Il film: Cane che abbaia non morde (Peullandaseu-ui Gae (Flanders-ui Gae)), 2000. Regia: Bong Joon-ho. Cast: Lee Sung-jae, Bae Doona, Kim Ho-jung, Byun Hee-bong, Go Soo-hee, Kim Roi-ha, Kim Jin-goo.
Genere: commedia. Durata: 118 minuti. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa (screener), in lingua originale.
Trama: Un professore disoccupato non ne può più di sentire i cani che abbaiano nel suo palazzo, e decide di ricorrere a soluzioni drastiche.
Non è insolito che in Italia certi film arrivino a distanza di anni dall’uscita nel paese d’origine e/o del resto del mondo, e ne è un buon esempio l’iniziativa di far finalmente uscire in sala – e, diamo a Cesare quel che è di Cesare, solo in lingua originale con sottotitoli – il primo lungometraggio di Bong Joon-ho. Un film del 2000, quello che ha lanciato la carriera di uno dei cineasti maggiori del continente asiatico in generale e della Corea del Sud in particolare, capace di destreggiarsi fra la patria e le tentazioni internazionali (incluso un titolo, Okja, realizzato direttamente per Netflix). E così, dopo l’omaggio che gli ha reso, poche settimane prima dell’uscita, il Florence Korea Film Fest di Firenze, il pubblico italiano può ora apprezzare il primo esempio del suo talento, di cui parliamo nella nostra recensione di Cane che abbaia non morde.
La trama: vita da cani (disoccupati)
Ko Yun-ju, professore disoccupato, vive in un grande condominio con la moglie incinta Eun-sil, con la quale i rapporti sono tesi a causa delle difficoltà lavorative di lui. Altra fonte di frustrazione è il cane di uno dei vicini, che abbaia in continuazione. Un giorno, Yun-ju si imbatte in quello che lui crede essere il colpevole, e dopo aver inizialmente considerato l’opzione di buttarlo giù dal tetto del palazzo, lo nasconde nel seminterrato, lasciandolo in un ripostiglio. Quando si rende conto del suo errore, perché i rumori molesti provengono da un altro animale, ha inizio una sequela di eventi sempre più bizzarri e folli, che coinvolgeranno numerosi inquilini in modo inaspettato.
Il cast: il palazzo delle stramberie
Il professore frustrato è uno strepitoso Lee Sung-jae, che successivamente ha lavorato con Kim Ki-duk ed è apparso nel film d’azione Carter, una delle produzioni originali di Netflix in lingua coreana. Al suo fianco un’altrettanto magnetica Bae Doona (successivamente diretta da Bong Joon-ho anche in The Host), qui alle prime armi come attrice propriamente drammatica dopo essere stata la versione coreana di Sadako Yamamura nel remake locale dell’horror giapponese Ringu, per poi diventare il principale volto del cinema coreano contemporaneo a livello internazionale (recitando anche in produzioni americane alla corte delle sorelle Wachowski). Memorabili tra i comprimari soprattuto Byun Hee-bong e Kim Roi-ha (rispettivamente il custode e il senzatetto), anch’essi divenuti parte integrante della troupe attoriale del regista.
Un inizio con parecchio mordente
La mano dell’esordiente si nota, soprattutto a livello estetico con un tocco più “sporco” rispetto a ciò che verrà dopo (già l’opera seconda Memories of Murder segnala un notevole passo avanti sul piano formale), ma quell’approccio un po’ grezzo, a tratti volutamente tale (il regista sostiene di aver lavorato con velocità diverse durante le riprese per replicare in alcuni punti l’esperienza di visione di un cartone animato), restituisce con brutale sagacia l’anima nerissima di una commedia dalla premessa talmente inumana che mette le mani avanti subito, anticipando ai titoli di testa il classico disclaimer sul fatto che nessun animale ha subìto maltrattamenti sul set. Forse la nota più allegra di un film che è già la prova generale di alcune delle irresistibili ossessioni del cineasta, che qui mette a nudo le idiosincrasie di uno strato sociale con il palazzo come purgatorio da cui tutti vogliono disperatamente uscire.
La recensione in breve
Alle prime armi nel lungometraggio, Bong Joon-ho esibisce già una grande forza satirica, un ottimo gusto per l'orrido e un talento notevole nella direzione degli attori.
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Voto CinemaSerieTV