ringwald, Jennifer Jason Leigh, Karen Allen, Daryl Hannah e Diane Lane. Proprio secondo quest’ultima, ogni attrice di Los Angeles all’epoca partecipò al provino. Evidentemente, qualcosa non funzionò a dovere. Valeria Golino raccontò addirittura: “Feci otto mesi di audizioni, rimanemmo io e Julia Roberts, aspettavamo in minigonna di recitare la stessa scena”
Fresca del successo internazionale di Harry, ti presento Sally, Meg Ryan era considerata la fidanzatina d’America. Forse proprio per questo rifiutò una parte che non sentiva completamente sua. Scelse, al contrario, di partecipare al film di John Patrick Shanley, Joe contro il vulcano, inaugurando una proficua collaborazione cinematografica con l’attore. Proseguita con altre rom-com come Insonnia d’amore e C’è posta per te (alla fine le è andata comunque molto bene).
Per la cronaca: si dice che Julia Roberts debba essere grata alla Ryan anche per un altro rifiuto. Quello a interpretare il ruolo di Shelby nel drammatico Fiori d’acciaio. Film che valse alla Roberts la prima nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. La seconda nomination, stavolta come migliore attrice protagonista, arrivò proprio con Pretty Woman.