Il film: Come può uno scoglio, 2023. Regia: Gennaro Nunziante. Cast: Rodolfo Corsato, Angelo Duro, Simone Pezzotti, Amedeo Grieco, Pio D’Antini. Genere: Commedia. Durata: 90 minuti. Dove l’abbiamo visto: Anteprima stampa.
Trama: Pio è un avvocato dal carattere remissivo, viziato dal benessere della sua famiglia e assoggettato ad un padre sicuramente più energico. Quando, però, questo muore improvvisamente tutta la sua vita inizia a sgretolarsi. Iniziando dalla facciata perfetta di una famiglia fin troppo ingessata. Il merito è tutto di Amedeo, mandato a lavorare per Pio come autista ma, ben presto, trasformatosi in un amico capace di metterlo costantemente nei guai e a confronto con una realtà che non immaginava esistesse. Un incontro dal quale sembra non portare a nulla di buono. O forse si?
Dopo aver fatto il loro esordio sul grande schermo con la commedia Belli ciao, diretta da Gennaro Nunziante, il duo formato da Pio e Amedeo tenta nuovamente l’avventura della sala con un nuovo progetto che li vede attivi sia dal punto di vista dell’interpretazione che nell’ambito della scrittura. Rispetto alla prima pellicola, che si è presa il compito di richiamare le persone in sala dopo il grande fermo della pandemia COVID, dunque, Come può uno scoglio mostra immediatamente dei tratti più personali e specifici. Caratteristiche che condividono con lo stile comico di Pio e Amedeo e che contribuiscono a definire un habitat narrativo sicuramente più adatto ad esprimere la loro voce.
In Belli ciao, infatti, il duo si è messo al servizio di una storia che li ha evidentemente edulcorati fino a renderli quasi invisibili e, a stento, bidimensionali. Questa nuova avventura, diretta ancora una volta da Nunziante, è invece cucita su di loro utilizzando quella ormai ben nota ironia politicamente scorretta che ha fatto tanto parlare di loro, sollevando indignazioni e discussioni infinite. Un senso del ridicolo che, però, in questo caso sembra aver trovato una sana via di mezzo, diventando soprattutto funzionale alla storia narrata. Così, pur non trattandosi di un capolavoro della comicità, il film riesce a costruire la struttura priva di complessità dove l’elemento comico s’inserisce con fluidità. Detto questo, proviamo a identificare i lati positivi e quelli negativi nella recensione di Come può uno scoglio.
Trama: Incontri fatali
![Pio e Amedeo sul set di Come può uno scoglio](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/pio-amedeo.jpg)
Cosa accade quando un uomo di sabbia, abituato ad avere una vita tranquilla, comoda e senza difficoltà, incontra sulla propria strada un di scoglio, uso a confrontarsi con gli eventi meno propizi? Se uno dei protagonisti di questo confronto fosse stato Clint Eastwood avrebbe sicuramente sparato per primo. In questo caso, però, non ci sono pistole e tanto meno atteggiamenti eroici. Al loro posto, invece, si fanno strada due uomini qualunque che di epico hanno ben poco, se non la sfrontata presunzione di affrontare, a modo loro, la quotidianità.
L’avventura, però, può nascondersi anche tra le pieghe della normalità. Tutto, ovviamente, dipende dagli incontri fatti e dalla disponibilità a lasciarsi trascinare dall’imprevisto. In questo senso, dunque, la vita del mite Pio, con moglie, figli e abitazione perfetta all’insegna dell’extra lusso, viene completamente sovvertita dall’arrivo di Amedeo, l’uomo della “strada”,il maestro degli espedienti ed un fiero amante degli abiti firmati “taroccati”. Inutile dire che il confronto tra i due è esplosivo grazie, soprattutto, alle deboli recriminazioni del primo e la più totale abnegazione a non ascoltarle del secondo.
