Il film: Alice, Darling, 2023. Regia di: Mary Nighy. Cast: Anna Kendrick, Charlie Carrick, Wunmi Musaku, Kaniehtiio Horn. Genere: Drammatico. Durata: 117 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema.
Trama: Alice sembrerebbe una donna dalla vita perfetta, in realtà è prigioniera di una relazione emotivamente abusiva con il suo compagno Simon. La svolta per lei sarà un viaggio con le amiche di sempre, che l’aiuteranno a trovare la forza di affrontare Simon…
Quello delle relazioni abusive è un tema che è stato esplorato spesso al cinema e in televisione, abbracciando diversi generi (fino all’horror, un esempio tra tutti L’uomo invisibile con Elisabeth Moss). È un tema particolarmente complesso, e non è semplice portarlo su schermo rendendogli giustizia: come vedremo in questa recensione di Alice, Darling, il film con Anna Kendrick riesce però a farlo al meglio, raccontando una storia di abuso emotivo e di rinascita con delicatezza e profondità. Se la pellicola diretta da Mary Nighy riesce a toccare particolarmente lo spettatore quando si tratta di raccontare la vicenda della protagonista, si perde un po’ in una sottotrama thriller che poco ha a che vedere con la storia principale, andando così a inficiare sul ritmo della narrazione.
La trama: la rinascita di Alice
Al centro di questa storia troviamo Alice (Anna Kendrick), una trentenne dalla vita apparentemente perfetta: un ottimo lavoro, un fidanzato che ama e un gruppo affiatato di amiche, che si porta dietro dall’infanzia. Fin da subito notiamo però delle crepe in questo ritratto ideale: la relazione che la lega al compagno Simon (Charlie Carrick), un artista di successo, nasconde infatti numerosi lati oscuri; lui la controlla ossessivamente, la fa sentire inadeguata e l’ha spinta, con il tempo, ha sviluppare diversi disturbi, tra cui un ossessione per il suo aspetto e per la magrezza.
La svolta per Alice sarà un viaggio con le amiche, una settimana nella casa fronte lago di una di loro, a cui lei partecipa nascondendo la cosa a Simon. Il soggiorno non sarà privo di difficoltà: i primi giorni saranno segnati dal continuo scontro tra Alice e le amiche di infanzia, Sophie (Wunmi Musaku) e Tess (Kaniehtiio Horn), che non riescono ad accettare i profondi cambiamenti a cui lei è andata incontro da quando frequenta Simon. Con il tempo, però, qualcosa farà breccia in Alice e la donna troverà la forza, con l’aiuto di Sophie e Tess, per il necessario cambiamento.
Una narrazione che non convince del tutto
Come dicevamo Alice, Darling dà il meglio nella descrizione del rapporto disfunzionale e abusante tra Alice e Simon, e su come questo condizioni profondamente la vita della giovane donna. Dal rapporto con il cibo e con la propria fisicità al bisogno compulsivo di strapparsi i capelli nei momenti di maggiore stress. La rappresentazione della sofferenza di Alice funziona estremamente bene e riesce a toccare a fondo lo spettatore, che riesce a cogliere con estrema chiarezza le emozioni provate dalla donna e ne è così estremamente coinvolto.
A non funzionare, come vi abbiamo già anticipato, la sottotrama thriller/crime che fa da contorno alla storia principale: si tratta di un espediente narrativo finalizzato a creare un parallelo con la vicenda della protagonista, che purtroppo risulta poco centrato e finisce per diluire il ritmo della storia, rendendo il tutto decisamente meno godibile.
Pesa inoltre la scelta di non contestualizzare troppo l’amicizia che lega Alice, Sophie e Tess. Sappiamo che sono amiche fin dall’infanzia, ma poco altro ci viene svelato sul loro rapporto. Certamente serve a regalare naturalezza al film, che ci mostra uno spaccato della vita di tre persone profondamente unite, ma fatichiamo a capire che cosa le lega e a delineare i contorni della loro intimità.
Le protagoniste e il villain di questa storia
Detto questo, però, le interpretazioni delle tre protagoniste funzionano estremamente bene, e sono capaci di coinvolgere lo spettatore: in particolare abbiamo apprezzato Anna Kendrick nel ruolo di Alice, che dà vita a un personaggio complesso, fragile ma al tempo stesso in grado di superare le sue paure e di lottare per se stessa. Particolarmente incisiva (e inquietante) anche l’interpretazione di Charlie Carrick, “villain” della situazione che riesce ad essere sì affascinante, ma al contempo minaccioso e dai modi disturbanti.
La recensione in breve
Alice, Darling racconta con la giusta profondità e rispetto il percorso di rinascita di una donna chiusa in una relazione tossica. Peccato per la sottotrama crime che ha poco a che vedere con la storia principale.
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