Il film: Aggro Dr1ft, del 2023 Regia: Harmony Korine. Cast: Travis Scott, Jordi Mollà. Genere: Drammatico. Durata: 80 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima al Festival di Venezia.
Trama: Nello squallido ventre criminale di Miami, un esperto sicario si lancia alla ricerca spietata del suo prossimo obiettivo. Ripreso interamente con lenti termiche, l’uomo si muove in un mondo perverso in cui regnano incontrastate violenza e pazzia. La tensione porta a un viaggio psichedelico in cui il limite tra predatore e preda quasi scompare.
“Non volevo fare esattamente un film. Volevo fare ciò che viene dopo un film”. È con questa ambiziosa dichiarazione di intenti che nei giorni scorsi Harmony Korine ha commentato il suo nuovo, bizzarro progetto cinematografico, che, a quattro anni da Beach Bum – Una vita in fumo, lo vede fare ritorno nelle sale con un formato decisamente originale.
Girato completamente in infrarossi, Aggro Dr1ft è un film radicale, che preme senza alcun compromesso l’acceleratore sulla sperimentazione e sulla provocazione culturale: due cifre distintive che, del resto, hanno contraddistinto l’intera carriera di Korine fin dai tempi del suo debutto registico con il capolavoro nichilista Gummo.
Nel cast c’è anche il rapper Travis Scott, che rinnova il suo sodalizio con il visionario regista americano dopo aver, appena il mese scorso, collaborato alla release audiovisiva dell’album Circus Maximus.
Durante la conferenza stampa di presentazione dell’80esima edizione della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, il direttore Alberto Barbera ha affermato che Aggro Dr1ft “più che un film, è un’opera d’arte contemporanea, che potrebbe figurare in un padiglione della Biennale Arte”, mentre lo stesso regista lo ha accostato al linguaggio videoludico.
Ma al di là della sua psichedelica ed esuberante veste formale, qual è la vera identità di quest’oggetto sconosciuto? Scopriamolo nella nostra recensione di Aggro Dr1ft .
Frammenti di trama in una tempesta di colori
Scandita dal surreale soliloquio del protagonista, che si ripete incalzando la mente dello spettatore come un mantra, la variopinta tempesta audiovisiva che domina Aggro Dr1ft lascia trasparire una frammentaria e suggestiva cornice narrativa.
Il mondo che conosciamo è cambiato, un misterioso cataclisma lo ha stravolto.
In un inferno di colori infrarossi a tinte arcobaleno, la violenza divampa senza alcun controllo: ogni parvenza di ordine sociale si è dissolta, e ciò che resta della grande città che un tempo era Miami è ormai dominato da alcuni signori del crimine dalle fattezze demoniache, ossessionati dal sesso, dalla violenza e dal potere.
Il miglior assassino del pianeta, Bo, si aggira a bordo della sua auto per le vie di questa realtà spettrale, tormentato dalle sue ossessioni.
Il suo unico sogno è racimolare denaro a sufficienza per ritirarsi a vita privata e garantire un’esistenza felice a sua moglie e ai suoi figli.
Per farlo, però, deve svolgere un’ultima missione per un signorotto del crimine locale, che lo incarica di uccidere Toto, il tirannico boss-demone che governa l’intera città.
Prima di intraprendere la sua impresa, Bo incontra il suo apprendista Zion e la sua bizzarra milizia di “bambini arcobaleno”, ai quali spetterà il compito di traghettare il mondo in una nuova era…
Un capolavoro audiovisivo
Per realizzare il suo nuovo lungometraggio, Korine ha attinto a piene mani da un gran numero di linguaggi differenti, dando vita a un autentico capolavoro di sperimentazione audiovisiva.
Provocatoriamente, potremmo definire Aggro Dr1ft un lungo video musicale trap che incontra le atmosfere videoludiche di GTA, rigorosamente filtrate dal visore di un alieno della saga di Predator.
Assurdo e provocatorio, l’allucinato esperimento audiovisivo del regista non delude le altissime attese dei suoi estimatori, e utilizza esclusivamente la gamma degli infrarossi per l’intera durata del lungometraggio.
