Il film: Abisso, 2024. Regia: Richard Holm. Cast: Tuva Notovny, Kardo Razzazi, Peter Franzén, Felicia Maxime e Edvin Ryding. Genere: Drammatico, disaster movie. Durata: 104 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in lingua originale.
Trama: La cittadina mineraria di Kiruna è minacciata da una devastante scossa di terremoto: se crolla la montagna anche Kiruna verrà distrutta e Frigga, il capo della sicurezza della miniera, farà di tutto per salvare più persone possibili.
Quello del disaster movie è da sempre un genere di grande successo, capace di coinvolgere gli spettatori amanti delle emozioni forti, delle narrazioni più adrenaliniche. Se Gli Usa sono la capitale ufficiale di questo tipo di film (qui trovate quelli che per noi sono i migliori film catastrofici in circolazione), il Nord Europa, sopratutto negli ultimi anni si è distinto per titoli ben riusciti e confezionati, ad esempio The Wave del 2015, capaci di rivaleggiare con i loro corrispettivi d’Oltreoceano.
Un nuovo rappresentate del genere arriva su Netflix, una produzione originale svedese che, piuttosto che trattare quelle problematiche dall’afflato più universale che ultimamente vanno per la maggiore – come l’impatto sul pianeta del cambiamento climatico -, si concentra su una situazione più “ristretta”, limitata ai confini di una piccola cittadina svedese minacciata dal crollo della miniera su cui è costruita. Un problema “piccolo” se pensiamo alla scala di certi altri film del genere, ma decisamente enorme per chi viene colpito in prima persona: come vedremo nella nostra recensione di Abisso, quindi, si tratta quindi di una storia che aspira a coinvolgere lo spettatore portandolo in una situazione più realistica, che riguarda individui normali, che affrontano le situazioni più disperate come forse le affronteremmo noi.
Il crollo della montagna
Al centro di questa storia troviamo la cittadina di Kiruna, sviluppatasi attorno ad una miniera d’acciaio importantissima per l’economia della Svezia. I lavori di estrazione al suo interno sono però causa di frequenti terremoti, alcuni davvero preoccupanti, tanto che la città è nel mezzo del processo di essere spostata per la sicurezza dei suoi abitanti.
Una serie di scosse sempre più ravvicinate ci fanno però intuire che il tempi sono molto più stretti di quello che le autorità locali avevano previsto. Le cose prenderanno presto una piega inaspettatamente drammatica: la gelida Frigga (Tuva Notovny), a capo della sicurezza della miniera, si accorge del disastro imminente e cerca di far evacuare il più presto possibile Kiruna, ma la scomparsa del figlio Simon (Edvin Ryding) la porterà proprio nel cuore del pericolo. Insieme a lei ci saranno l’ex marito Tage (Peter Franzén), il nuovo compagno Dabir (Kardo Razzazi) e la figlia ribelle Mica (Felicia Maxime), pronti a tutto pur di riportare a casa Simon.
Un disaster movie alla svedese
Quella seguita da Abisso è la struttura classica del disaster movie: una famiglia al centro di una catastrofe che farà di tutto per riunirsi e per salvarsi. Il film diretto da Richard Holm viene però spogliato del sensazionalismo dei suoi corrispettivi statunitensi ed infuso del freddo realismo delle opere nordeuropeee. Manca però così quel giocoso spettacolarismo che di solito accompagna questo tipo film, tra le caratteristiche che rende il genere così “divertente” (passateci il termine, sappiamo che stiamo parlando di disastri…) e trascinante. L’approccio più realistico, più legato allo sviluppo di un ristretto gruppo di personaggi e al “piccolo” contesto della cittadina mineraria svedese, può essere da una parte interessante, dall’altra però rende l’esperienza di visione un po’ meno appassionante. I disaster movie ci piacciono perché sono esagerati, estremi, quasi impossibili – pur basandosi su situazioni che in qualche modo “potrebbero” accadere, ma che restano – fortunatamente – lontane da noi.
Abisso offre degli spunti interessanti, a tratti coinvolge piuttosto bene, il problema maggiore che abbiamo riscontrato però, oltre alla già citata freddezza generale, risiede nella la prevedibilità di certe svolte e colpi di scena (due personaggi che si giurano amore eterno e decidono di andare a vivere insieme a disastro superato, uno dei due muore però tragicamente subito dopo), che distaccano progressivamente lo spettatore dalla storia.
La famiglia al centro di tutto
Abbiamo trovato comunque interessante la scelta di mettere al centro della narrazione una protagonista piuttosto sgradevole: Frigga, incarna alla perfezione la nordica freddezza a cui tendenzialmente associamo gli svedesi, è spiccia, rude, risoluta. E per questo a suo modo particolarmente affascinante.
Lo spunto di contrasto tra i personaggi è piuttosto comune nei film di questo tipo: abbiamo una coppia separata – Frigga e Tage – che si riavvicinerà “grazie” al disastro, tra loro c’è però il compagno di lei, in questo caso un capace pompiere che si getterà anima e corpo nella missione di salvare la sua nuova famiglia.
I rapporti tra i protagonisti sono ben tratteggiati e rendono comprensibili le scelte che compiono, in particolare è piuttosto interessante il rapporto che si delinea tra Frigga, Tage e Dabir. La ricerca di Simon, che fa da scheletro alla narrazione, darà poi il là ad alcuni dei momenti più emotivamente intensi del film – anche in contesto “freddo” e misurato come questo. Il legami familiari raccontanti dal film sono autentici e reali, e fanno funzionare un film altrimenti un po’ piatto. Colpisce oltre a Frigga i suoi due figli – Simon e Mica – e il nuovo compagno Dabir, pratico e pacato ed interpretato con grande intensità da Kardo Razzazi. Meno interessante il personaggio di Tage, decisamente più prevedibile e bidimensionale degli altri.
La recensione in breve
Abisso è un disaster movie svedese coinvolgente ma a tratti decisamente freddo, che manca della spettacolarità delle controparti statunitensi. Una storia "piccola", con spunti interessanti ma in senso generale un po' piatta.
- Voto CinemaSerieTV