Nel gennaio del 2023, Fabio De Luigi usciva nelle sale con la sua seconda regia, Tre di troppo, commedia in cui era affiancato dall’amica e sodale Virginia Raffaele. Un film che usciva sette anni dopo la sua precedente incursione dietro la macchina da presa, mentre per la sua opera terza l’attesa è stata meno breve: il nuovo lungometraggio, di cui parliamo nella recensione di 50 km all’ora, esce al cinema poco più di 365 giorni dopo il suo predecessore (4 gennaio, laddove l’altro era arrivato in sala il primo giorno dell’anno), e come la commedia sulla vita di coppia con e senza figli cerca di inserire un discorso più maturo e profondo all’interno di un canovaccio molto familiare (in questo caso la commedia on the road con protagonisti due uomini non più giovanissimi).
L’appennino della discordia
![Una scena di 50 km all'ora](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/50-km-ora_2.jpg)
Rocco e Guido sono fratelli ma non si parlano da anni, da quando il secondo se n’è andato di casa per ribellarsi al padre, mentre il primo è rimasto, lì sull’Appennino tosco-emiliano, a occuparsi del genitore. Quando quest’ultimo muore, i due si rivedono per la prima volta da decenni, ed è palese che Guido, che lavora sulle navi da crociera, non è più abituato all’ambiente dov’era cresciuto. Leggendo una lettera lasciata dal padre, Guido scopre che il suo ultimo desiderio era che le sue ceneri venissero sparse sulla tomba della moglie, già scomparsa tempo addietro. Inizia così un vero e proprio pellegrinaggio, a bordo dei motorini che il padre stesso aveva costruito per i figli quando erano adolescenti. Riusciranno a soddisfare l’ultima richiesta del genitore senza darsi fastidio a vicenda per l’intera durata del lungo viaggio lungo l’appennino?
Fratelli emiliani
![Una scena di 50 km all'ora](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/50-km-ora_3.webp)
Il film gioca soprattutto sull’alchimia tra i due attori principali, entrambi alle prese con ruoli che permettono di ritrovare in parte le loro terre d’origine (De Luigi è originario della provincia di Rimini, Stefano Accorsi bolognese), e c’è un vero attaccamento alla regione che dà sincerità alle loro interazioni, filo conduttore della pellicola in termini di trama e progressione emozionale. Meno efficace il cast di contorno che li circonda, a cominciare da Alessandro Haber che esce di scena praticamente subito (interpreta il padre) ma aleggia sull’intero racconto con un personaggio fin troppo sgradevole ai fini di parte della sospensione dell’incredulità, ed è decisamente inspiegabile la scelta di scomodare Marina Massironi per una parte assolutamente sprecata per quello che lei potrebbe contribuire. Se la cava un po’ meglio Paolo Cevoli, il cui stile inconfondibile strappa un sorriso anche quando gli viene dato (troppo) poco da fare.
La lunga riconciliazione
![Una scena di 50 km all'ora](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/50-km-ora_4.webp)
Dopo la commedia più pura nel film precedente, per quanto non priva di momenti meno leggeri, De Luigi cerca fin dall’inizio di applicare un filtro malinconico a questo duplice viaggio, fisico e interiore, un approccio che genera risultati interessanti quando è solo in scena con Accorsi e i due si muovono lungo un percorso che è la gioia della Film Commission di turno; molto meno efficace, invece, quando interagiscono con altri personaggi, tutti al limite del caricaturale e in alcuni casi generatori di nonsense abbastanza spudorato (la parentesi milanese è un lungo punto interrogativo). Come da consuetudine per un road movie, l’importante è il viaggio stesso, più che la destinazione, ma non aiuta il fatto che l’intera operazione, come tono e intenzione, rimanga sempre bloccata a metà, meno affidabile dei due motorini vetusti che rappresentano una gioventù ormai irrecuperabile.
La recensione in breve
L'affiatamento tra Fabio De Luigi e Stefano Accorsi funziona, ma è penalizzato da un tono altalenante che non sa come conciliare emozione e risata.
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Voto CinemaSerieTV