Il film: 12 regali di Natale, 2015. Regia: Peter Sullivan. Genere: Romantico. Cast: Katrina Law, Aaron O’Connell, Donna Mills, Melanie Nelson. Durata: 86 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Quando un’artista squattrinata trova lavoro come personal shopper, incontra un pubblicitario stressato convinto che sappia fare di più che comprare regali di Natale.
Quando si parla di film natalizi, bisogna fare una bella cernita tra piccole e grandi chicche, capolavori assoluti e prodotti scadenti. Come 12 regali di Natale, rom-com che si trova su Netflix e che delude non poco. Un prodotto come tanti altri, intriso di buoni sentimenti e con colpi di scena assolutamente prevedibili. Se vi piacciono le storie con due bellissimi protagonisti, in crisi quel che basta per scoprirsi innamorati la vigilia di Natale, questo film fa per voi. Altrimenti leggete la nostra recensione di 12 regali di Natale con un pizzico di disincanto.
La trama: Sembra quasi Natale
Siamo a New York. Le strade sono affollate, i negozi ricolmi di ogni ben di dio. Mancano infatti pochi giorni al Natale e l’intera popolazione del globo sembra pronta a incontrare (metaforicamente) Santa Claus e a vivere il più meraviglioso periodo dell’anno. Tutte e tutti, tranne Anna. Bellissima e impantanata in una vita che le va stretta, sogna di diventare una pittrice famosa. Ha un innato talento nel dipingere ritratti, ma vive a casa di sua sorella perché non è ancora riuscita a trovare l’occasione giusta.
Così, tra una porta sbattuta in faccia e l’altra, prova a mettere a frutto una delle sue qualità migliori: trovare il regalo giusto per ogni persona. Su suggerimento della sorella, allora, prova a reinventarsi come personal shopper. E magicamente incontra Marc, un pubblicitario (con invadente madre platinata) dal cuore troppo rattrappito per rendersi conto della grande fortuna che gli è capitata. Cupido scocca non una, ma ben dodici frecce. Tante quanti sono i regali che Marc chiede ad Anna di acquistare a suo nome. Un piccolo tour de force che tra saliscendi repentini porterà al più classico degli happy ending.
C’è regalo e regalo
Quando riceverete tra le mani un regalo brutto (esistono eccome) ricordatevi, se potete, della grande lezione impartita da Anna a Marc: non conta l’oggetto in sé, quanto l’amore che quel dono racchiude. Un approccio filosofico interessante che tuttavia nel film di Peter Sullivan si trasforma in una storia grondante melassa, con colpi di scena discutibili e un’altrettanto discutibile gestione dei tempi narrativi. Da che mondo e mondo infatti una buona commedia sentimentale si regge sui tempi perfetti. Ovvero quelli che permettono a ogni personaggio di evolvere con calma e comprendere il senso della sua vita senza fretta.
In questo film tutto (e intendiamo davvero tutto) avviene in un battito di ciglia. L’incontro tra i due protagonisti, Katrina Law e il legnoso Aaron O’ Connell, l’amore che scocca fulmineo, le piccole grandi tristezze familiari che si risolvono all’ombra del vischio. Avrebbe potuto essere diversamente, data la manifesta zuccherosità dell’intera operazione? No. Eppure, c’è romanticismo e romanticismo. E qui siamo alla sua esibizione più smaccata. Non siamo contrarie a priori a operazioni del genere, se fatte in punta di fioretto e con un pizzico di ironia (leggasi: senza prendersi sul serio).
Dove c’è Hallmark, c’è casa
Dunque, abbiamo appurato che non il film non avrebbe potuto essere diverso da quello che è (a meno che non fosse stato diretto da George A. Romero) e il motivo per cui è così è che nasce sotto la maestosa egida di Hallmark, il colosso americano dei biglietti d’auguri, proprietario di un canale di successo che trasmette senza soluzione di continuità film e serie votati ai buoni sentimenti. Opere per tutta la famiglia che non hanno alcuno scopo se non quello di generare un alterato stato di coscienza, in un trionfo di pasticcerie, cupcake, storie d’amore, castelli o fabbriche ricevuti in eredità, aerei persi e chi più ne ha più ne metta. Prodotti, come conferma anche 12 regali di Natale, che non forniscono problemi, ma solo tonnellate d’amore. Funziona? A giudicare dalla grande quantità di film del genere che vengono prodotti ogni anno, sì.
C’era una volta la rom-com
Non c’è discorso critico che regga su questi film, che sono immuni a qualunque genere di recensione. Si vedono senza colpo ferire, come sottofondo ad altre attività, e anticipando di qualche minuto ogni più piccolo colpo di scena. Per esempio, avreste mai immaginato che la famiglia di Marc fosse intristita dalla deriva sentimentale di quel ragazzone e che all’arrivo di Anna avessero tutti capito, in un battibaleno, che fosse la donna giusta? Ecco cosa intendiamo per tempi narrativi spaiati. Eppure, non c’è niente di meglio di una rom-com fatta bene per passare qualche ora in serenità. Naturalmente, non questa.
La recensione in breve
12 regali di Natale soddisfa la voglia di buono che il Natale porta con sé, ma è davvero poca cosa. Anche per i più incalliti sostenitori delle rom-com innevate, ambientate a New York.
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Voto CinemaSerieTV