Il film: Close, 2022. Regia: Lukas Dhont. Cast: Eden Dambrine, Gustav De Waele, Emilie Dequenne, Léa Drucker, Kevin Janssens, Igor Van Dessel.
Genere: drammatico. Durata: 104 minuti. Dove l’abbiamo visto: al Festival di Cannes, in lingua originale.
Trama: Léo e Rémi, due adolescenti belgi, sono amici da sempre e molto affiatati, ma il loro rapporto subisce dei cambiamenti dopo l’estate…
Nel 2018, un giovane cineasta belga di nome Lukas Dhont conquistò gli avventori del Festival di Cannes con il suo tenero esordio Girl, pluripremiato dalle varie giurie della kermesse. Quattro anni dopo, ha di nuovo centrato il bersaglio con l’opera seconda, che ha conquistato il prestigioso Grand Prix. Di questo secondo lungometraggio parliamo nella nostra recensione di Close.
La trama: amici per la pelle
Léo e Rémi, tredicenni, sono amici da una vita e passano praticamente tutto il tempo libero insieme, al punto che Léo, con l’approvazione della madre di Rémi che gli vuole bene come se fosse un secondo figlio, dorme spesso a casa dell’amico, dividendo con lui il materasso. Finita l’estate, però, qualcosa cambia quando i due ricominciano la scuola: se prima il loro affiatamento passava inosservato, adesso i compagni di classe si chiedono se tra Léo e Rémi c’è qualcosa di più profondo, come un rapporto di coppia. Léo, il più estroverso del duo, spiega che il loro legame è praticamente fraterno, ma i dubbi degli altri cominciano a pesare e così, senza parlarne con l’amico, inizia a prendere le distanze da Rémi quando sono in pubblico…
Il cast: talento corale belga
I due giovani amici sono gli esordienti Eden Dambrine (Léo) e Gustav De Waele (Rémi), mentre le rispettive madri sono interpretate da Léa Drucker, Nota per L’affido – Una storia di violenza, ed Emilie Dequenne, celeberrima interprete di Rosetta dei fratelli Dardenne, gli autori per antonomasia del cinema belga odierno (anche e soprattutto nel contesto di Cannes). Il fratello maggiore di Léo, Charlie, ha il volto di Igor Van Dessel, che tra le altre cose ha doppiato in francese Pinocchio nel film d’animazione di Enzo d’Alò. Completa il cast principale, nei panni del padre di Rémi, il noto attore belga Kevin Janssens, che il pubblico italiano conosce forse soprattutto per essere stato l’antagonista principale in Revenge di Coralie Fargeat.
Delicata gioventù
Con Girl, liberamente basato sulle vere esperienze di una sua conoscente, Lukas Dhont esplorava la realtà di una giovane transgender con tocco delicato e sincero (anche se non mancarono le polemiche per alcune scelte narrative ed estetiche, in particolare nel finale). Questa volta, l’ispirazione è diversa – in parte i ricordi di gioventù del cineasta, in parte uno studio sull’amicizia virile in età adolescenziale – ma l’approccio è sempre quello: empatico, tenero, a volte devastante, con la macchina da presa ad altezza ragazzino per restituire un ritratto forte e verosimile di un periodo complicato della crescita umana. Manca forse un po’ di coraggio rispetto al tema del film precedente, ma la semplicità dell’intreccio cela al suo interno un’altra storia a base di strati emotivi molto potenti.
Piccoli talenti crescono
Come nel 2018, Dhont si riconferma soprattutto un grandissimo direttore d’attori e sopraffino scopritore di nuovi talenti (dopo la prima a Cannes, il protagonista Eden Dambrine ha vinto premi in alcuni festival sia in Europa che negli Stati Uniti). Talenti che lui lascia fiorire sullo schermo esponendone la maturità crescente che rispecchia quella fisica dei due teenager al centro della vicenda. Con una sorta di implicito passaggio di consegne tra generazioni, tramite la scelta, per il principale ruolo materno, di Emilie Dequenne, colei che a soli diciotto anni vinse il riconoscimento come miglior attrice a Cannes per Rosetta (e di nuovo nel 2012, questa volta in Un Certain Regard, per À perdre la raison), ora presente per segnalare una nuova, struggente era della cinematografia belga.
La recensione in breve
Lukas Dhont torna al cinema con un'opera seconda che continua il suo percorso di sincera, delicata esplorazione delle difficoltà della gioventù.
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Voto CinemaSerieTV