In questo modo, dunque, si avventurano in un road movie che li conduce dal Veneto fino in Puglia per poi risalire verso Roma. Un viaggio alla scoperta di verità familiari e personali che, costellato da inevitabili situazioni comiche, li vede vestire costantemente altre personalità, tra cui quelle rock di Freddie Mercury e David Bowie. Ma, alla fine di tutto questo trambusto per permettere a Pio di comprendere qualche cosa di più su se stesso e il rapporto con un padre ormai scomparso, cosa rimane? Sicuramente la consapevolezza di non essere più gli stessi, focalizzando lo sguardo su ciò che conta veramente:
L’elogio delle piccole cose
![Pio e Amedeo sul set di Come può uno scoglio](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/pio-amedeo-1.jpg)
Il film di Pio e Amedeo può essere destrutturato in due livelli diversi. Nel primo prende il sopravvento il lato comico. Nel secondo, invece, si fanno avanti le tematiche che hanno il compito di dare un senso narrativo alle diversi gag disseminate nel film. Elementi che fanno riferimento alle “piccole cose”, ossia a quei principi della “fratellanza” oltre i legami di sangue, l’amicizia e il valore dei rapporti umani oltre le ricchezze materiali. Aspetti che non brillano certo di eccezionalità e innovazione ma che, pur andando a costituire il caposaldo del qualunquismo italico, in questo caso specifico vengono utilizzati per destrutturare altre roccaforti intoccabili della subcultura. Tra tutte il concetto stesso di apparenza che si pone come elemento fondante di una consuetudine che tocca gran parte degli aspetti dalle relazioni familiari, al successo professionale fino alla politica.
Il film, dunque, evidenzia la necessità di avventurarci all’interno di un viaggio intimo con noi stessi per liberarci da determinate sovrastrutture, gettare la maschera e scoprire un modo migliore per vivere. In sostanza, ci si trova di fronte ad una favola dall’impianto piuttosto elementare che bene si sposa con il periodo natalizio in cui esce al cinema ma, soprattutto, con una tendenza buonista di una certa commedia. Nonostante questo, però, il film riesce a mostrare un riverbero di scintillio, dimostrando che, alcune volte, anche un concetto ovvio ha necessità di essere ribadito o narrato in una veste diversa.
Il politicamente scorretto c’è ed è perfetto
![Pio e Amedeo in una gag di Come può uno scoglio](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/pio-amedeo-2.jpg)
Nel corso delle loro apparizioni televisive Pio e Amedeo sono stati capaci di sollevare delle discussioni infinite a causa di uno stile comico non sempre piacevole nei toni e nelle espressioni. A loro difesa, dunque, si è più di una volta richiamato il diritto ad essere politicamente scorretti trasformando un’evidente offesa in uno stile espressivo. Tutto questo, però, deve aver portato a qualche riflessione da parte del duo comico visto che, in Come può uno scoglio riescono a trovare un punto di equilibrio tra la risata e la mancanza di eccesso.
Il tutto senza sembrare contenuti o edulcorati ma mettendo mettendo l’elemento scorretto a servizio della storia ed evitando quella volgarità facile e poco funzionale tipica degli storici prodotto natalizia di Neri Parenti. Anzi, in questo caso, la loro comicità si mostra particolarmente studiata soprattutto per quanto riguarda situazioni e tempistiche. Un risultato ottenuto attraverso la scrittura che si sente e si vede proprio nella riuscita dei momenti comici. Attimi ben studiati che non si estrapolano dalla fluidità della narrazione, diventano parte di essa e, oltretutto, contribuiscono a rendere sicuramente più “attraente” l’evolversi di una storia altrimenti di basso impatto. In questo modo, dunque, si va delineando un film che, con molta probabilità non entrerà nella storia della commedia italiana, ma che è capace d’intrattenere con un tocco personale e non privo di momenti brillanti.
La recensione in breve
Pio e Amedeo, nella veste anche di autori, portano sullo schermo un film che li vede essere protagonisti attraverso una comicità scorretta ma ben calibrata. Il duo comico pugliese, infatti, sembra essere maturato da questo punto di vista, riuscendo a mettere il loro stile comico al servizio della storia senza debordare in eccessi espressivi. Anzi, attraverso delle gag ben strutturate e gestite riescono a dare maggior corpo ad una storia piccola e di suo poco incisiva.
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Voto CinemaSerieTV