L’obiettivo è farci viaggiare a occhi aperti in una dimensione psichedelico-enteogena, quasi come se avessimo assaporato anche noi l’essenza della rarissima pianta fluorescente di cui parla Snoop Dogg a Matthew McConaughey in Beach Bum.
Il risultato è un esperimento senza precedenti che varca i confini della settima arte, divide, provoca e suggestiona, polarizzando le opinioni.
Un ruolo decisivo è rappresentato dalle acrobazie elettroniche della superba colonna sonora firmata dall’artista underground AraabMuzik, che ci incalza senza sosta per tutta la durata del film.
Più che un film, siamo di fronte a un’esperienza unica nel suo genere, che sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione.
Tanto fumo, ma c’è anche un ottimo arrosto
Fin dai suoi esordi, quella di Harmony Korine è stata definita una “poetica della superficie”, che non ricorre a complesse reti di simboli stratificati, bensì utilizza l’immediatezza stessa dell’immagine e dell’atmosfera per esprimere concetti filosofici sorprendentemente complessi quali il nichilismo, la totale decostruzione delle norme etiche e la dissoluzione della realtà stessa che ci circonda.
Un percorso del tutto privo di giudizi morali da parte dell’autore, accompagnato soltanto dall’ossessiva ricerca di un sentiero verso la trascendenza, che passa attraverso la psichedelia e gli stati alterati di coscienza per approdare infine al vitalismo e all’amore.
Aggro Dr1ft, con la sua corrotta e decadente realtà governata dai demoni, nella quale ogni cosa ha smarrito il proprio autentico significato, è il coronamento di questo percorso artistico e tematico.
La stessa scelta degli infrarossi, che mettono in evidenza le fonti di calore umano e di energia vitale in un mondo altrimenti del tutto alienato e desertificato, esalta alla perfezione l’intero immaginario di Korine, senza bisogno di ricorrere alle parole.
Per il protagonista il freddo e bluastro denaro è soltanto un mezzo, mentre l’unico, vero fine è l’amore della sua famiglia – espresso dalla gialla e lucente energia sessuale che pervade il corpo della sua amata.
Un’energia vitale, biologica e autentica che si contrappone agli ingranaggi e ai meccanismi che traspaiono dai corpi di tutte le altre entità di Aggro Dr1ft, ormai spogliate di ogni umanità.
Paradossalmente, però, per raggiungere il suo obiettivo, Bo deve mettersi al servizio dei demoni stessi che governano questa realtà, ossia dei corrotti e disgustosi “porcellini” che gli affidano le sue missioni.
Un “viaggio dell’eroe” assurdo e psichedelico che riecheggia le folli ambizioni gnostiche di Alejandro Jodorowsky, deciso a illuminare spiritualmente i suoi spettatori mediante film “capaci di trasmettere alle persone le stesse allucinazioni dell’LSD, ma senza farne uso”.
Un noir 3.0?
Oltre alla sua memorabile veste formale – tra trap e TikTok – e alle sue intense suggestioni filosofiche e metafisiche, Aggro Dr1ft rappresenta anche una sorta di radicalissima reinvenzione del genere noir e della sua più recente evoluzione neo-noir.
Il nuovo film di Korine, con il suo tormentato protagonista e lo straziante conflitto tra il suo lavoro di killer spietato e l’amore per la famiglia, descritto con un ossessivo soliloquio, non fa che rivisitare tutti gli stilemi caratteristici del cinema noir, declinandolo però con un’estetica a tinte arcobaleno completamente opposta ai toni visti finora.
Anche sul piano contenutistico, malgrado i ritmi folli e incalzanti della colonna sonora, non aspettatevi roboanti sequenze d’azione ed emozionanti battaglie all’ultimo sangue: Aggro Dr1ft è semmai una malinconica contemplazione di un mondo ormai al crepuscolo, volta a catturarne la vacuità dell’esistenza.
La recensione in breve
Con Aggro Dr1ft, Korine firma un esperimento creativo ancor più folle ed estremo del solito. Tuttavia sotto la maestosa veste psichedelica c'è anche un intero universo di suggestioni contenutistiche da esplorare.
- Voto CinemaSerieTv