Il film: Dalla mia finestra: Guardando te, 2024. Regia:Marçal Forès. Cast: Julio Peña Fernández, Clara Galle, Natalia Azahara, Andrea Chaparro, Eric Masip, Hugo Arbues e Ivan Lapadula Montes. Genere: Romantico. Durata: 105 minuti. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa su Netflix, in lingua originale.
Trama: Ares e Raquel non stanno più insieme, ma la forza dei sentimenti che li univa si fa sentire ogni volta che si incontrano. Il loro amore è destinato a finire definitivamente o sfideranno tutto e tutti l’uno per l’altra?
Arriva su Netflix l’ultimo capitolo della trilogia di film tratti dalla saga di Ariana Godoy, scrittrice inizialmente self-pubished sulla piattaforma wattpad. Dopo Dalla mia finestra e Dalla mia finestra – Al di là del mare il colosso dello streaming accoglie Dalla mia finestra: Guardando te, che vede finalmente chiudersi le disavventure amorose dei neighbors to lovers, Raquel e Ares. Non li avevamo lasciati in un momento particolarmente idilliaco della loro relazione, dopo la morte improvvisa dell’amico Yoshi le cose per i due erano infatti andate definitivamente a rotoli: se la situazione sembra irreparabile – ritroviamo entrambi “felicemente” accoppiati con altre persone – i sentimenti e la passione che li hanno legati fin dall’inizio non tarderanno a farsi nuovamente sentire.
Se nei primi due capitoli della storia conflitti ed ostacoli all’amore dei due erano innumerevoli, in questo terzo film manca proprio una ragione vera e propria a tenerli separati: non c’è mai il dubbio che non possano tornare insieme, ed infatti quando questo succede la situazione è talmente anticlimatica da lasciare lo spettatore quasi indifferente. Tanto si sapeva già che sarebbe finita così. Guardandosi indietro, quindi, l’unico dei tre film che aveva un certo peso dal punto di vista narrativo era il primo, capace di sorreggersi da solo, il secondo è infatti un chiaro riempitivo per allungare il brodo (e creare un inutile conflitto nella coppia) in attesa del terzo che, come purtroppo vedremo in questa recensione di Dalla mia finestra: Guardando te, è però talmente povero di contenuti da avere poco appeal, siamo sicuri, anche sul pubblico di giovani adulti che è il suo target di riferimento (e che probabilmente hanno letto i romanzi da cui queste pellicole sono tratte).
Un sentimento che non può essere dimenticato
Il film si apre a pochi mesi da quando si era chiuso il precedente: Raquel (Clara Galle) è felicemente fidanzata con Gregory (Ivan Lapadula Montes), Ares (Julio Peña Fernández) con Vera (Andrea Chaparro). Entrambi sembrano solo in apparenza felici ed appagati: la nostra protagonista sta per vedere pubblicato il suo primo romanzo ma ancora spia il bel vicino di nascosto, dalla sua finestra; lui, invece, è l’orgoglio della famiglia per aver portato Eva tra loro, i ricchi genitori di lei stanno infatti per stringere un accordo multimilionario con l’azienda degli Hidalgo. Anche per lui, però, l’attrazione nei confronti della vicina di casa sembra irresistibile, e pur facendo di tutto per starle lontano non fa che incrociarla e pensare a lei.
A riportarli l’uno sulla strada dell’altra saranno le vacanze di Natale, il momento più magico dell’anno: se da una parte Raquel si rende conto che il gentile e presente Gregory sarebbe la scelta migliore, dall’altra non può dimenticare il suo primo ed unico amore, Ares. Lui, si sente obbligato nei confronti dell’azienda di famiglia, rompendo con Vera potrebbe infatti mandare a rotoli l’accordo… ma come fare a controllare sentimenti così travolgenti? Al cuore non si comanda, lo sappiamo, e ci varrà poco perché Ares e Raquel cedano al richiamo della passione…
Una conclusione deludente
Come vi anticipavamo in apertura Dalla mia finestra: Guardando te è una conclusione che ha davvero poco da raccontare: i conflitti creati dopo il termine del primo film sembrano solo stratagemmi della sceneggiatura per allungare il brodo, per portare vanti una storia traballante con il solo scopo di stuzzicare l’attenzione del pubblico che aveva apprezzato la vicenda di Ares e Raquel. La strada presa da Netflix per trasporre la storia della Godoy a nostro parere infatti non funziona come sperato: l’autrice, nella sua trilogia, aveva dedicato ad ogni fratello Hidalgo – Ares, Artemis e Apolo – un romanzo diverso, concludendo la storia di Ares e Raquel nel primo. Il colosso dello streaming, forse ritenendo più interessante e “vendibile” la relazione tra Ares e Raquel, ha deciso di puntare tutto su di loro, lasciando sullo sfondo quelli che sarebbero dovuti essere i nuovi protagonisti, almeno per come era stato deciso dall’autrice. I conflitti, i colpi di scena, gli infiniti tira e molla che fanno da scheletro al secondo e sopratutto al terzo film risultano quindi davvero poco intriganti e giustificati, non hanno il giusto peso per mantenere interessante la storia e coinvolgere lo spettatore. Il finale, di conseguenza, finisce per essere così prevedibile da non riuscire veramente ad emozionarci.
La storia di Ares e Raquel doveva chiudersi con il primo film e forse dedicare quelli successivi agli altri due fratelli Hidalgo sarebbe stata la scelta migliore per farsi apprezzare dal pubblico giovane che ha letto ed amato i romanzi di Gogoy.
La recensione in breve
Dalla mia finestra: Guardando te è un capitolo conclusivo un po' deludente e povero di emozioni. La sensazione è che si sia cercato di spremere ed allungare una storia che si sarebbe benissimo potuta concludere nel primo film.
- Voto CinemaSerieTV