Che cosa contiene la valigetta di Pulp Fiction? I fan del famoso film di Quentin Tarantino hanno speculato per anni su quale potesse essere il contenuto della valigetta che Jules Winnfield e Vincent Vega devono recuperare per il loro capo, Marsellus Wallace. Quentin Tarantino ha però suggerito che non esista una risposta definitiva a questo arcano, la valigetta funziona infatti come McGuffin, ossia un dispositivo di trama la cui unica finalità è quella di portare avanti la storia. Il misterioso contenuto della valigetta non è quindi importante, ma ciò che ci interessa è quello che i personaggi fanno per ottenerla e le pieghe prese successivamente dalla storia.
Nel film Jules arriverà ad aprire la valigetta una volta recuperata, ma ciò che vediamo del suo interno è solo una luce splendente, senza che ci venga mai mostrato il suo contenuto. L’unica cosa che sappiamo è che Jules, dopo averla aperta, sembra aver avuto una sorta di rivelazione spirituale, cosa che accadrà in seguito anche al ladro Ringo (interpretato da Tim Roth), che ne definisce “bellissimo” il contenuto.
Nel corso degli anni i fan del film hanno elaborato diverse teorie sul che cosa potesse contenere la famosa valigetta. Quella più diffusa vorrebbe che all’interno si trovasse l’anima di Marsellus Wallace, che dopo averla venduta al diavolo la rivorrebbe indietro. Il codice di sblocco della valigetta sarebbe un rivelatore “666”, numero che confermerebbe la connessione tra l’oggetto ed il diavolo.
Secondo un’altra ipotesi la valigetta potrebbe contenere i diamanti apparsi in un altro famoso film di Tarantino, Le Iene, in cui incontriamo Vic Vega/Mr Blonde (interpretato da Michael Madsen), che in seguito è stato confermato essere il fratello di Vincent Vega. Il rapporto di parentela tra i due ha fatto pensare ai fan che il contenuto della valigetta di Pulp Fiction potessero essere proprio i diamanti de Le Iene.
Il contenuto della valigetta di Pulp Fiction resta un mistero, ma proprio per questo si tratta di uno degli escamotage narrativi più interessanti della storia del cinema: spetta allo spettatore immaginare il suo contenuto, la natura della luce che emana, facendo sì che la trama del film risulti ancora più intrigante e affascinante.