Il film: Ancora auguri per la tua morte, 2019. Regia: Christopher Landon. Cast: Jessica Rothe, Israel Broussard, Phil Vu, Ruby Modine. Genere: Horror, Thriller. Durata: 95 minuti. Dove l’abbiamo visto: in televisione.
Trama: Tree Gelbman, dopo essere scampata alla morte il giorno del suo compleanno, ripiomba nuovamente nel loop temporale a causa di un esperimento andato malissimo. La ragazza si ritrova questa volta in una realtà parallela in cui alcuni aspetti della sua vita sono decisamente diversi ma dove è ancora in giro il serial killer che minaccia la vita dei suoi amici e di Lori, la sua assassina.
Dopo l’inaspettato successo commerciale di Auguri per la tua morte nel 2017, la Blumhouse si affida nuovamente al regista e sceneggiatore Christopher Landon per mettere in cantiere un nuovo, irriverente capitolo delle disavventure di Tree all’interno di un terrificante loop temporale con tanto di inquietante serial killer alle sue calcagna. Il lungometraggio precedente era stato un sorprendente mélange di linguaggi, toni e generi che spaziavano dallo slasher al genere sci-fi dedicato ai paradossi temporali, senza dimenticare una buona dose di ironia e comicità che non guasta mai.
Mescolate bene questi ingredienti e avrete la pellicola di successo che nel 2017 ha conquistato con il giusto passaparola una buona fetta di pubblico adolescenziale e appassionato di horror che ne ha decretato il successo. Nella nostra recensione di Ancora auguri per la tua morte, analizzeremo in breve quanto il sequel di Landon riesca a omaggiare le carte vincenti del film precedente, magari con meno mordente, ma sempre mettendo in campo tanto divertimento cinematografico.
La trama: dove eravamo rimasti
Ryan, uno studente, si sveglia nella sua automobile e successivamente incontra nella sua stanza Carter e la sua ragazza Tree, protagonista del capitolo cinematografico precedente; il ragazzo è in carico della revisione di un progetto scientifico in forma di un reattore di nome Sissy. Quando il rettore dell’università gli annulla il progetto, Ryan viene ucciso da un uomo con una maschera da bambino e rivive lo stesso giorno più e più volte. Non appena si accorge di essere caduto nel loop temporale di cui era stata vittima la sua amica Tree, si precipita da lei e insieme scopriranno che il reattore del suo progetto è stato molto probabilmente la causa della curvatura temporale a cerchio in cui è piombato Ryan. Sarà ancora una volta l’inizio di un’avventura al limite tra l’horror, la fantascienza e la commedia.
Con Ancora auguri per la tua morte, Christopher Landon espande il loop temporale e le sue conseguenze firmando un sequel parossistico che moltiplica le infinite possibilità della curvatura spazio-temporale, mettendo in atto uno scenario che ricorda molto da vicino quello del famigerato “multiverso” che sta prendendo attualmente piede nel cinema pop e fumettistico. I risultati degli universi paralleli che si aprono dopo il malfunzionamento del reattore Sissy sono, ovviamente, imprevedibili e particolarmente spassosi.
Dal cerchio di sangue non se ne esce
Se il capitolo precedente del 2017 era in buona sostanza un Ricomincio da capo in chiave horror, qui il parellelismo che ci verrebbe da fare è con Dark, fortunata serie televisiva tedesca targata Netflix che meglio di altri prodotti audiovisivi degli ultimi anni ha saputo gestire con grande senso dell’urgenza narrativa e dell’intrattenimento popolare temi complessi come il viaggio nel tempo e la creazione degli universi paralleli. Ancor più che nel film capostipite, in Ancora auguri per la tua morte il viaggio di crescita e auto-consapevolezza di Tree (Jessica Rothe) punta sempre più in alto, ora che la posta in gioco per la sua sopravvivenza non riguarda soltanto la sua stessa vita, ma quella dei suoi amici più cari, della sua famiglia e di tutti coloro che hanno reso la sua realtà degna di essere vissuta.
Intrappolata in un universo parallelo in cui (quasi) tutto sembra identico alla vita che ha lasciato alle spalle, Tree dovrà così intraprendere un viaggio letterale e interiore per ritornare a casa, come una novella ed inedita Dorothy prigioniera nel meraviglioso mondo di Oz e desiderosa di tornare nella sua modesta casetta sperduta nel Kansas. Commistione di generi ed evocazione di citazioni cinematografiche che rendono Ancora auguri per la tua morte ben più ambizioso rispetto al capostipite di Landon, ma che di certo non lo supera in freschezza ed originalità.
Blumhouse al massimo del suo divertimento
Se non altro, nonostante la minore incisività del sequel rispetto ad Auguri per la tua morte, il sequel scritto e diretto da Christopher Landon ha dalla sua un grandissimo valore acquisito, ovvero l’alto senso del divertimento e dell’entertainment che riesce a sbloccare nello spettatore perfetto, affamato di prodotti horror leggeri ma allo stesso tempo confezionati ad arte. In questo Ancora auguri per la tua morte centra il bersaglio, regalando alla sconfinata produzione cinematografica della Blumhouse uno dei suoi lungometraggi più divertenti e godibili.
Tutto sommato, non ci è dispiaciuto rimanere intrappolati una seconda volta all’interno degli innumerevoli loop temporali di Tree e dei suoi amici, in attesa dell’annuncio di un possibile nuovo capitolo che possa portare a termine una trilogia punta di diamante della casa di produzione di Jason Blum.
La recensione in breve
Ancora auguri per la tua morte prende tutti gli elementi vincenti del primo capitolo del 2017 e moltiplica la stravaganza e gli intrecci narrativi del loop temporale. Il sequel di Christopher Landon forse pecca di meno incisività rispetto al precedente, ma anche in questo caso ci viene naturale dire che il divertimento è assicurato.
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